Tanti bambini in ‘missione di pace’
L’Unitalsi a Lourdes con tanti bambini in ‘missione di pace’
Mille colori hanno illuminato il cielo grigio e nuvoloso di Lourdes. È successo la sera di mercoledì 30 settembre, al termine della processione eucaristica, a cui hanno partecipato i bambini, i malati in carrozzella, i volontari, i giovani e gli adulti che stanno partecipando al pellegrinaggio nazionale dell’Unitalsi nella cittadina mariana ai piedi dei Pirenei. I colori sono quelli dei palloncini che i piccoli partecipanti al pellegrinaggio “Bambini in missione di pace”, in concomitanza con quello nazionale, hanno lasciato volare in cielo, insieme a bigliettini con pensieri e preghiere, dopo la lettura del messaggio che Papa Francesco ha inviato loro. Uno di loro, Damiano (otto anni di Roma) aveva scritto al Pontefice, invitandolo a Lourdes per diventare con i bambini dell’Unitalsi ambasciatore di pace. Il Papa gli ha risposto con una lettera.
Preghiera e testimonianza. “Caro Damiano, cari bambini in missione di pace a Lourdes”, ha scritto Papa Francesco, “sono contento di questo vostro viaggio, favorito dall’Unitalsi, e voglio dirvi che vi accompagno con la preghiera: sentitemi accanto spiritualmente a ciascuno di voi, in particolare a voi piccoli ammalati”. “Dite con fiducia alla Madonna e al suo figlio Gesù – l’invito del Santo Padre – le vostre attese, le vostre speranze, le vostre gioie le vostre sofferenze e confidate nell’aiuto del Signore e nel sostegno di Maria”. Poi l’esortazione: “La vostra sia una missione di preghiera e di testimonianza: fate vedere agli adulti che i bambini sono capaci di pregare, di volere bene a Gesù, l’amico che non tradisce mai, di aiutarsi reciprocamente, di sperare in un futuro migliore”. Il Pontefice ha rivolto una richiesta ai piccoli dell’Unitalsi: “In questo momento in cui vediamo tanti piccoli che tentano i viaggi della speranza il Papa vi chiede di pregare per loro la Madonna di Lourdes”.
Accanto alle famiglie. Il X pellegrinaggio “Bambini in missione di pace”, che quest’anno ha come slogan una frase di Papa Francesco, “Con i bambini non si scherza”, nasce nell’ambito del più vasto progetto “Bambini” dell’Unitalsi, come spiega il responsabile nazionale dell’animazione bambini, Emanuele Trancalini. Il progetto “è nato per l’accoglienza delle famiglie che hanno bambini ricoverati in ospedale”. L’Unitalsi ha aperto strutture nelle città dove si trovano i principali centri ospedalieri pediatrici, come Roma, Genova, San Giovanni Rotondo, Padova. “Il progetto – chiarisce Trancalini – è nato nel 2003, per i cento anni dell’Unitalsi: in quell’occasione è stato organizzato un pellegrinaggio mondiale di bambini a Lourdes. In tutto eravamo in ottomila, tra bambini, famiglie e accompagnatori. È stata un’esperienza così positiva che abbiamo deciso di proseguire”. Le strutture offrono non solo un alloggio: “È accoglienza gratuita in case vicine agli ospedali pediatrici, è dare il calore di una famiglia laddove la famiglia è lontana, è vivere il gioco al di là della malattia. Si chiama progetto Bambini, ma, in realtà, lavoriamo moltissimo sulla famiglia, perché il nostro scopo è anche di mantenere unita la famiglia, malgrado il momento difficile che si trova a vivere”. Con le famiglie con figli ricoverati in ospedale l’Unitalsi ha iniziato, quindi, un percorso formativo “per imparare a vivere sereni, con la pace nel cuore, nonostante i problemi”.
Missionari di pace. Inizialmente il progetto “Bambini” doveva durare cinque anni e prevedeva varie tappe in diverse città, a partire da Assisi. Nascono così anche i pellegrinaggi “Bambini di pace”. L’ultimo incontro sarebbe dovuto essere quello in Terra Santa: “Lì durante un’omelia i piccoli furono chiamati ambasciatori di pace. Così abbiamo deciso di proseguire la ‘missionè – da cui anche il cambio del nome del pellegrinaggio dei piccoli -, facendo tappa a Roma, Parigi, Barcellona. Quest’anno siamo venuti a Lourdes per condividere con gli adulti questo momento. In ogni tappa, camminando per le strade abbiamo coinvolto abitanti e turisti per spiegare chi siamo e cosa facciamo e per chiedere di unirsi a noi a portare in giro un messaggio di pace”. Ai pellegrinaggi dei “Bambini in missione di pace” partecipano, perciò, anche famiglie provenienti da altre nazioni europee, incontrate nelle tappe precedenti, e bambini non disabili per favorire l’integrazione. A Lourdes sono circa 700 tra piccoli, famiglie e accompagnatori, un numero molto al di sotto della media, “dato che il pellegrinaggio è stato organizzato in un periodo di scuola”. Partecipano anche bambini stranieri ospitati in istituti religiosi. Per chi è difficoltà economica il pellegrinaggio è offerto dall’Unitalsi. Nella “Prateria” del santuario è stata costruita la “Città dei bambini”, ispirata alla favola di Frozen, con tanti giochi e tanto spazio. Il pellegrinaggio, la cui mascotte è il “Papparcobaleno”, è realizzato a misura di bambino attraverso giochi e un linguaggio semplice che permette di fare catechesi e trasmettere il messaggio dell’Unitalsi: “Noi preghiamo giocando e giochiamo pregando”, evidenzia Trancalini. A Lourdes i bambini hanno conosciuto Bernadette nei luoghi dove ha vissuto attraverso alcuni volontari che hanno interpretato i parenti della santa e raccontato la sua storia. Mercoledì sera c’è stata la rappresentazione dell’apparizione di Maria a Bernadette, alla fine della quale i bambini hanno potuto rivolgere delle domande. Il prossimo pellegrinaggio dei “Bambini in missione di pace” sarà nel 2017, ma ancora non è stata scelta la città dove si svolgerà.
Gigliola Alfaro, inviata AgenSir a Lourdes – Sir
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