Oggi, 16 aprile è il giorno che segue il drammatico incendio che a Parigi ha devastato la cattedrale di Notre-Dame, dichiarata patrimonio dell’Umanità. Milioni di persone in tutto il mondo hanno seguito in diretta alla televisione quell’inferno di fuoco che per ore ed ore ha insidiato il glorioso simbolo del cristianesimo e della storia di Francia. Ma misteriosamente da quel fuoco si sono salvate la chiesa propriamente detta, e le preziosissime reliquie che si richiamano al Corpo di Cristo.
Oggi, la Chiesa cattolica festeggia Santa Bernadette Soubirous, la giovane francese che nel febbraio del 1858 ebbe a Lourdes, vari incontri con la Vergine Maria. Quegli incontri avvennero alla periferia della cittadina, in una grotta che era una discarica di rifiuti, sporca e immonda. Ma quel luogo è poi diventato uno dei santuari più famosi e frequentati del mondo.
Bernadette era poverissima, asmatica, e morì a 35 anni consumata dalla tubercolosi. Ma il suo corpo, dopo 140 anni, continua ad essere intatto. Chiunque può vederlo, esposto nella chiesa delle “Suore della Carità” a Nevers. Vittorio Messori, il grande scrittore cattolico, autore di un bellissimo libro “Bernadette non ci ha ingannati”, ha avuto la possibilità di toccare il corpo della santa, e mi ha assicurato che è elastico, duttile, flessibile proprio come quello di una persona che sta dormendo.
La chiesa e le reliquie di Notre Dame che sfuggono misteriosamente a un incendio infernale; una discarica immonda che diventa il Santuario mariano più celebre del mondo; il corpo della veggente Bernadette che dopo 140 anni dalla morte continua ad essere flessibile e intatto: il mondo è pieno di misteri inspiegabili e meravigliosi.
Scrisse William Shakespeare nell’Amleto: “Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante tu ne possa sognare nella tua filosofia”.
Renzo Allegri