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Quale destino per i pellegrinaggi a Lourdes?

di Stefano Scaccabarozzi

Trenitalia, che inizialmente aveva deciso di dismettere la flotta dei treni dedicati ai viaggi al santuario francese frequentato da quasi un migliaio di lecchesi l’anno, ha revocato l’aggiudicazione dell’asset alle associazioni di pellegrini per mancanza di requisiti.

«Se non ci saranno più i treni chi dirà a questi nostri amici che non possiamo più soddisfare la loro richiesta di recarsi a Lourdes?»: così Salvatore Pagliuca, presidente di Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) lancia l’allarme sull’intricata situazione dei ‘treni bianchi’, unico mezzo di trasporto possibile per portare infermi e gravemente malati in pellegrinaggio.

Proviamo a ricostruire la vincenda. Lo scorso 26 aprile Trenitalia ha pubblicato una richiesta di manifestazione di interesse, aperta a tutti gli eventuali operatori di mercato, per la vendita di n. 200 carrozze, solitamente utilizzate per i pellegrinaggi, per un importo a base gara di € 14.600.000.

«Negli ultimi anni – fanno sapere dalle Ferrovie dello Stato – la profittabilità del business religioso è andata progressivamente diminuendo, Trenitalia aveva pertanto deciso di verificare la possibilità di potenziare il servizio attraverso il subentro di una organizzazione specifica nella gestione diretta del parco delle carrozze utilizzate per il trasporto religioso e mantenendo l’esclusiva per cinque anni delle attività relative alla programmazione e trazione del trasporto».

Dopo l’iniziale manifestazione di interesse di quattro società, è pervenuta una sola offerta di acquisto e l’aggiudicazione è avvenuta il 6 Agosto scorso. A vincere il bando è stata la Sarp S.p.a., società costituita dalle associazioni di pellegrinaggio che negli ultimi mesi ha portato avanti una fase di negoziazione con Trenitalia per definire tutti gli aspetti economici e di gestione da contrattualizzare.

Oltre ai circa 15 milioni di europer l’acquisto delle 200 vetture, la Sarp S.p.a. stimava un investimento di circa 25 milioni di euro, in più anni, per la manutenzione straordinaria e ciclica, per un totale di circa 40 milioni di euro. Tra i punti soggetti a negoziazione con Trenitalia vi era anche quello relativo al canone per chilometro per il transito dei treni speciali sulle linee italiane e francesi. Si noti come attualmente le associazioni di pellegrinaggio italiane spendono globalmente ogni anno 17 milioni di euro per la biglietteria ferroviaria.

L’esito della trattativa, atteso per fine di Novembre per pemettere i lavori di manutenzione necessari per preparare i treni alla stagione dei pellegrinaggi, è stato però negativo, infatti Trenitalia comunica di aver: «revocato lo scorso ottobre l’aggiudicazione per mancato rispetto dei requisiti richiesti dalla procedura. Rimane comunque interesse di Trenitalia, ed ancor prima di Ferrovie dello Stato Italiane, a proseguire nel servizio per soddisfare le esigenze dei pellegrini che desiderano raggiungere Lourdes».

Non è dato sapere quali siano i mancati requisiti per cui la Sarp S.p.a. ha perduto l’aggiudicazione del bando, ma ci rimane l’interrogativo sul destino dei ‘treni bianchi’. Infatti ogni anno le associazioni di pellegrini portano al santuario di Lourdes 100mila persone di cui 20mila sono ammalati e disabili. Circa 10mila di loro, i più gravi e difficilmente trasportabili, senza treni resterebbero a casa perché per loro è l’unico mezzo di trasporto possibile.

lI presidente di Unitalsi Pagliuca nelle scorse settimane aveva commenta le potenzialità di un tale acquisto: «Siamo in contatto con le associazioni francesi e tedesche che ci richiedono i treni e con cui quindi sarebbe possibile ripartire le spese. Inoltre da una gestione diretta dell’asset si potrebbe ottenere una riduzione dei costi e un miglioramento del servizio: dal raggiungimento delle stazioni di partenza e arrivo, al sollevamento delle carozzine, alla distribuzione del vitto».

Si tratta comunque di viaggi problematici per la lunghezza e la difficile collaborazione con le ferrovie italiane e francesi, mons. Angelino presidente di Oftal (Opera federativa trasporto ammalati Lourdes) spiega la situazione: «Ci è stato chiuso il passaggio di Modane e siamo quindi costretti a transitare da Ventimiglia: di notte nella parte francese di quella tratta sono programmati lavori di manutenzione, per cui se per qualche inconveniente non arriviamo al confine entro le 23 siamo fermati per lungo tempo. Purtroppo spesso non troviamo grande collaborazione nemmeno nelle ferrovie italiane che privilegiano l’alta velocità invece di permetterci di recuperare il tempo perduto».

In merito dalle Ferrovie italiane fanno sapere che: «l’infrastruttura ferroviaria francese e, in particolar modo, la linea Ventimiglia – Lourdes è interessata da ingenti lavori di ammodernamento che si protrarranno fino al 2015. Tale situazione genera quasi giornalmente degli intervalli di chiusura totale della linea in territorio francese. Da circa due anni quindi la programmazione dei treni pellegrini per e da Lourdes, in territorio francese, si sviluppa solo sulla disponibilità di 2 canali per l’andata e due per il ritorno».

Relativamente alla finestra temporale serale per l’andata le Ferrovie italiane evidenziano che «se il treno dei pellegrini dovesse arrivare nella stazione di Ventimiglia dopo le ore 20.45 (compreso il margine operativo di 40 / 60 minuti circa in base al programma dei lavori in Francia), il convoglio potrebbe restare bloccato nella stazione di Ventimiglia fino alle ore 4.33 del mattino, maturando un ritardo fino 7 ore (caso verificatosi già in due occasioni nel corso del 2012)».

Il transito via Modane – una volta utilizzato – non viene normalmente considerato nella programmazione dei trasporti dei pellegrini in quanto presenta criticità operative eccezionali come ad esempio l’utilizzo delle doppia locomotiva nella tratta verso Modane sia sul versante italiano sia su quello francese, interruzioni programmate sulla rete francese e costi di esercizio elevati.

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