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Grotta riaperta al culto dal 5 aprile ?

Nel Santuario di Lourdes, la star di questi ultimi giorni, è lei: la sorgente che sgorga nel fondo della Grotta delle apparizioni. Probabilmente, dalle origini del Santuario stesso ed anche dal 1974, anno in cui è stata resa accessibile al pubblico per la prima volta, la sorgente della Grotta di Lourdes non era mai stata mostrata in modo tanto visibile, in tutta la sua nudità e tutta la sua pienezza.

Questa opportunità si è concretizzata lo scorso 25 febbraio, in occasione di una conferenza stampa sul cantiere dei lavori del “Progetto Grotta Cuore di Lourdes”. La sorgente ha concentrato su di sé tutti gli sguardi e tutta l’ammirazione dei presenti. I flash hanno crepitato. L’emozione dei giornalisti, “riscopritori” della sorgente maestosa, era palpabile.Se la Grotta è il cuore del Progetto globale, la sorgente è a sua volta il cuore della Grotta. Quando ci si trova vicini, l’acqua della sorgente appare veramente come materia vivente. L’architetto paesaggista, Philippe Deliau, della società ALEP con sede a Cadenet, e Gilles Marty, dell’agenzia INCA di Grenoble, hanno immaginato una nuova visibilità  per la sorgente, che non mancherà di suscitare nei pellegrini e visitatori che passeranno nella Grotta la sensazione di vivere un’esperienza di riscoperta, come avvenne per Bernadette Soubirous che la scoprì, per prima, il 25 febbraio 1858. La sorgente dunque è stata oggetto di mille attenzioni. Gilles Marty, l’architetto incaricato del “Progetto Grotta Cuore di Lourdes” ci dice: “Quando abbiamo riaperto questo punto è stata veramente una grande emozione, perché abbiamo visto le cose così com’erano, naturali, autentiche. È stato estremamente toccante. Il vero obiettivo del nostro progetto è quello di ritrovare proprio questo carattere toccante, umano, spirituale e simbolico delle cose”.

I tagliatori di pietra, venuti da Mauléon, si sono avvicinati alla sorgente come ci si avvicina ad un tesoro: con una grande delicatezza ed un immenso rispetto. Sébastien Dubourdieu coordina l’attività dei tagliatori: “Con la precedente sistemazione della sorgente, bisognava avvicinarsi molto per vederla. È stata ingrandita l’apertura. Si avrà una vista migliore. La sorgente sarà ancora illuminata dal fondo del suo incavo. Il risultato finale sarà molto bello”. Nella Grotta, ogni pietra è unica ed ha un suo posto specifico nel magnifico puzzle dell’insieme della pavimentazione.

L’altro avvenimento della settimana, il 26 febbraio, è stato il riposizionamento dell’altare nella Grotta. Un’operazione delicata, effettuata con molta prudenza.

Le piogge abbondanti che sono cadute in questi ultimi giorni sui Pirenei, hanno reso necessaria la costruzione provvisoria di una diga di prevenzione, a valle della Grotta, per evitare l’inondazione della zona dei lavori. Il Gave è sembrato minaccioso, soprattutto nel lato verso il muro, aperto al livello della costruzione dello zoccolo di appoggio del futuro ponte, vicino ai bruciatori: questo spazio è stato riempito con mezzi di fortuna.

Se tutto proseguirà per il meglio, la Grotta potrebbe essere riaperta al culto a partire dal 5 aprile prossimo.

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