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A Lourdes ho camminato di nuovo

“A Lourdes mi sono alzato dalla carrozzina e ho camminato di nuovo”
Pedaso: Lodovico, protagonista di un episodio particolare

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di Paola Pieragostini

Pedaso (Fermo), 25 ottobre 2014 – Una forza misteriosa che lo ha spinto ad alzarsi dalla carrozzella in cui è imprigionato da anni e la coincidenza del giorno: il 2 ottobre. Il protagonista della storia è Lodovico Boccatonda di Pedaso, il luogo dove è accaduta è Lourdes. L’uomo ha 58 anni, è affetto da sordità secondaria e da “Atrofia Multisistemica Variante Cerebellare” che da anni lo costringe a vivere in carrozzina. Da allora in poi, è iniziato il tracollo fisico e psicologico di Lodovico: la sedia a rotelle e tanta rabbia nell’anima.

A fine settembre, sceglie di andare in pellegrinaggio a Lourdes, accompagnato dai volontari dell’Unitalsi e dall’inseparabile mamma Irma. «I primi giorni al santuario – racconta la donna – Lodovico stava malissimo. Era strano, arrabbiato e piangeva. Il 1° ottobre ha deciso di fare il bagno nella piscina della sorgente di Lourdes».

Ma la sorpresa arriva il giorno seguente. E ancora una volta, torna a fare eco nella vita di Lodovico, il 2 ottobre: il giorno dell’aggressione e il giorno in cui cade la festa degli angeli custodi. «Eravamo in camera – prosegue Irma – e ad un tratto mi ha detto “Mamma voglio andare in bagno”. Ho chiamato i volontari dell’Unitalsi, per farmi aiutare. Ma al loro arrivo, lui ha ribadito: “Voglio andare in bagno. Ma da solo”. Attoniti e senza parole, sia i volontari che Irma, sono rimasti a guardare. Lodovico si è alzato in piedi, seppur sostenuto da entrambi i suoi lati, ed è andato in bagno con le sue gambe. Tra i sorrisi e le lacrime di gioia ha fatto una passeggiata di circa venti metri.

«Ho sentito la forza nel cuore» ha spiegato. E’ lui che finalmente parla e si fa capire perché vuole che l’emozione indescrivibile di quel momento possa arrivare a chi legge. «Una forza – dice ancora – che non sapevo di avere dentro». «Abbiamo stappato una bottiglia di spumante – dice Irma tra le lacrime – e festeggiato con i volontari dell’Unitalsi che non potrò mai ringraziare abbastanza perché con straordinario amore si prendono cura di lui, facendolo sentire persona speciale». Lodovico dopo la gioia assaporata in quei lunghi momenti è di nuovo inchiodato alla carrozzina, ma è tornato a casa diverso, sereno, con una nuova luce negli occhi ed una forza speciale nell’anima che incanta ogni giorno di più, sua moglie Consilia e la sua famiglia.

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