Alessandro De FranciscisIn evidenzaStampa

Convegno”Il Medico e la Misericordia”

Rispetto al 2014 si registra un incremento del 10% di ragazzi e ragazze che scelgono il pellegrinaggio con l’Unitalsi come percorso di rinascita spirituale, ma anche perché questa esperienza li avvicina alle persone più fragili e permette loro di impegnarsi accanto a chi soffre. Sono questi alcuni dei dati emersi dal dossier realizzato dal Servizio Sanitario dell’Unitalsi per delineare un possibile identikit del pellegrino giovane che si reca in pellegrinaggio e in prospettiva a Roma per l’Anno giubilare. L’indagine è stata effettuata su un campione di 5.500 persone, tra i 14 e i 34 anni, che da gennaio 2015 ad oggi si sono rivolte all’Unitalsi per partecipare a un pellegrinaggio a Lourdes, ma anche nei maggiori santuari europei, italiani e in Terra Santa. L’occasione per la presentazione del dossier sarà il convegno “Il medico e la misericordia”, che si tiene oggi pomeriggio a Lourdes, in occasione del pellegrinaggio nazionale dell’Unitalsi al santuario francese. I giovani italiani, dunque, vedono nel pellegrinaggio e nel vivere l’anno giubilare non solo una possibilità di riscatto umano e spirituale (43%), ma soprattutto l’occasione per mettersi alla prova a sostegno di chi è malato e soffre (57%). L’idea del Giubileo straordinario della misericordia potrà solo amplificare questa predisposizione dei giovani ad incontrare l’altro, il meno fortunato.

Le regioni dalle quali partono più giovani sono la Campania, il Lazio e il Nord Est d’Italia (Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia). Inoltre, il 66% sono donne e il 34% maschi. “Da Lourdes – spiega Federico Baiocco, responsabile nazionale medici dell’Unitalsi – vogliamo lanciare una segnale positivo sui giovani che sono con Francesco per l’impegno al fianco di chi è meno fortunato proprio nello spirito giubilare. In tale contesto, anche il pellegrinaggio assume un valore forte non solo spirituale, ma anche umano e formativo. Alla viglia dell’avvio del Giubileo straordinario abbiamo voluto riflettere su medico e misericordia proprio per ribadire nello stile unitalsiano che al centro di ogni nostra azione c’è sempre la persona umana con i suoi inalienabili diritti. Senza questa centralità dell’uomo, soprattutto di quello debole ed emarginato, non potremo essere medici misericordiosi”. “Un convegno – aggiunge Salvatore Pagliuca, presidente nazionale dell’Unitalsi – per ribadire che la nostra associazione è accanto al Papa e vicino ogni giorno a chi soffre o vive ai margini delle nostre città. Il Giubileo della misericordia è una straordinaria occasione per sottolineare come ci sia la necessità sempre maggiore di costruire una forte rete di solidarietà e di vicinanza verso i più deboli e i dati sui giovani che vogliono impegnarsi in questo senso ci dicono che la strada intrapresa dall’Unitalsi è quella giusta”.

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