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Hossein: Folgorato sul sagrato

Robert Hossein e Lourdes Folgorato sul sagrato

Con un anno di lavoro ha messo in scena uno spettacolo teatrale unico, davanti alla Basilica. Per una sola notte. Lo ha fatto riprendere dalle telecamere e il “Festival Mirabile Dictu” lo ripropone a Roma. L’avventura di un uomo affascinante che ha avuto tutto dalla vita

ROMA – Joffrey de Peyrac e la sua bella Angelica. Un’intera generazione, adolescenti e non negli anni ’60, ricorda le avventure cortigiane e smaliziate di Michèle Mercier e dell’affascinante Robert Hossein, personaggi nati dalla fantasia dei coniugi Golon di cui il cinema s’impossessò con enorme successo. E’ trascorso un lustro, ma il nome dell’attore francese è scolpito nella memoria. Si stenterebbe a riconoscerlo, nei suoi 84 anni, pur se ben portati; lo spirito è ancora indomito.

UNA CARRIERA FOLGORANTE – Alle spalle, anche una carriera come regista teatrale, con gli indimenticabili kolossal negli stadi: Ben Hur, Jésus était son nom, C’était Bonaparte. Il 13 agosto del 2011, però, qualcosa è successo: anziché occupare la cavea del Palazzo dello Sport di Parigi, Hossein attraversava l’Esplanade di Lourdes, davanti all’architettura neoromanica della Basilica di Nostra Signora del Rosario a Lourdes. Per quale motivo? «Tutto era successo due anni prima. Mi trovavo al Festival di Teatro di Gavarnie per seguire uno spettacolo di mio figlio, e scendendo dai Pirenei mi sono fermato a Lourdes. Volevo vederla coi miei occhi per la prima volta. Davanti alla Basilica, mi sono sentito male, tre minuti a terra, mia moglie credeva avessi avuto un infarto. Mi sono rialzato e piangevo. Non so perché e ancora oggi rimane un mistero. Ma la cosa chiarissima è che lì dovevo fare qualche cosa, uno spettacolo davanti alla Basilica».

UNA DONNA DI NOME MARIA – Così è nato Una donna di nome Maria: all’imbrunire oltre ottanta fra attori e comparse hanno partecipato a un’impresa epica recitando per trentamila spettatori – di cui seimila ammalati – e un pubblico televisivo di due milioni, affascinati dalla diretta della TV francese. Sul grande palcoscenico, Bernadette chiede alla Signora di raccontarle la storia del Figlio. Così, i personaggi, evocati dalle parole di Maria, danno vita agli episodi più noti dei Vangeli. Non recitano direttamente, ma usano voci registrate, per rendere ancora più solenne e misteriosa la presenza e la predicazione di Gesù. Lo spettacolo è stato filmato e proiettato in anteprima italiana in occasione della serata inaugurale della terza edizione di Mirabile Dictu – International Catholic Film Festival.

UN’ORGANIZZAZIONE COMPLESSA – Organizzazione complessa, ricorda l’artista. «Nessuno lo aveva mai fatto prima, tutti erano categorici: no, no, no, non si può. Ma io sono testardo, ci ho messo un anno per avere l’autorizzazione. Il Vescovo è stato chiarissimo: solo una sera. Abbiamo provato per due mesi, di notte, per lasciare libero accesso durante il giorno ai malati, lo spettacolo è nato prima di tutto per loro. Vicissitudini finanziarie enormi: tutte le banche e i produttori mi hanno chiuso la porta in faccia, dicevano che ero matto, ho chiesto la carità per ottenere i finanziamenti, alcuni amici mi hanno aiutato, io ho lavorato gratuitamente. Poi ho deciso di fare un film della rappresentazione, altrimenti si sarebbe persa la memoria. Ma non ha ancora una distribuzione. A Lourdes c’è una sala di cinema, l’hanno chiamata col mio nome, proiettano il film tutti i giorni».

BASTA CON IL CINEMA – Nel 1963 lei era in giuria al Festival di Cannes. Anni di “dolce vita”, anni in cui lavorava a fianco di Sophia Loren, Brigitte Bardot, Monica Vitti, Claudia Cardinale, Elsa Martinelli, Annie Girardot, Catherine Deneuve. «Vivevo in Via Margutta e a Parigi! Che tempi! Non sono più stato a Cannes. Io sono vecchio. Quel cinema non mi interessa più. Ora sto pensando a un nuovo lavoro teatrale, un omaggio a Charles de Gaulle e al suo famoso appello del 18 giugno 1940, uno dei discorsi più importanti nella storia del mio Paese».

Luca Pellegrini

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