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Beatificazione della venerabile Concetta: stop da Lourdes

Il Comitato medico internazionale si dice non competente a valutare la miracolosa guarigione di un ragazzo attribuita alla venerabile Bertoli

di Maristella Cescutti

MERETO DI TOMBA. Il Comitato medico internazionale di Lourdes risponde al vicepostulatore della causa di beatificazione, padre Aurelio Blasotti, sottolineando la sua non competenza a trattare l’argomento che riguarda il presunto miracolo avvenuto per intercessione della venerabile Concetta Bertoli. Si tratta della guarigione – definita inspiegabile – di un ragazzo di Magnano in Riviera avvenuta nel 2011.

Una doccia fredda, quindi, quella giunta giovedì per tutti coloro che speravano in un giudizio positivo dei medici francesi, che avrebbe aperto le porte al processo diocesano per la beatificazione di Concetta.
Il Bureau des constatations médicales ha risposto che non ha quindi le competenze né le possibilità di occuparsi del fatto in quanto è abilitato a valutare soltanto le presunte guarigioni che avvengono a Lourdes.
«Era un sogno, ma noi non demordiamo, è stato un tentativo per avere una opinione super partes sull’inspiegabile guarigione di Kevin Menis attribuita alla venerabile Concetta Bertoli», afferma fra’ Aurelio Blasotti, vicepostulatore della causa di beatificazione della venerabile che da anni porta avanti con fede e convinzione la battaglia affinché sia riconosciuta la certezza scientifica che la guarigione sia avvenuta non secondo i dettami della medicina “normale”.

In ogni caso, in Friuli sono in molti a ricordare Concetta Bertoli e sostenere la causa della beatificazione. Le celebrazioni in suo ricordo stanno per entrare nel vivo.
Il vicepostulatore della causa di beatificazione, a 61 anni dalla sua morte, ha voluto dedicarle tre giorni di spiritualità sul tema “Le donne: voci di salvezza”, accogliendo le parole di Papa Francesco (il quale auspica che sia riconosciuto più spazio alle donne nella vita della Chiesa) e dell’arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, che sull’opportunità di conferire il sacerdozio alle donne ha risposto che «la Chiesa ha sempre affrontato il tema organicamente dalla Madonna in poi evitando femminismi».
«In questa prospettiva – spiega il frate capuccino Aurelio Blasotti – la venerabile Concetta Bertoli diventa un vero modello e sostegno a tutte quelle donne eroiche, sposate o no, che sanno trasformare le loro capacità di amare in una offerta della vita, aiutando e sostenendo i sacerdoti dedicandosi al bene della comunità in cui vivono».
La storia di Concetta Bertoli ruota tutta attorno a Mereto di Tomba, dove nasce il 14 aprile 1908. A 16 anni è colpita da una grave malattia degenerativa, l’artrite nervosa deformante poliarticolare reumatica. A 22 anni è costretta immobile a letto, dove resta per ben 26 anni senza avere neppure la possibilità di aprire la bocca se non per ingerire liquidi. Ma la donna non perde mai la fede, anzi; la fede la sostiene anche quando la colpisce la cecità. Nel 1940 diventa terziaria francescana.
La sera dell’11 marzo 1956, dopo 31 anni di malattia, 26 dei quali vissuti nella completa immobilità, la venerabile muore. Il 24 aprile 2001 con il riconoscimento del decreto sulle virtù vissute in modo eroico, Papa Giovanni Paolo II apre la strada alla beatificazione di Concetta.
Per ricordare i 61 anni dalla morte a Mereto in ogni chiesa della parrocchia si è iniziato a rivolgere preghiere alla venerabile. Per quattro domeniche saranno illuminate grandi croci.
Il culmine delle celebrazioni si avrà venerdì 10 marzo alle 19 nella chiesa di Mereto con celebrazione del “Transito” di Concetta; sabato 11, alle 11, solenne concelebrazione presieduta dall’arcivescovo di Udine; alle 18 rosario meditato; infine, domenica 12, dalle 9, giornata di spiritualità.

Maristella Cescutti per Messaggero Veneto

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