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Napoli – Disabilità, Urban Game dell’Unitalsi

Napoli. Sabato 20 settembre il Lungomare di Napoli è stato invaso pacificamente dalla prima edizione degli “Urban Games” promossa dall’Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali), in collaborazione con il Forum Universale delle Culture Napoli e Campania e con la Diocesi di Napoli.

L’evento è inserito anche all’interno del calendario ufficiale dei festeggiamenti per il Triduo di San Gennaro. Una grande caccia al tesoro sul lungomare e alla quale sono stati chiamati a partecipare tutti i napoletani, in particolare i bambini normodotati e disabili di qualsiasi età, sesso, razza ed estrazione sociale. L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è stato promuovere l’inclusione e il superamento delle barriere architettoniche e mentali attraverso il gioco, il divertimento e la condivisione soprattutto tra i giovani.

L’iniziativa, che ha avuto come slogan “A caccia di sorrisi”, ha preso il via alle ore 10, alla rotonda Diaz, in via Francesco Caracciolo. “A caccia di sorrisi” si è divisa in due momenti. Il primo, alle ore 11, quando allo stand Unitalsi è stata consegnata alle squadre partecipanti la prima busta con le prove della caccia al tesoro, che sono state svolte e riconsegnate entro le 13.30. Il secondo momento è iniziato alle ore 15 con la consegna della seconda busta contenente le prove, riconsegnate entro le 17.

“Con questa giornata – dichiara Renato Carraturo, presidente Unitalsi di Napoli – noi vogliamo ‘giocarci l’inclusione’. Questo per l’Unitalsi Napoli significa impegnarsi a rimuovere quelle forme di esclusione sociale con cui le persone con disabilità vivono la vita quotidiana. Includere significa sentirsi parte di un tutto ove la crescita di ciascuno è possibile solo nel dialogo tra le differenze”. “Il leit-motiv del gioco – ha aggiunto Carraturo – è stato quello di divertirsi con amore, con gioia, senza differenze, senza barriere, seguendo il carisma principale dell’associazione, che si nutre del desiderio di vivere il Vangelo nella quotidianità e vuole dare un contributo fondamentale per costruire una società dove ci sia spazio per l’incontro con l’altro”. (20.09.14)

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