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La Grotta del cuore – Il diario di RON

Più di 500 lettori in pellegrinaggio per l’anno giubilare delle apparizioni della Madonna a Lourdes. A ringraziare e pregare per le famiglie sulle note dell’Ave Maria di Ron.

In occasione del Giubileo di Lourdes (ricorre quest’anno il 150° anniversario delle apparizioni dell’Immacolata a Bernadette Soubirous), i lettori di Famiglia Cristiana e delle altre testate del Gruppo Periodici si sono recati alla grotta di Massabielle per rendere omaggio alla Vergine, ringraziarla e invocare la sua celeste protezione su tutte le nostre famiglie e le attività apostoliche. Dopo la visita di papa Benedetto XVI, nel settembre scorso, Lourdes è stata meta ininterrotta di numerosi pellegrini, nonostante il clima sempre più freddo nella cittadina ai piedi dei Pirenei. Se negli anni passati a ottobre le folle scemavano, ora il flusso è continuo, e lo sarà fino all’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione. Quest’anno a Lourdes sono arrivati due-tre milioni di pellegrini più del solito. I nostri 500 lettori, assistiti dall’Opera Romana Pellegrinaggi, hanno vissuto giorni di intensa preghiera tra la grotta e la basilica, accanto alla sofferenza di tanti ammalati. Sono tornati a casa carichi di una forza nuova sprigionata dalla grotta

Cammino verso la grotta, solo, so che tra qualche metro la vedrò. È una sensazione che conosco bene, più che una sensazione è l’emozione che prova chiunque riesca a fidarsi di lei. La vedo, immagine semplice, bianca… brivido nel cuore, tenerezza infinita. Come al solito, ho paura di dimenticare quel che volevo chiedere in preghiera. La gente è tanta, un po’ distratta a far foto coi telefonini. Ma dal momento che decido di stare con lei è tutto più facile, tutto torna alla mente, il brusio si placa. Entro nel suo abbraccio caldo, inconfondibile. La grotta: dolce calamita.

Dopo un po’ (non ricordo mai quanto, potrebbe essere passato un minuto, come un giorno, una vita, un istante infinito), mi allontano e cerco di ricordarmi in quale albergo sono questa volta, e con chi. Mi rendo conto che il mio cuore è tranquillo, era tanto tempo che ne aveva bisogno.

Poi vedo facce che conosco, mi sorridono e io sento che, questa volta, faccio parte di un’intera famiglia, grande, silenziosa, rispettosa, divertente e piena di attenzioni. È la famiglia di un grande giornale, che seguo fin da quando ero bambino. Mi ricordo che ogni domenica, uscendo da Messa, lo compravo, era Famiglia Cristiana.

È una famiglia, quella di questo giornale, che non tradisce, segue e difende con forza l’impegno e le continue giuste osservazioni che don Antonio Sciortino vaglia, combattendo con determinazione e in prima persona. Scopro che don Antonio è una persona aperta, leale e ama ridere, sì ridere. Ma che bello vedere un sacerdote che ha ancora gli occhi di un bambino pronto a giocare. Non se ne vedono in giro tanti.

Il bagno nelle piscine mi porta di nuovo alla preghiera, una preghiera purificata oltre che dall’acqua anche dallo spirito che aleggia su ogni anima che si immerge. Ogni persona lì è qualcuno, proprio perché si spoglia di tutto, diventa unico, come nostro Signore l’ha creato. Prima di entrare, si viene avvolti in un telo, che è già stato sopra altre persone, sane, malate nel corpo o nello spirito, l’acqua è gelida come il ghiaccio, ma scalda le paure, le notti nere, le giornate in attesa perenne di quel qualcosa che ritrovi proprio lì. E diventi subito creatura che rinasce e ricomincia con speranza la sua strada.

Nel pomeriggio la famiglia entra nella chiesa di Santa Bernadette, e tra momenti di riflessione di don Antonio Mazzi, padre Cesare Atuire e don Sciortino, si comincia a cantare, io mi metto alla tastiera e attacco una canzone intensa come Anima, scopro però che la gente vuole qualcosa di più, vuole gioire e ritrovarsi in canzoni come Attenti al lupo, Piazza grande, Tutti quanti abbiamo un angelo. È festa.

La fiaccolata della sera mi vede con don Sciortino e altri amici della famiglia a portare la statua della Madonna, la spalla fa male e io comincio a sentire un peso enorme, quasi impossibile resistere. In quel momento scorrono dentro di me momenti della mia vita. Sofferenza, angoscia, paura… gioia. Penso che Lourdes sia l’occasione per misurare quel che siamo, con la nostra fede, il coraggio, la pazienza. Ma nessuno è solo in questo mondo, ce la si può fare.

Alla fine del terzo mistero glorioso del santo rosario recitato da tutta la famiglia in fiaccolata, intono un canto, un’Ave Maria composta per un cantante americano. La musica è di un maestro giapponese. Io ho scritto le parole in una notte. Si chiama Regina dell’amore. Andrea Pistilli mi accompagna alla chitarra e il suono si diffonde nel buio acceso solo dalle fiaccole. Silenzio. Mi rendo conto di essere stato parte di un grande dono ricevuto da Maria. Il cuore si rilassa dopo il canto e io mi sento libero. Come non sono stato mai.

Un ultimo saluto alla Vergine. È notte, la gente si ritira piano e silenziosa questa volta. Comincia a piovere e nella grotta si sta per celebrare una Messa in francese. Rimango e rimarrei per sempre in quella culla calda, vorrei diventare un uccellino per rifugiarmi tra il verde che circonda la statua. Momenti di paradiso.

Cammino lentamente verso l’uscita, mi volto di continuo verso la luce di quella “mammina illuminata”. Un ultimo passo e poi il buio che mi accompagna in albergo. La “Famiglia Cristiana” dorme, domani ritorna a casa attraverso Barcellona, e da lì una nave la riporterà in patria. So che la vita ricomincerà anche per me, con tutto quello che Dio vorrà darmi. La spalla non mi fa male. Tutto il bello vissuto rimane dentro con nostalgia, ma senza tristezza. I giovani, le madri, i padri, i nonni, con i quali ho condiviso due giorni interi e intensi pieni di sincerità: vorrei essere nelle loro case domani sera e cantare per loro fino a quando il sonno vincerà sulle note e sulla mia voce…

A presto, e grazie Famiglia Cristiana.

RON

Fonte Articolo

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Un commento

  1. Ritengo che per chi è stato almeno una volta in questo luogo santo si rispecchia, si identifica pienamente nelle sue bellissime e toccanti parole.E’ questa la magia di Lourdes: ti fa:”RINASCERE A VITA NUOVA”…

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