Un libro per la trentaquattresima “Giornata Nazionale delle vita” che si celebra domenica 5 febbraio
Di Tony Assante
Lo hanno pubblicato le Edizioni Paoline proprio per farlo conoscere in occasione della “Giornata per la vita”. E’ un libro di Roberto Allegri che ha per titolo “La meraviglia di un sorriso. Il mio primo anno da papà”. Un diario di quella che, se vissuta nella sua reale portata di significati umani e spirituali, è l’esperienza più sconvolte che si possa immaginare. “Si dice” scrive Roberto Allegri nel suo libro “che avere un bambino cambia la vita. Non è vero, non la cambia. La stravolge, la rivolta, la trasforma, la abbatte completamente per riedificarla.”
Roberto Allegri è un giornalista e anche un solido scrittore avendo alle spalle una trentina di libri, dalle tematiche più varie. L’obiettivo di questo suo nuovo libro è quello, dichiarato nel sottotitolo, di raccontare l’esperienza vissuta nel corso del suo “primo anno da papà”. Cioè dopo la nasciata del primogenito che si chiama Francesco. Un libro da cronista.
Niente ideologie, niente insegnamenti. Allegri non sale in cattedra, non scrive un manuale per genitori. Raccoglie e ferma sulla carta emozioni, riflessioni, pensieri, secondo un calendario ritmato dal vivere e dal crescere del piccolo Francesco. 365 giorni che sono totalmente nuovi. Perfino le cose più banali, gli avvenimenti più normali come il caldo, il freddo, la neve, la pioggia, il lavoro, l’incontro di una persona, una festa, una passeggiata, un viaggio in macchina , insomma. Tutte le vicende della vita quotidiana non sono più cose “normali”, “usuali”, ma sono “eventi”, proprio perché il piccolo Francesco, con la sua sola presenza, ha il magico potere di trasformare tutto.. “Perchè” scrive Roberto Allegri “la nascita di un bambino non può accadere senza provocare domande e scatenare pensieri sulla vita, sul futuro, sulla morte, persino su Dio stesso.”.
E continua l’autore: “Ho da poco compiuto quarant’anni e sono padre: è la sommità di una collina e più in alto non si può giungere. Da lì si domina l’intera vallata della propria vita. Si vede la propria strada continuare tra il verde della pianura, una strada più grande adesso, fatta per ospitare il passo non più di una sola persona o di una coppia, ma quello di una famiglia.”
Roberto Allegri ha un suo personale e incisivo modo di scrivere. E il libro colpisce anche per la forza e l’immediatezza delle immagini, per il candore delle emozioni e dei sentimenti, e per la poesia presente, come una speciale atmosfera, in tutta la narrazione, ”Quando un bambino gioca, il cielo stesso si ferma a guardarlo perché è poesia, è energia pura e potenza cerebrale al massimo”. Il neo-papà si sofferma a spiare il bimbo che dorme, e scrive: “Una colonna incandescente lega il mio cuore a quello di mio figlio, in un continuo riversarsi di calore e materia che arde ma non si concuma mai. E’ il fuoco della passione per la vita, acceso da un nuovo nato”.
Un libro che è segnato soprattutto dalla gioia, dalle felicità, dalla meraviglia, dallo stupore per la vita. Ma nel quale, di tanto in tanto, si presentano, come nubi nere e minacciose, anche anche i timori, le paure, le preoccupazioni che derivano dalla consapevolezza che viviamo in un mondo tortuoso e difficile. Perciò è grande e pesa la “responsabilità di fare crescere un bambino e forgiarlo in un uomo, di farlo diventare una persona adulta in grado di fare le proprie scelte.”
E non vanno dimenticati i sacrifici fisici che, soprattutto nel primo anno di vita, a volte diventano massacranti. “Non si dorme, si mangia a spizzichi”, confessa Roberto Allegri. “ Le giornate vengono sconvolte, gli orari saltano. Devi mantenere gli impegni di lavoro, madevi anche farli coincidere con una miriade di imprevisti provocati dal bambino”.. Però, nonostante tutto, emerge sempre l’ottimismo. “Sono sacrifici che esaltano, che temprano, che forgiano perché questo esserino sprigiona un’energia spaventosa e ti accorgi di riuscire a condurre un’esistenza che prima ritenevi impossibile. E fai anche un’altra straordinaria scoperta. Ti accorgi di avere delle energie, delle forze e una capacità di resistenza e di ripresa misteriose, inspiegabili. E’ come se, ora, avessi accanto una “presenza invisibile” che ti aiuta. E ti viene in mente che lassù, dall’alto, “Qualcuno” non ti abbandona mai, soprattutto quando sei in compagnia di un angelo”.
<<Ci sono uomini>>, ha scritto Alfonso Signorini nella prefazione di questo libro <<nati per essere padri. Uno di questi è Roberto. Lui è padre nell’intimo (…). Rispettoso, pronto all’ascolto e all’azione, pratico e poco propenso ai “mielismi” e alle retoriche. E questo libro gli assomiglia: è un piccolo grande vademecum di Vita. E’ un grande messaggio di speranza. Speranza per chi si prepara, come un bambino, ad affrontare le salite e le discese della vita. Ma anche per chi si sforza di viverla con la pienezza del vero uomo>>.