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Convegno medico a Lourdes

Un video sul convegno medico organizzato dall’Unitalsi a Lourdes in occasione della Festività dell’Immacolata 2014

Sta cambiando negli ultimi anni il profilo delle persone affette da patologie sanitarie che scelgono di partecipare a un pellegrinaggio a Lourdes, ma anche nei maggiori santuari europei, italiani e in Terra Santa.

Infatti, su un campione di 10.751 persone malate che si sono affidate nel 2014 all’UNITALSI per partecipare a un viaggio verso i luoghi sacri sono sempre più i giovani (il 16%) a decidere di partire soprattutto se alle spalle hanno problemi di depressione, dipendenze da droghe, sindromi fobiche e soprattutto da tanta solitudine.

Rispetto al 2013 c’è stato un incremento del 10 % di ragazzi e ragazze con le patologie sopra citate che hanno la fatto la scelta di prendere parte ai pellegrinaggi. L’età va dai 14 ai 34 anni.

Tra questi il 33,5% del campione generale soffre di depressione, il 10% da psicosi, il 3% da schizofrenia, il 2,5% da disturbi generalizzati dello sviluppo, il 2% da sindromi fobiche, l’1,5% da disturbi del comportamento alimentare e lo 0,5% da dipendenza da droghe. Il resto è legato a patologie neurologiche: 34% ritardo mentale, il 7% demenza senile.

Le regioni dalle quali partono più i giovani con problemi sono la Campania, il Lazio e il Nord Est d’Italia (Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia).

Sono questi alcuni dei dati emersi dal dossier realizzato dal Servizio sanitario dell’UNITALSI e presentati in occasione del convegno “Compromissione, Condivisione, Crescita” in corso a Lourdes fino ad oggi al quale prendono parte oltre 100 Medici, Infermieri, Psicologi, Farmacisti, Odontoiatri e Fisioterapisti per affrontare e approfondire importanti temi inerenti la capacità di assistenza nei confronti delle persone disabili e malate. L’evento è stato accreditato, ai fini ECM, dalla Fondazione Fatebenefratelli per la ricerca e la formazione sanitaria e sociale – divisione FIF, per tutte le figure sanitarie.

Dal Dossier UNITALSI emerge anche il fatto che su un campione di 10.751 malati che si sono recati in pellegrinaggio sono state riscontrate 22.737 patologie.

Le più diffuse sono quelle del sistema cardiovascolare (23,5%), del tessuto connettivo (18 %), neurologiche (12,5%) e psichiatriche (10%).

I malati sono per il 16% tra i 14 e i 34 anni, per l’8% tra i 34 e i 44 anni, per il 29,5 % tra i 45 e i 69 anni e il 46,5% tra i 70 e gli 80 anni.

Inoltre, il 66% sono donne e il 34% maschi. Dal campione risulta anche che il 71% dei malati è deambulante, 31% è su carrozzina, il 6% usa le stampelle mentre solo l1% è in barella.

“I dati sui giovani – spiega SALVATORE PAGLIUCA, presidente nazionale UNITALSI – ci devono fare riflettere e sono il campanello d’allarme di un disagio sociale che sta colpendo soprattutto le giovani generazioni e le famiglie. In tale contesto il pellegrinaggio è anche l’occasione per i ragazzi e le ragazze che si trovano in difficoltà per entrare in contatto con il mondo positivo del volontariato legato alla nostra associazione dove sono protagonisti proprio i giovani. E’ proprio in tale contesto che può avvenire il primo miracolo: fare comprendere loro che non sono soli e che c’è sempre qualcuno, soprattutto se coetaneo, che gli tende una mano”.

“Il dossier che elaboriamo ogni anno – aggiunge FEDERICO BAIOCCO, responsabile medico nazionale UNITALSI – è la cartina tornasole sullo stato del malato tipo nel nostro Paese. Uno spaccato di vita che coinvolge anche gli aspetti sociali e culturali delle persone che decidono di partire in pellegrinaggio con noi. I dati del 2014 ci dicono che l’identikit del malato sta cambiando e al fianco di patologie classiche e invalidanti si stanno affiancando quelle legate alla sfera della psichiatria e della psicologia che purtroppo vede sempre più protagonisti i giovani”.

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