Alessandro De FranciscisIn evidenzaStampa

Guarita dai tumori a Lourdes

Il miracdanila-castelli-guerison-miraculeuse-a-lourdes-parousie-jpgolo numero 69 a Lourdes parla italiano. La signora Danila Castelli, classe 1946, ha visto in questi giorni l’attestazione della sua guarigione completa, irreversibile e non spiegabile scientificamente da parte del Bureau di medici che valuta la genuinità dei miracoli che avvengono alla Grotta di Massabielle, dove nel 1858 la Madonna apparve a Bernadette Soubirous.

IL MIRACOLO- La storia della signora Danila comincia nel 1980, quando inizia a soffrire di crisi ipertensive spontanee e gravi. Alla donna, sposata e con figli, nel 1982 viene poi diagnosticata una massa para-uterina e un utero fibromatoso, che costringono la Castelli a sottoporsi ad interventi delicati, fino alla pancreasectomia parziale nel novembre di quell’anno. Come se non bastasse, il 1983 porta alla signora un ferocromocitoma, ossia un tumore molto pericoloso: sarà l’nizio di una serie di interventi che dureranno fino al 1988, senza risultato. È il maggio 1989 quando Danila va a Lourdes. E come tutti gli ammalati che visitano la cittadina dei Pirenei, fa il bagno nelle piscine nate dalla fontana scaturita per indicazione della Madonna. Al termine del bagno (non c’è bisogno di asciugarsi, è tipico dell’acqua di Lourdes) dice di aver provato una forte sensazione di benessere e, poco dopo, comunica al Bureau delle Constatazioni Mediche di Lourdes l’avvenuta guarigione. A proposito: la signora Danila vive una vita perfettamente normale.

LE INDAGINI– Dal 1989 in poi il Bureau ha tenuto più riunioni (nel 1992, 1994, 1997 e 2010) nel corso delle quali all’unanimità i medici hanno constatato la guarigione totale della signora Castelli. È il 19 novembre 2011 quando il CMIL (Commissione Medica Internazionale di Lourdes) hanno certificato l’inspiegabilità della guarigione in base alle conoscenze scientifiche attuali, poi a giugno di quest’anno monsignor Giovanni Giudici, Vescovo di Pavia (dove risiede la signora Castelli) ha sancito il carattere “prodigioso-miracoloso” della guarigione (il Bureau, infatti, si occupa soltanto di certificare l’inspiegabilità della guarigione da un punto di vista medico, il lato spirituale è – ovviamente – competenza della Chiesa). Che ha portato effetti importanti nella vita della famiglia della signora Castelli: “Che gioia per i miei figli! Hanno potuto avere una madre in grado di portarli a scuola, a danza, a incontrare i professori”.

CHE COSA DICE LA CHIESA- Ma perché accadono i miracoli? Nel 1983 Giovanni Paolo II, con la Divinus Perfectionis Magister, ha stabilito la procedura per l’accertamento della guarigione. In particolare, è richiesta la presenza di una commissione medica – con medici credenti e non credenti – incaricata di valutare la guarigione secondo criteri scientifici. Esistono poi 7 criteri guida (cfr. L’Osservatore Romano, 2009) sulle caratteristiche del miracolo dettate dal cardinale Prospero Lambertini, poi divenuto Benedetto XIV. Papa Lambertini scrisse nel “De servorum beatificatione et beatorum canonizatione (libro IV, Cap. VIII, 2 – 1734) sette punti chiave:

  1. Malattia grave, incurabile o difficoltosa a trattarsi;
  2. La malattia vinta non dev’essere all’ultimo stadio o al punto da poter guarire spontaneamente;
  3. Non dev’essere stato utilizzato alcun farmaco, o comunque – se utilizzato – non deve aver avuto alcun effetto;
  4. La guarigione dev’essere improvvisa e istantanea;
  5. Guarigione perfetta, non difettosa né parziale;
  6. Ogni escrezione o crisi degna di nota devono essere avvenute a tempo debito, ragionevolmente in dipendenza di una causa accertata, precedentemente alla guarigione; in tale eventualità la guarigione non sarebbe da considerare prodigiosa, ma piuttosto, totalmente o parzialmente naturale;
  7. La malattia debellata non deve riprodursi più. Generalmente per accertare l’irriproducibilità della guarigione è richiesto un periodo di osservazione attorno ai 25 anni. Come nel caso della signora Castelli.

IL BUREAU- Già dopo le apparizioni del 1858 venne incaricato dalla Diocesi di Tarbes (dove ricade Lourdes) il dottor Vergez, cattedratico di medicina a Montpellier. Fu lui il primo a valutare la veridicità scientifica dei miracoli. Ma è nel 1905 che San Pio X impone un “processo regolare” per le guarigioni più importanti. Da qui nasce il Bureau attuale, che ascolta le dichiarazioni e forma una commissione medica che accoglie medici di ogni credo. Se il Bureau dà l’ok, allora la guarigione passa alla CMIL, la Commissione Medica Internazionale di Lourdes. Una curiosità: l’80% delle guarigioni riguardano donne, e su 69 miracoli 55 sono targati Francia (8 gli italiani).

Di Antonino D’Anna

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