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Le apparizioni, il film e la realtà

Anziché andare al cinema dello spirito fatevi un bel viaggio a Lourdes

Dice Vittorio Messori che raccontando le oscurità mistiche di Lourdes la regista austriaca Jessica Hausner ha realizzato un film “ateo e nichilista”, come si conviene a una mammoletta che ha perduto la fede in una scuola di suore o tra i teologi di Repubblica.

Altri, come Marina Valensise sul Foglio e i critici in clergyman sulla buona stampa cattolica, dicono invece che trattasi di un’autentica opera religiosa e, come accade nella diocesi di Milano, hanno raccomandato la circolazione della pellicola nelle sale parrocchiali e la visione ai fedeli.

Per non sbagliare, l’11 febbraio, giorno dell’uscita del film della Hausner e 152esimo anniversario delle apparizioni, invece di andare al cinema siamo andati a Lourdes.

Dove avevamo un appuntamento con una madre che per quindici anni ci è andata come volontaria crocerossina e dove non immaginavamo di vedere la Biarritz della cristianità sotto la neve, imbiancata e in bella mostra di paesello d’Europa di radici cristiane, proprio come un luminoso e caldo presepe vivente.

È bastato un giorno per sentire raccontare da pellegrini incalliti lo strano fenomeno di giovani che accorrono al santuario mariano ogni anno sempre più numerosi.

Sulla grande Esplanade, durante il Rosario della sera, come nella immensa chiesa seminterrata dove a decine di migliaia seguivamo la Messa celebrata in una dozzina di lingue, abbiamo visto gente di ogni estrazione sociale e avvertito fisicamente l’indistruttibilità dell’ideale di unità della famiglia umana di cui il cristianesimo è insuperabile portabandiera.

Davvero tutto si può raccontare di Lourdes.

Tranne che sia un posto di misticismo tetro, di oscurità angosciosa, di umanità appiccicaticcia e demente. Perciò, piuttosto che andare a dormire al cinema dello spirito, fatevi un bel viaggio a Lourdes.

Articolo tratto da tempi.it

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