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Betlemme e Lourdes rafforzano i loro legami

Josette Bourdeu (SIN), sindaco di Lourdes insieme con il sindaco di Betlemme, Vera Baboun
Josette Bourdeu (SIN), sindaco di Lourdes insieme con il sindaco di Betlemme, Vera Baboun

Parla Josette Bourdeu, sindaco della cittadina francese: “Questi due luoghi sono simboli universali che superano ogni divisione”. In programma scambi culturali, sostegno all’artigianato della Terra Santa, cooperazione sulla formazione

Signora Bourdeu, quali sono le ragioni più profonde che hanno portato a gemellare la città mariana di Lourdes con quella di Betlemme, città natale di Cristo?  

«Innanzitutto desidero precisare che l’idea ha origini lontane ed è da attribuire a Josette Durrieu, senatrice degli Alti Pirenei e a Bernard Sabella, deputato di Gerusalemme Est. Ho risposto favorevolmente a questo gemellaggio in quanto rappresenta, a mio avviso, una dimensione supplementare, una forma di intimità naturale che supera le affinità tradizionali di una cooperazione tra due città. Parlo, naturalmente, di ciò che è presente nel cuore di Betlemme così come in quello di Lourdes: le Grotte, che ciascuna nella propria maniera, in epoche molto diverse, hanno cambiato per sempre il volto della fede. Betlemme è una culla, Lourdes è lo sguardo di una madre su ciò che sono diventati i suoi figli. Sono simboli forti di una spiritualità a misura d’uomo, simboli universali che superano ogni divisione e che per me, personaggio pubblico, si affrancano facilmente dal solo contesto religioso per concedere al nostro mondo, sottomesso alle più dure inquietudini, un messaggio fraterno di pace e di tolleranza. Ecco perché credo non si debba ridurre questo evento ad un semplice gemellaggio in più. Questo sarà presto seguito, mi auguro vivamente, da una pagina di storia che scriveremo insieme alle autorità di Betlemme, sulla base di tutto ciò che ci unisce. Saremo a questo appuntamento come lo siamo stati, in un periodo cruciale della sua storia, con Czestochowa, in Polonia, altra città con la quale Lourdes è gemellata. Ciò che abbiamo siglato a Betlemme è il patto di un’amicizia esemplare, quello di un sostegno reciproco indefettibile. Un messaggio che ha un significato che va ben al di là del perimetro delle nostre due città».

Lourdes non è stata risparmiata dalla crisi economica e, malgrado la grave diminuzione di presenze, state valorizzando un altro luogo di pellegrinaggio, colpito più crudelmente a causa del contesto politico, la Terra Santa. Questa generosità fa onore alla municipalità. Molto concretamente, considerando anche l’aspetto economico, come si manifesta la solidarietà tra le due città?  

«Insieme a Vera Baboun, sindaco di Betlemme, che avevo accolto a Lourdes a fine maggio 2015 e alla sua équipe, con Rula Maaya, ministro del turismo della Palestina, abbiamo definito alcune tracce di cooperazione che potremo realizzare molto velocemente. Abbiamo proposto, per esempio, di accogliere in formazione professionale a Lourdes, fin da questa stagione, dei corsisti della sezione alberghiera dell’Università di Betlemme, in particolare sulla specificità dell’accoglienza dei pellegrini e dei malati. Lavoriamo anche alla programmazione di un avvenimento congiunto per le feste di Natale 2016 ma non aspetteremo questa data per realizzare scambi sul piano culturale. In modo più aneddotico, la città contribuirà al Concorso della canzone francese di Betlemme: il 1° premio consisterà in un soggiorno a Lourdes. Lanciamo inoltre una riflessione su come favorire localmente la diffusione dell’artigianato di Betlemme sotto forma di una esperienza di commercio equo – solidale, un po’ come il Santuario di Notre Dame di Lourdes che, per esempio, fa fabbricare a Betlemme la corona del rosario ufficiale. Infine, abbiamo invitato il municipio di Betlemme a Lourdes per il 1° workshop SPIRITUAL TOUR che si terrà dal 29 settembre al 4 ottobre 2016. Questo salone è una première in Francia ed un’opportunità per realizzare scambi di esperienze in materia di sviluppo turistico, fra cui questioni di strategia internazionale, di promozione e di marketing, ma anche di diversificazione delle risorse finanziarie, con l’istituzione di una tassa di soggiorno così come abbiamo fatto a Lourdes. Abbiamo chiaramente interessi comuni in materia di pellegrinaggi, in particolare con la diffusione in nuove zone come il Sud-America e l’Asia. Il nostro obiettivo comune è quello di proporre a questi paesi un circuito in scala “europea” che potrebbe integrare, per esempio, Lourdes, Czestochowa, Fatima e la Terra Santa. Sono solamente le prime iniziative, ma sono sinceramente convinta che siamo all’inizio di una bellissima avventura umana, di una bellissima lezione di solidarietà».

Lei ha guidato una delegazione che si è recata nella città palestinese di Betlemme. Cosa ha constatato sul posto, quale messaggio urgente degli abitanti di Betlemme vuole portare in Francia e in Europa?  

«Vi sono, credo, nella vita di una rappresentante della cittadinanza, nell’esercizio di un mandato, gesti ed avvenimenti che ci impegnano ben al di là di una semplice firma. Ogni gemellaggio è in se stesso un’avventura umana. Betlemme, infatti, malgrado i problemi locali che non possiamo ignorare, ha realizzato in questi ultimi anni il fondamento di un vero riconoscimento internazionale attraverso una rete straordinaria di città di tutto il mondo.Questo nuovo gemellaggio tra Lourdes e Betlemme si inserisce, in modo molto solenne, in questo lungo elenco ed io ne sono, mi creda, particolarmente fiera. È il segno radioso di una solidarietà, di una forma di giustizia che nessun muro potrà fermare».

FRANÇOIS VAYNE per LASTAMPA.IT

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