In evidenzaStampa

Dove si fabbricano i ceri di #Lourdes?

Dove si fabbricano i ceri che ardono nel santuario di Lourdes?

Situata nel bel mezzo dei Pirenei, la Ciergerie de Lourdes fabbrica e e vende dal 1928 i ceri della città mariana. Fornitore storico del santuario, essa produce ogni anno tra le 300 e le 500 tonnellate di ceri per rispondere alle domande dei pellegrini.

Presenti nei principali sacramenti e feste religiose, i ceri ritmano la vita dei fedeli. Alcuni sono fiammeggianti, come il cero pasquale, mentre altri restano più discreti sul fondo di una cappella, portando umilmente la preghiera d’intercessione o di azione di grazie di anonimi pellegrini di passaggio. A Lourdes, luogo di apparizione della Vergine alla giovane Bernadette Soubirous, il cero è un’istituzione. Per rispondere alla crescente domanda da parte dei pellegrini, quasi un secolo fa (nel 1928) è stato costituito il Candelificio di Lourdes.

Responsabile commerciale dell’impresa da quasi dieci anni, Catherine Cervantès è personalmente legata all’oggetto:

Rappresenta la preghiera, la domanda o il ringraziamento che ogni pellegrino rivolge alla Vergine. È una luce nell’angoscia o nella tristezza, ma anche un barlume di speranza, di gioia o di consolazione.

Storicamente, si tramanda che Bernadette Soubirous avesse un cero acceso in mano, durante le diciotto apparizioni della Vergine Maria. Da quelle apparizioni (che la Chiesa riconobbe come autentiche il 18 gennaio 1862), la luce dei ceri non ha mai cessato di brillare a Lourdes. Così spiega la responsabile commerciale:

Anzitutto c’è la luce del candelabro collocato davanti alla grotta ai piedi della Vergine, che brilla giorno e notte e rappresenta i ceri deposti da tutti i pellegrini e le loro preghiere. E poi c’è la luce dei ceri dei pellegrini che partecipano alla celebre fiaccolata della sera.

Fra 300 e 500 tonnellate annue di ceri fabbricati

Insignito impresa del Patrimonio Immateriale nel 2017, il Candelificio di Lourdes dà lavoro a quindici salariati. Ogni anno esso produce tra le 300 e le 500 tonnellate di ceri: «Chiaramente quest’anno farà eccezione – commenta Catherine Cervantes –, essendo pesantemente compromesso». Il suo fatturato medio (una media piuttosto stabile di 1,2 milioni d’euro l’anno) si concentra per l’85% sul santuario, mentre il 15% è ripartito tra le associazioni, gli hotel e i negozi di Lourdes. Si deve notare che fino alla creazione del Candelificio «ognuno si faceva da sé il proprio cero», riprende Catherine Cervantès. Per rispondere alle differenti domande, l’impresa ha sviluppato distinte gamme: il cero pasquale (che rappresenta Cristo risorto), il cero liturgico (cero da altare) e il cero di devozione (quello che fedeli e pellegrini tengono in mano).

Credits testo e foto ALETEIA

Avviso: Le pubblicità che appaiono in pagina sono gestite automaticamente da Google e sono necessarie a poter mantenere gratuite queste pagine. Pur avendo messo tutti i filtri necessari, potrebbe capitare di trovare qualche banner che desta perplessità. Nel caso, anche se non dipende dalla nostra volontà, ce ne scusiamo con i lettori.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio