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Un popolo in viaggio dal Ticino a Lourdes

In 750 verso il santuario francese

Ognuno sa che cosa porta a Lourdes. La fiducia, la speranza, la preghiera per sé ma soprattutto per gli altri, le proprie miserie.

E tutti sanno pure che su quel treno partito da Chiasso ieri a mezzogiorno, su quel bus con 45 pellegrini e sull’aereo che decollerà da Bergamo stamattina troveranno dieci, cento, settecentocinquanta amici pronti a condividere un viaggio.

È il viaggio della vita: della gioia e del dolore. Davanti a sé una meta: la grotta che ricorda le apparizioni della Madonna a Bernadette, luogo in cui la sintonia con il Mistero diventa più forte, tanto da permettere il miracolo di Lourdes: la propria individualità che riesce a sentirsi in unità con tutte le persone che ci circondano, per una comprensione effettiva del significato della vita.

Intanto per i quasi 600 pellegrini che da Chiasso ad Airolo hanno riempito il treno le 20 ore di viaggio sono una bella immersione in questa comunità ticinese in viaggio.

Si sono ritrovati vecchi amici, ammalati che da anni si recano alla grotta e volontari che mettono a disposizione una settimana delle loro vacanze per “dare una mano con il cuore”.

Ma su quel treno anche tanti che a Lourdes non ci hanno mai messo piede, spinti forse da una curiosità verso questo “fenomeno” che anno dopo anno, grazie all’Opera diocesana pellegrinaggi, si ripete.

«Tutti in carrozza», hanno annunciato Carlo Isotta e Luigi Bresciani.

E il treno ha valicato il San Gottardo con il suo carico di aspettative e di gioia.

Franca Cavaliere questa mattina all’aeroporto di Orio al Serio controllerà che tutto sia ok.

E così dopo un paio d’ore di volo anche il vescovo mons. Pier Giacomo Grampa raggiungerà, quasi in contemporanea, i suoi pellegrini nella cittadina francese.

Il Giornale del Popolo ogni giorno racconterà questa magnifica storia di condivisione e di amore, cercando di mostrare le cose grandi ben custodite nel cuore di ogni pellegrino.

di GianMaria Pusterla

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