Il “caso” Giuseppina Torre

Pianista e compositrice tra le più premiate al mondo e quasi sconosciuta in Italia

Di Roberto Allegri

Giovedì 26 ottobre, presso la Pontificia Accademia delle Scienze in Vaticano, si è tenuto un singolare concerto per voce e pianoforte, dal titolo “Amor Sacro, Amor Profano”. Un recital singolare, che ha avuto come protagonisti due artisti siciliani: il poeta Salvatore Martino, voce recitante, accompagnato dalla musica composta ed eseguita dalla pianista Giuseppina Torre.

Un incontro culturale di straordinaria eleganza, molto apprezzato dal pubblico. Presentato in un contesto di assoluto prestigio, la Pontificia Accademia delle Scienze in Vaticano, con il patrocinio del professor Marcello Gentile, Gran Maestro dell’Ordine al Merito dei Santi Pietro e Paolo, il concerto ha avuto come ospite d’onore il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi.

Un ospite veramente speciale, colto, di straordinario fascino, che ha alle spalle una lunga carriera diplomatica, ma che era presente al concerto soprattutto come esperto e appassionato di musica classica, essendo egli stesso un provetto pianista e un applaudito concertista.

Festa grande, quindi. Soprattutto per Giuseppina Torre, che rappresenta un caso culturale e artistico sconcertante in Italia: è l’artista donna più premiata in assoluto a livello mondiale, ma quasi sconosciuta in patria. Non, però, sconosciuta ai dirigenti culturali della prestigiosa Pontificia Accademia delle Scienze, che hanno voluto, con questo concerto, renderle omaggio.

Giuseppina torre, 38 anni, siciliana di Vittoria, in provincia di Ragusa. Diplomata in pianoforte e composizione, è l'unica musicista al mondo ad avere vinto quattro “Los Angeles Music Award”, il più importante riconoscimento in campo musicale, due “Akademia Music Awards” e due IMEA (International Music and Entertainment Awards) nel giro di cinque anni. IL 26 ottobre ha tenuto un prestigioso concerto in Vaticano, organizzato dall’Accademia Pontificia delle Scienze.

Giuseppina Torre, 38 anni, nata a Vittoria, in provincia di Ragusa, diplomata in pianoforte e composizione, è l’unica musicista al mondo ad avere vinto quattro “Los Angeles Music Award”, il più importante riconoscimento in campo musicale, due “Akademia Music Awards” e due IMEA (International Music and Entertainment Awards) nel giro di cinque anni.

Premi ambiti, perché eccelsi, che hanno fatto diventare questa musicista siciliana famosissima negli Stati Uniti. Il suo brano più celebre, “Il silenzio delle stelle”, ha commosso milioni di persone ed è stato per molto tempo ai vertici delle preferenze su iTunes. I fotografi le chiedono di posare per loro sulla Walk of Fame come gli attori di Hollywood.

E il David Osborne, il pianista della Casa Bianca, uno dei più conosciuti e amati dagli americani, ha detto di lei: “Le mani di Giuseppina Torre volano sulla tastiera come farfalle e producono una musica meravigliosa”.

Carismatica interprete ma anche ispirata compositrice, capace di trasmettere emozioni musicali con una tecnica rigorosamente classica, vivificata da una raffinata sensibilità moderna.

Ha composto la colonna sonora del docufilm “L’amore dopo la tempesta” dedicato ai sopravvissuti della Shoah e trasmesso su Rai 1. Il 6 gennaio 2014, si è esibita per Papa Francesco, nel Concerto dell’Epifania. Nell’ottobre 2015, per la settimana della Cultura Italiana nel Mondo, ha tenuto un master class con gli studenti dell’Istituto Musicale di Giacarta.

Ha composto anche le musiche per il dvd “La mia idea di arte” prodotto da IMAGO Film, tratto dal libro scritto da Papa Francesco e pubblicato da Mondadori. Il docufilm, diretto da Tiziana Lupi, è stato presentato in anteprima in Vaticano a giugno e nei prossimi mesi sarà distribuito nel mondo.

<<Ho composto quelle musiche con un trasporto interiore che mai avevo prima sentito dentro di me>>, confessa Giuseppina Torre. <<Le immagini del documentario con tutti i grandi capolavori dei Musei vaticani che sono i più belli del mondo, le riflessioni sagge, profonde, originali di Papa Francesco, capaci di evidenziare in modo quasi fisico l’origine divina dell’arte, mi hanno tenuto per giorni in uno stato incantato, ed ho lavorato quasi senza sentire la fatica.

<<Nel mio percorso spesso inquieto>>, dice ancora Giuseppina Torre << la musica è sempre stata la personale preghiera, la via che mi dà pace e mi riconcilia con quel Dio che a volte percepisco lontano. La musica è davvero una scintilla del divino che brucia dentro di me e mi riempie anche di una grande responsabilità nei confronti di chi ascolta le mie note e, forse, è spinta da queste a rivolgere il pensiero verso l’alto.>>

La storia di Giuseppina Torre sembra uscire da una fiaba, da un film di Frank Capra. <<Suono da quando avevo quattro anni>>, racconta. <<E ho studiato in continuazione, spesso con grandi difficoltà, perché il mio sogno era diventare concertista. Ma dopo essere diventata mamma, dopo aver generato una vita, ho scoperto in me un incontenibile desiderio di comporre.

Non mi bastava più interpretare la musica degli altri. Dentro di me c’erano un’infinità di note che volevano emergere e così ho cominciato a comporre. Componevo ovunque e mettevo da parte con la speranza che un giorno quel materiale sarebbe servito.

<<Poi, era il 2012, ho pensato di mettere alcuni brani su iTunes e dopo qualche tempo ecco che ricevo una email dai supervisori dei Los Angeles Music Awards. Avevano ascoltato la mia musica e mi chiedevano altro materiale. Subito ho pensato ad uno scherzo o ad una di quelle truffe che girano su internet. Così ho cestinato la mail.

2Ma dopo quindici giorni ne ho ricevuta un’altra in cui mi sollecitavano l’invio del materiale perché ero tra le possibili candidate alla vittoria. Ero allibita e al settimo cielo. I supervisori selezionarono il brano “Il silenzio delle stelle” e mi invitarono ad esibirmi a Los Angeles nel celeberrimo locale “Whisky a go go”, un posto storico dove hanno suonato i più grandi di tutti i tempi come i Doors, i Led Zeppelin, i Toto, Van Halen, Jimi Hendrix, Elvis Costello. Quella sera, ho messo il piede in una favola.

<<A Los Angeles tutti sapevano chi ero, conoscevano il mio nome, avevano ascoltato la mia musica. Ricordo che vennero a prendermi in limousine e quando scesi dall’auto, i fotografi mi corsero incontro. Io mi voltai pensando che stesse arrivando qualche personaggio famoso. E invece volevano me. Quell’anno vinsi due Awards e lo stesso anche l’anno seguente.

<<Nel 2013 mi contattò la casa editrice musicale Bideri, la più antica in Italia. E insieme alla Sony che si occupava della distribuzione, fecero uscire il mio cd di esordio, “Il silenzio delle stelle”.

Era il momento più bello, atteso da non so quanto tempo. Purtroppo durò poco. Una serie di gravi problemi personali minacciò all’improvviso di uccidere in me ogni ispirazione musicale. Quello è stato il periodo più duro e difficile in assoluto. Ed è allora che ho cominciato a “litigare” con Dio.

<<Ci sono momenti in cui mi scontro con Lui>>, continua Giuseppina Torre. <<Mi sforzo di capire il perché del male, della sofferenza che ho vissuto e di cui porto le cicatrici, delle ingiustizie.

Eppure lo percepisco lo stesso come un Padre, un genitore che non sempre comprendo e che mi pare lontano. Mi capita di “sentire” la sua voce e così mi ritrovo ad entrare in chiesa quando non c’è nessuno, nel silenzio. Resto là, senza dire niente, mi metto in ascolto, mi faccio vedere.

E so che la mia musica è il mezzo che mi mette in contatto con il Cielo. Un giorno, dopo un mio concerto, un sacerdote che vi aveva assistito venne a salutarmi e volle baciarmi le mani.

“Una persona capace di creare e suonare una musica del genere”, mi disse, “non può che essere toccato da Dio”. Parole che mi fecero riflettere e che lo fanno ancora oggi, ogni giorno. Mi spingono a credere che tutti gli artisti abbiano una scintilla divina in loro e che, anche se non ne hanno coscienza, è una sorta di stella che indica la direzione da seguire.>>

Roberto Allegri

2 commenti

  1. Leggere questo articolo è stato emozionante e commovente. Bravissima Giuseppina , orgogliosa di essere vittoriese come te

  2. Ho ascoltato Giuseppina Torre suonare un brano al pianoforte dopo il concerto di Anastasia al Comacchio Summer Festival. Dopo tanta musica rock che ha messo a dura prova il mio udito, ho molto apprezzato la leggiadria e la delicatezza del brano che Giuseppina ha dedicato al pubblico rimasto ad ascoltarla. È stato un momento emozionante e particolarmente bello. Grazie

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