Bernardetta vi parla. La vita dalle sue parole
Titolo Bernardetta vi parla. La vita dalle sue parole
Autore Laurentin René
La prima volta che fui alla grotta era il giovedì 11 febbraio. Andavo a raccogliere la legna con due altre ragazzine. Quando fummo al mulino io domandai loro se volevano vedere dove l’acqua del canale andava a congiungersi col Gave.
Esse mi risposero di sì. Di là noi seguimmo il canale e ci trovammo davanti a una grotta, non potendo andare più lontano. Le mie due compagne si misero in condizione di attraversare l’acqua che era davanti alla grotta. Esse attraversarono l’acqua.
Si misero a piangere. Domandai loro perché piangessero. Mi dissero che l’ acqua era fredda. Io le pregai di aiutarmi a gettare delle pietre nell’ acqua per vedere se potessi passare senza scalzarmi. Mi dissero di fare come loro, se volevo. Io andai un po’ più lontano a vedere se potevo passare senza scalzarmi ma non potei.
Allora ritornai davanti alla grotta e mi misi a scalzarmi. Avevo appena tolto la prima calza che sentii un rumore come se ci fosse stato un colpo di vento. Allora voltai la testa dalla parte del prato (dal lato opposto alla grotta). Vidi che gli alberi non si muovevano. Allora ho continuato a scalzarmi. Sentii ancora lo stesso rumore.
Appena alzai la testa guardando la grotta, scorsi una signora in bianco. Aveva un vestito bianco, un velo bianco e una cintura azzurra e una rosa su ogni piede, del colore della catenella del suo rosario. Allora fui un po’ impressionata. Credevo di sbagliarmi. Mi strofinai gli occhi. Guardai ancora e vidi sempre la stessa signora.
Misi la mano in tasca; vi trovai il mio rosario. Volevo fare il segno della croce. Non potei arrivare con la mano fino alla fronte. La mano mi cadeva. Allora lo sbigottimento s’ impadronì più fortemente di me. La mia mano tremava. Tuttavia non fuggii. La signora prese il rosario che teneva tra le mani e fece il segno della croce.
Allora provai una seconda volta a farlo e potei. Appena ebbi fatto il segno di croce scomparve il grande sbigottimento che provavo. Mi misi in ginocchio. Ho recitato il rosario in presenza di quella bella signora. La visione faceva scorrere i grani del suo, ma non muoveva le labbra. Quando ebbi finito il mio rosario, mi fece segno di avvicinarmi, ma non ho osato. Allora disparve all’ improvviso.
Mi misi a togliere l’altra calza per attraversare quel po’ d’acqua che si trovava davanti alla grotta (per andare a raggiungere le mie compagne) e ci siamo ritirate. Cammin facendo ho domandato alle mie compagne se non avevano visto niente. – No – mi risposero. L’ho domandato loro ancora. Mi dissero che non avevano visto niente. Allora aggiunsero: – E tu hai visto qualcosa? Allora dissi loro: – Se non avete visto niente, neppure io.
Credevo di essermi sbagliata. Ma ritornando, lungo la strada mi domandavano ciò che avevo visto. Ritornavano sempre su quello. Io non volevo dirlo loro, ma mi hanno talmente pregata che mi sono decisa a dirlo: ma a condizione che non ne parlassero a nessuno. Mi promisero di mantenere il segreto. Ma appena arrivate a casa, niente di più urgente che dire ciò che avevo visto.
Ecco per la prima volta.
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