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#Lourdes Cronaca Convegno Roma 11/03/2023

Roma, sabato 11 marzo 2023

CONVEGNO NAZIONALE ITALIANO HOSPITALITÉ NOTRE DAME DE LOURDES

“IL FINE DELL’AMORE É IL SERVIZIO”

Cari amici, sabato 11 marzo, dopo gli anni difficili della pandemia e con grande gioia da parte di tutti i partecipanti, è tornato finalmente a svolgersi il Convegno Nazionale italiano dell’Hospitalité Notre Dame de Lourdes. Desidero offrirvi qualche notizia e comunicarvi i principali argomenti trattati. La partecipazione è stata numerosa: eravamo circa 160 persone, provenienti da ogni parte d’Italia; certamente aver scelto nuovamente Roma come sede del convegno ha agevolato tanti. Tra i Responsabili presenti, padre Michel Daubanes, Rettore del Santuario, il nostro padre Nicola Ventriglia, Coordinatore dei Cappellani italiani del Santuario, Henri Dausse, Responsabile del Servizio “Saint Joseph” e Maria Rita Ferri, Responsabile del Servizio“SaintJean-Baptiste”. In collegamento da remoto Daniel Pezet, Presidente dell’Hospitalité NDL e Véronique Cavalier, Responsabile del Servizio Sainte Bernadette. Numerosi, inoltre, i Consiglieri italiani appartenenti ai diversi servizi. Il convegno si è aperto come consuetudine con la recita dell’Ora Terza. A seguire il signor Henri Dausse, facente le veci del nostro Presidente, assente per gravi motivi familiari, ha ringraziato a nome dell’Hospitalité tutti i presenti ed in particolare gli organizzatori dell’evento. Ha indirizzato il suo grazie a tutti gli hospitaliers italiani, che in questi ultimi anni nonostante il Covid, la crisi economica, quella della fede e l’individualismo presenti nella nostra società, sono stati un punto fermo per il Santuario, per l’Hospitalitè ed in particolare per tutti i pellegrini e gli ammalati. “Senza di voi italiani – ha aggiunto – tutto lo svolgimento del servizio a Lourdes non sarebbe stato possibile!”.

Il nuovo Rettore del Santuario, Padre Michel Daubanes, dopo una breve presentazione, in cui ha ricordato i suoi antichi e profondi legami con il Santuario, che risalgono alla sua infanzia, ha introdotto il tema scelto per l’anno 2023. Ha dato il suo contributo offrendo alcuni spunti molto belli. Questo è il tema: “…Che si costruisca qui una cappella”, le stesse parole trasmesse dalla Vergine a Bernadette nella tredicesima Apparizione. Padre Michel ha spiegato che la cappella è la nostra Chiesa, la comunità da costruire, da allargare e da rafforzare costantemente. Ha anche suggerito di considerare la cappella come un invito molto forte all’incontro con i malati attraverso il servizio, la fraternità e la cura dei più piccoli nello spirito di Lourdes. Per il Rettore, costruire una comunità cristiana significa rafforzare il proprio essere interiore.

La vita dell’uomo può essere considerata un’opera di edificazione, di lenta e progressiva trasformazione, nonché di conversione. Costruire a Lourdes una cappella è anche un’opera sinodale, è il cammino da compiere insieme, come Papa Francesco invita a vivere nel Sinodo. A Lourdes si cammina infatti insieme con i malati, con i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, i diaconi, i giovani e gli anziani. Padre Michel ha invitato i presenti a riflettere come il verbo “costruire” riporti alla pratica sacramentale. La vita di Dio viene trasmessa infatti attraverso i sacramenti, e a Lourdes l’Eucaristia, la Riconciliazione e l’Unzione degli infermi hanno un posto preminente nei pellegrinaggi, aiutano e rafforzano tutto il popolo di Dio. Inoltre il “qui” a Lourdes invita a fare Chiesa, ad abbattere i muri e a costruire ponti ovunque, nelle diocesi e nelle comunità umane. Non solo, il “qui” è anche il luogo del santuario, la grotta stessa, quel posto indicato inizialmente come “tana dei maiali”, escluso da tutti, divenuto poi sorgente, roccia da toccare, sostegno per i pellegrini. In ultimo, Padre Michel ha sottolineato che il “qui” è da intendere come vita di servizio e di carità, e di relazione con il prossimo, in particolare con i piccoli, con i poveri e con gli indifesi: non è questa la relazione che a Lourdes intercorre tra i malati e gli hospitaliers?

Concluso il bellissimo intervento del Rettore, Maria Rita Ferri, Responsabile del Servizio Saint Jean Baptiste, ha approfondito l’andamento e l’orientamento del servizio alle piscine che la pandemia da Coronavirus ha profondamente condizionato. Dal mese di luglio 2020 Maria Rita ha spiegato che per rispettare tutte le regole sanitarie imposte, il tradizionale bagno nelle vasche è stato necessariamente modificato e trasformato nel nuovo “gesto dell’acqua”. Il gesto, sorprendentemente, ha avuto una notevole risonanza tale da permettere un afflusso di pellegrini, che si sono recati alle piscine via via in crescendo. Dai 143.000 pellegrini dell’anno 2021 si è saliti a 300.000 nel 2022 e ci si aspetta che questa progressione continui e superi i 400.000 gesti nel 2023. La richiesta di continuare il gesto dell’acqua è molto forte in quanto si può fare in famiglia, con gli amici, non intimorisce, il tempo di attesa è più breve ed è forse quello che meglio risponde all’invito della Madonna rivolto a Bernadette nella nona Apparizione: “Venite alla sorgente a bere e a lavarvi”. Maria Rita ha inoltre aperto uno spiraglio al fatto che non si escluda in un futuro di riprendere la modalità del bagno con l’immersione tradizionale nella vasca. Le due modalità potrebbero convivere un domani. Sarà dapprima necessario istituire una commissione a riguardo per stabilirne i tempi e le modalità. In questi anni di pandemia solo due sono stati i casi eccezionali in cui due persone sono state interamente immerse nell’acqua, uno l’anno scorso e uno proprio nel pomeriggio di sabato mentre si svolgeva il convegno dell’Hospitalité a Roma. Maria Rita ha comunque ribadito che non è necessario accelerare i tempi o forzare i numeri dei bagni: il compito dell’hospitalier è quello di servire, di accompagnare e di facilitare l’incontro del pellegrino con Maria.

Da remoto ha fatto seguito l’intervento di Veronique Cavalier, Responsabile del Servizio Sainte Bernadette, che ha ribadito l’importanza di introdurre una formazione continua, facoltativa, per tutti gli hospitaliers che hanno terminato il ciclo e per coloro che da tempo sono impegnati nell’Hospitalité. Dal mese di maggio in avanti, si sta programmando la visione di due video, uno proporrà il messaggio di Lourdes e l’altro un intervento del Dott. De Franciscis, Medico permanente e Presidente dell’Ufficio Constatazioni mediche, con lo scopo di approfondire i miracoli e le guarigioni a Lourdes.

Tanto atteso è stato anche l’intervento di Padre Nicola, che ha offerto la sua interpretazione sul tema dell’anno. Come Padre Michel ha stimolato i presenti a costruire una cappella nel proprio intimo, una sorta di edificio spirituale. Lourdes consente di divenire costruttori non solo di pace ma anche di una società più bella attraverso il servizio, fondata sul Signore. Padre Nicola ha rimarcato come l’hospitalier a Lourdes si mette al servizio di Maria per ripetere l’esperienza di Bernadette ed entrare in una dimensione nuova. Diviene coerentemente pietra viva nel trasmettere la bellezza dell’incontro tra Maria e Bernadette, nonostante le fatiche e le stanchezze, proprie dell’umanità. Ha fatto notare inoltre come l’hospitalier a Lourdes è candidato a comunicare la sua stessa esperienza a chi giunge al santuario attraverso i diversi servizi, in una dinamica di relazione. È così che la famiglia dell’Hospitalité, nella sua grande realtà, costruisce la cappella che Maria ha chiesto a Bernadette. Prima di terminare, padre Nicola ha tenuto a sottolineare che in questa grande famiglia non devono esserci diversità, nessuno che avanza o che resta indietro in quanto Lourdes è il luogo della grazia del Vangelo e, in quanto tale, si tratta di entrare in questa grazia per divenire la creatività dell’Amore. Dopo l’Angelus e il pranzo, il nostro Presidente Daniel Pezet, si è collegato da remoto manifestando il suo grande dispiacere per non aver potuto presenziare e ha condiviso con l’assemblea alcuni spunti di natura economica, sanitaria ed organizzativa. Come aveva fatto per l’Assemblea Generale in febbraio, ha presentato il Bilancio d’esercizio 2022 riassumendo alcuni dati numerici e informazioni (acquisti, dipendenti, costi di manutenzione, donazioni, ecc.), evidenziando come dall’inizio della pandemia, il deficit cumulato per gli anni 2020, 2021 e 2022 è stato di circa 1 milione di euro, indebolendo così di molto quella che è la situazione finanziaria dell’Hospitalitè NDL. Numerosi infatti sono stati gli aumenti dei prezzi che hanno riguardato l’energia, il cibo e i salari e che hanno costretto l’Amministrazione ad aumentare il costo dei pasti, il prezzo degli alloggi e dei trasporti. Il Presidente ha inoltre fatto presente che solo il 30% degli hospitaliers usufruiscono degli alloggi dell’Hospitalité messi loro a disposizione e che molti di essi non regolano annualmente la quota associativa quali membri effettivi di una Confraternita religiosa cattolica (così avviene per tutte le confraternite). Sarebbe sufficiente favorire questi due adempimenti per bilanciare le spese e le entrate. Per quanto riguarda le misure sanitarie, il Presidente ha dichiarato che per l’anno 2023 i due Accueils (Notre Dame e Saint Frai) non imporranno più la vaccinazione obbligatoria. Così anche il Santuario lascerà la libera scelta di imporre o meno il pass vaccinale alle organizzazioni dei pellegrinaggi. Resta consigliato di eseguire un test antigenico, è raccomandata la vaccinazione alle persone malate e fragili ed infine si chiede l’uso della mascherina da indossare nei luoghi chiusi, nei giorni di punta e alle piscine. Prima di terminare, il Presidente ha ricordato il modo in cui tutti gli hospitaliers dovrebbero restare fedeli alla loro missione, che è quella di accompagnare, accogliere ed ascoltare chi si trova sul proprio cammino a Lourdes, specie i pellegrini. Talvolta, questo aspetto viene dimenticato e si assiste a prevaricazioni o ad atteggiamenti negativi che compromettono e cancellano tutti i gesti di carità e le prove di amore nei riguardi del prossimo. “L’atteggiamento dell’hospitalier è il gesto di Maria che apre le sue braccia” – ha detto il Presidente, un gesto intriso di rispetto e di serenità, sempre illuminato da un sorriso. Ha poi concluso dicendo che l’Hospitalité NDL in questo anno 2023 dovrà essere l’immagine della nostra Chiesa: sempre fedele alla sua missione, missionaria e solidale. I tempi sono difficili ma la capacità di stupirsi davanti al sorriso di un malato, davanti alla “luce” del flambeaux o alla semplicità ed emozione del ‘gesto dell’acqua’, a Lourdes non manca mai! A conclusione dell’incontro nella sala del Convegno è stata concelebrata la Santa Messa della III domenica di Quaresima da parte di P. Daubanes insieme a Padre Nicola e a don Enzo Massotti. Un ringraziamento particolare va a Giacomo Barone per la sua disponibilità e per le sue parole di saluto al termine della funzione con cui ha invitato i presenti a fare proprie le parole dei due Padri e a ripartire per Lourdes con una nuova luce al fine di costruire “la cappella” che la Vergine ha domandato. Termino qui, cari amici, nella speranza di aver presentato una sintesi del Convegno annuale, così da accrescere il nostro comune attaccamento alla grande famiglia dell’Hospitalité, nella fierezza di portare avanti la nostra missione.

Cristina Ercolani
Consigliera Servizio Notre Dame

Grazie per le foto a Christian Avallone

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