Il dottore della Grotta a Sanremo
Venerdì 29 Aprile, nel salone Giovanni Paolo II di Villa Giovanna d’Arco, a Sanremo, il padre Andrea Brustolon O.M.V. ha presentato la sua biografia del fondatore del Bureau des Constatations Médicales di Lourdes, Georges-Fernand Dunot de Saint-Maclou 1828-1891.
Occasione dell’avvenimento l’incontro di Aprile dei volontari ospedalieri, in vista dell’annuale pellegrinaggio diocesano a Lourdes: non poteva esserci pubblico più interessato ed attento alle vicende di un personaggio che si era dato come missione quella di “costringere la scienza, mediante l’evidenza dei fatti, ad ammettere il sovrannaturale […] creando una istituzione fino a questo momento sconosciuta: un ufficio di constatazione delle guarigioni miracolose”, come scrivevano gli Annales de Notre-Dame de Lourdes, all’indomani della sua morte.
Un’istituzione che esiste tutt’ora, presieduta, per la prima volta, da un italiano, il dottor Alessandro de Franciscis.
L’opera del Brustolon è anche una rivisitazione della storia di Lourdes dalle sue origini, sullo sfondo delle vicende del cattolicesimo francese dell’ottocento, intrecciata con la biografia del Dunot de Saint-Maclou, straordinaria figura di credente e di scienziato, capace di sfidare col rigore dei fatti il positivismo e il fideismo della sua epoca, la negazione preconcetta e l’accettazione acritica, distinguendo, nei suoi resoconti sugli Annales, il miracolo, definizione che riservava comunque al giudizio della Chiesa, “dalla semplice grazia o effetto di una benevolenza particolare, anche straordinaria, che non opera affatto tuttavia al di fuori dell’ordine naturale e usa l’azione della natura mediatrice”.
Dal 1883, fondazione del Bureau des Constatations Médicales, voluta da Dunot de Saint-Maclou, tutte le guarigioni avvenute a Lourdes sono così sottoposte all’esame di una commissione medica internazionale. Il Barone non si limitò a considerare la straordinarietà di alcune guarigioni, ma ebbe cara l’esperienza, non meno straordinaria, eppure comune, dell’ammalato, ritornato guarito interiormente, e come rinato, nell’accettazione della propria infermità.
Si occupò, infatti, dell’adeguata e generosa accoglienza dei pellegrini infermi, fondando, con altri, l’Hospitalité Notre-Dame de Lourdes, della quale stese il regolamento. Si trattava di risolvere problemi anche pratici, relativi all’organizzazione dell’assistenza ai pellegrini ammalati, per tutto il loro soggiorno, e preziosa venne allora l’esperienza che aveva maturato come sindaco del suo paese, in Normandia, ricostruita dalla minuziosa ricerca archivistica dell’Autore, che documenta straordinariamente tutto il volume, vivo ritratto di vita cristiana nella quotidianità della tradizione.
Padre Brustolon, con Il Dottore della Grotta, presenta una figura che ha fatto la storia di Lourdes, quella di un nobile normanno “sposo, amico, medico, filosofo tomista, sindaco” che, a Nizza, si sentì chiamato a dedicare la propria vita agli ammalati, come associato secolare agli Oblati di Maria Vergine, fondati dal venerabile Pio Bruno Lanteri. Pellegrino alla Santa Grotta, fu fedele a questa chiamata. Il pellegrinaggio era iniziato a Notre Dame de Laghet, meta più volte citata dall’Autore, al di là della frontiera, certo, ma cara alla diocesi di Ventimiglia-Sanremo: ancora un motivo, per sentire vicino Dunot de Saint-Maclou, nella condivisione della stessa preghiera, nel secentesco santuario delle Alpi Marittime.
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