1000 Km a piedi per dare gambe a mia figlia
Un voto e un grande atto d’amore per chi dalla vita ha avuto tanto dolore e sofferenza e non chiede commiserazione, ma di condurre un’esistenza dignitosa.
Una possibilità che, per i disabili, non è sempre data.
Lo sa bene Anna Maria Rastello, che tredici anni fa ha rischiato di perdere la figlia Marcella in un incidente stradale e, da allora, si batte per – come dice lei – «liberare la disabilità dall’handicap ».
Per farlo ha scelto di sposare a un metodo antico, quello del pellegri naggio in stile medioevale, le più innovati ve tecniche di comunicazione oggi a di sposizione.
Anna Maria, infatti, partirà il prossimo marzo per Lourdes, che rag giungerà a piedi dall’Italia, dopo un viaggio di oltre 1.300 chilometri in 53 tappe, tracciando un nuovo itinerario, “Il cammino di Marcella”, che, poi, sarà condiviso su Internet e messo on line sul sito www.movimentolento.it, a disposizione di chiunque voglia ripetere l’iniziativa.
«L’idea di questo cammino – spiega AnnaMaria, 48 anni, di Torino – nasce dalla bruttissima esperienza vissuta dalla mia famiglia la notte tra il 12 e il 13 aprile 1997 ».
Un brutto incidente stradale, e la piccola – allora aveva otto anni – viene sbalzata fuori dall’auto e cade per 28 metri da un viadotto. È notte, e la bambina non si trova.
La mamma, allora, fa un voto: se i ricercatori ritroveranno la sua Marcella, lei andrà a Lourdes a piedi. Un istante da quella promessa appenna accennata sulle labbra, e un medico individua la figlia, ancora viva, e la sottopone alle prime cure, così da limitare i danni alla disabilità fisica che poi l’avrebbe accompagnata tutta la vi ta.
Oggi ha 22 anni, è affetta da tetraparesi spastica, ma è viva, piena di speranze e di energie, in tasca la laurea triennale in Psicologia conseguita con tanti sacrifici.
Peccato che la società non abbia uno sguardo diverso nei confronti della disabilità, che la veda ancora come una diminuzione del la persona. «Purtroppo – conferma mamma Anna Maria, che, oltre a Marcella e alle altre due figlie biologiche, con il marito ha aperto la propria casa ad 8 figli in affido, tra cui, da più di nove anni, ci sono anche due gemelli, una con disabilità intellettiva e l’altro con disabilità relazionale – dobbiamo ancora percorrere un lungo cammino per accettare la disabilità senza creare ulteriori barriere (mentali, psicologiche, fisiche e architettoniche), che mettono chi ne è portatore in una più grave condizione di handicap».
Proprio per rappresentare concretamente questo percorso, raccontare la sua storia, Anna Maria Rastello intraprenderà il suo viaggio a piedi per Lourdes, partendo, il prossimo 8 marzo, proprio da Rossiglione (Genova), luogo dell’incidente e terminando al santuario mariano sui Pirenei, il 4 maggio 2011. Durante il percor so, che si svolgerà, di preferenza, in modo lento, su strade sterrate, mulattiere e antichi sentieri, Anna Maria in contrerà e racconterà sul web significative e sperienze a favore della promozione umana, spirituale e sociale dei disabili, portate avanti da amministrazioni locali e associazioni.
«Cammineremo e incontreremo esperienze da raccontare e da prendere come e sempio », spiega Annamaria, che andrà al la ricerca, soprattutto, di progetti per favo rire, tra i disabili, la pratica sportiva e la frui zione artistica. «Chiederò anche alle Province e alle Regioni italiane – conclude la donna – di ospitare, sui propri siti istitu zionali, l’elenco delle associazioni e dei gruppi che, sul loro territorio, si occupano di disabilità, per creare un vero e proprio archivio nazionale a disposizione delle famiglie».
Al termine del viaggio, insomma, Anna Maria avrà mantenuto la sua promessa. E il Paese sarà, forse, un po’ più solidale.
Leggi tutto il programma del cammino di Marcella
Avviso: Le pubblicità che appaiono in pagina sono gestite automaticamente da Google e sono necessarie a poter mantenere gratuite queste pagine. Pur avendo messo tutti i filtri necessari, potrebbe capitare di trovare qualche banner che desta perplessità. Nel caso, anche se non dipende dalla nostra volontà, ce ne scusiamo con i lettori.