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Giorni volati, a #Lourdes si vive la gioia

Pellegrini di ritorno da Lourdes: «Giorni volati, qui si vive la gioia»
Questa mattina il rientro dei 10 pullman (con un ritardo). Tra i 530 anche Eligio Caserio, 106 anni, di Galliate. Crepaldi (presidente Oftal): «Tutto bene in un clima di serenità e preghiera. Prezioso servizio di ascolto dei tanti sacerdoti». Unica nota negativa: grande caldo.

Sono rientrati questa mattina gli ultimi pellegrini novaresi da Lourdes: dieci pullman li hanno riportati a Novara e nei diversi centri della diocesi. Con un disguido subito risolto: un bus attrezzato per il trasporto di persone che fanno difficoltà a camminare ha avuto un guasto dopo la partenza dalla città francese, ma è stato prontamente sostituito da un bus ambulanza in modo che, dopo un veloce trasbordo nell’area di un autogrill, il nuovo mezzo ha potuto riprendere il viaggio solo con un po’ di ritardo sull’orario di arrivo previsto. Nella serata di ieri erano invece rientrati gli oltre 160 pellegrini in aereo.

In tutto i novaresi erano altre 530, tra i quali Eligio Caserio, di Galliate, 106 anni compiuti il 15 luglio, che è nuovamente tornato a Lourdes, la prima volta a 102 anni. Perfettamente lucido e soltanto con problemi alle gambe, ai tanti che incontra e che lo vogliono salutare racconta come lui, che era non credente, abbia incontrato la fede negli anni di soldato nella guerra di Libia, quando ebbe, con modalità che ritiene straordinarie, salva la vita. E così, passato il secolo, ha voluto adempiere al voto.

«Tutto è andato bene e si è svolto con il consueto clima di serenità e di amicizia» spiega Stefano Crepaldi, presidente della sezione novarese dell’Oftal, che ha organizzato l’evento. «Abbiamo avuto con noi molti sacerdoti, tra cui quattro dei nuovi ordinati a giugno, che hanno svolto in particolare un prezioso servizio di ascolto dei nostri ammalati, oltre a guidare le celebrazioni in santuario. Come sempre il clima di preghiera ha favorito la nostra presenza a Lourdes. Direi che tutti sono rimasti contenti e possiamo solo lamentare di aver patito nelle ultime giornate la canicola che ha colpito la Francia con temperature ben oltre la media del periodo».

Il caldo ha fatto modificare qualche programma ma la partecipazione a tutte le celebrazioni che si svolgono in santuario è avvenuta regolarmente e non sono mancati nemmeno momenti di autentica festa, con una sera di canti e balli, iniziative particolari per i numerosi giovani volontari, la consegna delle medaglie agli associati per il secondo anno di servizio ai malati ed anche alcune gite ai luoghi che ricordano la vita di Santa Bernadette.

Fino al tradizionale saluto alla grotta delle apparizioni mariane, un po’ da lontano, l’altra parte del fiume, ultimo momento prima della partenza, contrassegnato dalla preghiera cantata mentre si sventolano fazzoletti e una inevitabile, forte emozione coinvolge i partecipanti.

«Questi quattro giorni sono volati via – ci hanno detto alcuni pellegrini in partenza – perché qui a Lourdes si vive in modo particolare, sereno e gioioso, con le persone attente alle necessità degli altri, in particolare se malati, e sempre disponibili ad offrire un aiuto. Ci auguriamo davvero di poter tornare il prossimo anno».

Articolo di Antonio Maio per lavocedinovara.com

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