#Lourdes diventa un musical
Arriva in Italia lo spettacolo musicale che ha emozionato la Francia. Basato su documenti autentici, il racconto delle apparizioni mariane alla giovane Bernadette Soubirous
Lourdes, 11 febbraio 1858. Dalla nicchia di una grotta accanto al fiume Gave, nel sud-ovest della Francia, una giovane «signora vestita di bianco» saluta con un leggero inchino del capo una pastorella di 14 anni, povera e analfabeta. Più di centosessant’anni dopo, la storia della piccola Bernadette Soubirous (1844 – 1879) e delle 18 apparizioni mariane presso la grotta di Massabielle, è diventata un musical che, dopo aver emozionato la Francia, si prepara al debutto in Italia: Bernadette de Lourdes sarà dal 16 gennaio al 16 febbraio all’Auditorium della Conciliazione di Roma, per poi fare tappa a Napoli (Palapartenope, 8 marzo), Bari (Teatro Team, 15-16 marzo), Torino (Teatro Alfieri, 28-30 marzo).
Un progetto partito da lontano, «almeno sette/otto anni fa — racconta Serge Denoncourt, regista e autore del libretto —, i produttori mi chiamarono per propormi di mettere in scena questa storia, risposi che non ero interessato. Non sono credente, mi sembrava lontana dalle mie corde. Dopo molte insistenze e un viaggio a Lourdes, dove ho fatto visita a tutto, mancava ancora l’ispirazione. Finché mi hanno mostrato un taccuino autentico di Dominique Jacomet, commissario di polizia di Lourdes, coi resoconti degli interrogatori cui sottopose Bernadette. Li ho ripresi e ho costruito il libretto dello spettacolo. I testi sono validati da esperti, la storia è basata su documenti autentici e verbali dell’epoca».
L’ispettore era convinto che la giovinetta mentisse. «Se non mi dici chi è che ti ha spinta a raccontare questa storia, ti perseguiterò come una bugiarda» la minacciò. «Signore, fate come volete», fu la replica di Bernadette.
«È un carattere fantastico — sostiene Denoncourt —, testarda, determinata: una ragazzina che combatte il mondo degli adulti, questo rende lo spettacolo moderno, attuale. I teenager che vengono a teatro si innamorano di Bernadette. Non era una santa, non ne aveva l’attitudine. Era una ragazza che ha fatto una promessa a una luce e ha continuato a lottare, con pacatezza e senza clamore, per difendere la sua storia davanti ad adulti scettici. Se sei credente, questa storia ti lascia sicuramente qualcosa; se non credi, è comunque un racconto bellissimo. Per tutti il messaggio resta: credi in te stesso fino alla fine».
Bernadette de Lourdes arriva in Italia grazie alla produttrice Fatima Lucarini, con l’adattamento del paroliere Vincenzo Incenzo e un cast di 22 artisti in scena, tra cui Gaia Di Fusco, la protagonista. Che racconta: «Ho dovuto lavorare molto per immedesimarmi in Bernadette. Inizialmente ero spaventata, non conoscevo a fondo la sua vicenda umana e spirituale. Mano a mano che sono riuscita a “entrare” nel personaggio mi sono resa conto che quella che portiamo in scena non è la storia di una santa (proclamata da papa Pio XI nel 1933, ndr), ma quella di una ragazzina intraprendente e coraggiosa, qualcuno di veramente vicino a noi, oggi».
Ciò che ha reso Bernadette così influente, ragiona ancora Di Fusco, «è la semplicità e la verità con cui si è proposta, rifiutando di rimangiarsi la parola, la testimonianza, quella di aver visto più volte la Madonna in una grotta. Sfiderà, da sola, l’autorità, da quella dei suoi genitori fino a Napoleone III. Nonostante le difficoltà, Bernadette vuole mantenere la sua promessa, costi quel che costi».
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