IL MIRACOLO DELLA SCALA DI SAN GIUSEPPE UN MISTERO ANCHE PER LA SCIENZA
Siamo nel mese di marzo, dedicato a San Giuseppe, a Lui sembra legata la storia dell’incredibile scala della chiesa di Our Lady of Loreto a Santa Fè nel New Mexico. Costruita nel 1873, è visitata da almeno 250mila persone all’anno. È di legno, a chiocciola, ma non si sa chi l’abbia fatta e come: non ci sono chiodi e il legno, dicono gli esperti, è di natura sconosciuta.
Salita da centinaia di persone ogni giorno dal 1873, non ha alcun segno di usura e chi ci sale avverte una piacevole sensazione di leggerezza. Trentatré gradini con balaustra, è priva di pilone centrale e si regge tutta – cosa fisicamente impossibile – solo sul primo gradino.
Quando le suore fecero fare la cappella in stile neogotico l’architetto Mouly semplicemente dimenticò l’accesso al coro. Era già morto quando se ne accorsero. Tutti gli ingegneri consultati dissero che non c’era nulla da fare: non c’era spazio per scale, occorreva abbattere e rifare.
Le suore, che avevano esaurito il denaro, ricorsero a San Giuseppe, cui la cappella era dedicata. Una novena continua, giorno e notte, al patrono dei carpentieri.
Il nono giorno bussò alla porta uno sconosciuto, che si disse in grado di eseguire l’opera. Lavorò tre mesi. Poi sparì, senza chiedere compenso.
Le suore lo cercarono dappertutto ma nessuno lo aveva visto né ne aveva sentito parlare. Rimase il mistero. Che divenne miracolo quando gli esperti poterono esaminare la scala.
Nel corso degli anni molti hanno visitato la Cappella di Loreto per vedere la Scala miracolosa. “L’Accademia di Loreto” è stata chiusa nel 1968 e la proprietà è stata messa in vendita. La cappella di Loreto ora è un museo privato che autofinanzia, in parte, la conservazione della scala miracolosa e della cappella in sè.
Nel settembre 1852, alcune Suore di Lorette (Loreto?) andarono ad installarsi nel Sud-Ovest degli Stati Uniti, tra il Kentucky, il Missouri ed il Kansas. Un viaggio difficile ed ad alto rischio nel corso del quale la superiora, Madre Mathilde, morì di colera. Esse si fermarono a Santa Fe, nel Nuovo Messico.
Suor Madeleine (nominata superiora da Mons. Lamy), Suor Catherine, Suor Hilaire e Suor Robert si installarono in una casetta, in mezzo ad una popolazione composta principalmente da messicani e da indiani. La loro prima preoccupazione fu quella di costruire un convento e una cappella. Esse fecero dunque venire alcuni carpentieri messicani e, ben presto, una scuola venne edificata: il Collegio di Lorette. La costruzione della cappella iniziò il 25 luglio 1873, secondo il progetto dell’architetto Mouly, che aveva disegnato la cattedrale di Santa Fe. Mons. Lamy, che era francese, nutriva l’idea di costruire “qualcosa di simile” alla Saint-Chapelle di Parigi! Questa cappella fu dunque la prima costruzione gotica ad Ovest del Mississippi. L’edificio doveva essere di 8 metri di larghezza, 23 metri di lunghezza e 26 metri di altezza. Essa venne posta sotto il patronato di San Giuseppe. A cappella finita, le Suore si accorsero che se da un lato la realizzazione era notevole, tuttavia era stato fatto un errore grossolano: nessun collegamento era stato previsto tra la tribuna ed il coro.
Nessuna tromba di scale e, tenuto conto dell’altezza della tribuna, era impossibile installarne una! Suor Madeleine fece venire numerosi carpentieri per provare a risolvere il problema. Invano. Certi proposero di mettere una scala, altri di radere al suolo l’intero edificio per ricostruirlo. Le Suore preferirono fare una novena. E di stare a vedere.
L’ultimo giorno della novena, un uomo anziano, che spingeva un asino carico di attrezzi, propose di costruire una scala, cosa che gli venne accordata, naturalmente. In fatto di attrezzi, l’uomo ne possedeva solamente tre: una sega, un martello e una squadra a T. Dopo sei mesi, il lavoro fu finito.
L’uomo sparì dall’oggi al domani. Senza lasciare tracce. E senza aver chiesto nemmeno un soldo. Madre Madeleine, preoccupata di assolvere il suo debito, andò alla segheria per pagare il discreto carpentiere e il legno. Ma ecco la sorpresa: nessuno conosceva l’uomo e nessun documento riguardava un acquisto di legno per la cappella. Primo mistero.
Il secondo, non certamente da meno, riguarda la scala. È un vero capolavoro composto da due spirali complete (2 x 360°), su sé stesse. A differenza della maggior parte delle scale a chiocciola, essa non ha nessun pilastro centrale per sostenerla. Il che vuol dire che è sospesa senza nessun supporto. Tutto il suo peso grava sul primo scalino.
Suor Florian OSF, che ha lasciato un racconto di questa storia “miracolosa” (cfr. rivista Saint-Joseph, aprile 1960), scrive: “Parecchi architetti hanno affermato che questa scala avrebbe dovuto crollare al suolo nel momento stesso in cui la prima persona si fosse azzardata sul primo scalino. E tuttavia essa è stata utilizzata quotidianamente per oltre cento anni.
La scala è stata assemblata esclusivamente con perni di legno: non c’è un solo chiodo. Attualmente, la parte localizzata sotto gli scalini tra il montante e la cremagliera assomiglia al legno leggero. In realtà, si tratta di gesso mescolato al crine di cavallo, destinato a dare rigidità.
Troppo numerosi sono i visitatori che si sono lasciati prendere dalla tentazione di portarsi a casa un souvenir, e che perciò hanno strappato dalla scala dei pezzi di gesso. Nel 1952, quando le Suore hanno festeggiato il centenario del loro arrivo a Santa Fe, hanno sostituito il gesso, e l’hanno dipinto in modo da dargli l’aspetto di smalto color legno”.
All’epoca della sua costruzione, la scala non aveva ringhiere. Esse furono aggiunte cinque anni più tardi. Una delle ragazze che si trovava allora nel collegio aveva 13 anni. Più tardi, divenne Suor Marie presso le Suore di Lorette.
Essa ha spiegato come lei e le sue compagne furono probabilmente le prima ad utilizzare la scala: “Avevamo talmente paura a salire sulla tribuna che ne ridiscendevamo sulle mani e sulle ginocchia”. Migliaia di visitatori sono venuti – dal mondo intero – per esaminare questa scala misteriosa. Tra essi, numerosissimi architetti. Tutti hanno ammesso che non comprendevano assolutamente come la scala sia stata costruita. Né come abbia potuto rimanere in buono stato dopo decine di anni di utilizzo. Spiega ancora Suor Florian: “Ho parlato della scala con Urban C. Weidner, architetto della regione di Santa Fe e perito di rivestimenti in legno.
Mi ha detto che non aveva visto mai una scala a chiocciola su 360° che non fosse sostenuta da un pilastro centrale. Una delle cose più sorprendenti a proposito di questa scala, secondo Weidner, è la perfezione delle curve dei montanti. Egli mi ha spiegato che il legno è raccordato (nel gergo della falegnameria si dice “innestato”) sui lati dei montanti da nove spacchi di innesto sull’esterno, e da sette sull’interno. La curvatura di ogni pezzo è perfetta. Come puo essere stata realizzata una scala simile nel 1870, da un uomo che ha lavorato da solo, in un luogo isolato, con degli attrezzi più che rudimentali? Questo fatto non è mai stato spiegato”. Numeroso periti del legno hanno tentato di identificare il tipo di legname utilizzato, in modo da individuare la sua origine. Senza trovare risposte. Gli scalini, instancabilmente utilizzati per più di un secolo, non presentano segni di usura che sul bordo. Uno di questi periti pensa di avere identificato questo legno come “un tipo di pino granuloso sui bordi”.
Resta il fatto che questo legno duro non viene dal Nuovo Messico. “Nostra Madre, la Santa Chiesa è sempre molto circospetta quando si tratta di giudicare sulle cose soprannaturali. Ecco perché le Suore e i sacerdoti della regione di Santa Fé hanno evitato, nello stesso spirito, di dire qualcosa di definitivo a proposito della scala. Le Suore del Collegio di Nostro Signora di Lorette sanno oggi, come dicevano già Suor Madeleine e la sua comunità, che la scala era stata la risposta di San Giuseppe alle loro preghiere. Molti amano pensare che il carpentiere era San Giuseppe stesso. Tuttavia, gli annali della comunità, come gli archivi diocesani, sono silenziosi sull’argomento: gli annali ci dicono solamente che la cappella di Nostra Signora della Luce è stata dedicata a San Giuseppe il 25 aprile 1878”, ricorda Suor Florian.