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Il miracolo che ha cambiato la storia di Acquate

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di Gabriella Stucchi

Il libro è a cura della Comunità Pastorale Beata Vergine di Lourdes (Acquate, Bonacina, Olate) che ricorda gli 80 anni dell’inaugurazione del Santuario di Lourdes in Acquate.

Come spiega nella Prefazione don Carlo Gerosa, responsabile della Comunità pastorale, la ricorrenza è «preziosa, un momento di grazia, per rinnovare la devozione e la gratitudine a Maria, nostra Signora di Lourdes, che con la guarigione miracolosa di Barbara Manzoni, ha posato il suo sguardo materno sulla nostra Comunità».

La protagonista, nata ad Acquate il 15 gennaio 1899, abitante in Via Perpetua, sarta, nel 1920 subì un attacco di encefalite, i cui postumi si rivelarono piuttosto gravi, con la diagnosi di “encefalite letargica”: letargia, dolori, rotazione dei bulbi oculari, strabismo, chiusura delle palpebre con impossibilità visiva, tremori, rigidità muscolari…. Il medico curante, dott. Nicola Lanzetta, decise il ricovero all’ospedale Maggiore di Milano; in seguito al Manicomio di Como, da cui fu dimessa alla vigilia di Natale del 1927.

La svolta avvenne grazie ad una importante figura acquatese: don Giulio Spreafico, che con preveggenza, insieme al concittadino Giulio Bonfanti (responsabile lecchese UNITALSI), diede vita ai pellegrinaggi a Lourdes, al primo dei quali, nell’agosto del 1928, partecipò anche Barbara Manzoni.

Il viaggio durò 36 ore, vissute con profonda sofferenza da Barbara, per il caldo, l’acutizzarsi di una appendicite. Dormì quel sonno che durava ormai da due anni.

Accompagnata in barella alle piscine, fu immersa nell’acqua, che le rinnovò il dolore dell’appendicite. Nel pomeriggio, alla Grotta, pur con gli occhi chiusi, le parve di veder passare davanti alle pupille un iride movimentato…Rimase nel lettino mentre passava la processione con il Ss. Sacramento. Prima che giungesse davanti a lei, Barbara sentì un improvviso tremito agli occhi e come una mano che la accarezzava…Quando Gesù giunse davanti, lei riuscì a vederlo!!!

“Sono guarita…Sono guarita”. Don Giulio e i due barellieri acquatesi che le erano vicini, Francesco Milani e Alessandro Turba, la rianimarono, perché era svenuta. Si riprese, continuava a dire che era guarita, che vedeva, che camminava…In breve scomparvero i sintomi di tutte le malattie. La notizia fu telegrafata da don Giulio al parroco e ai familiari. Il rientro ad Acquate, il 18 agosto, fu un trionfo. Primo atto: recarsi in chiesa, poi la sera tutto il popolo in processione alla Grotta per ringraziare.

I verdetti di quasi cinquanta medici di fama internazionale furono unanimi: Barbara era guarita! La dichiarazione fu scritta dal medico curante dott. Lanzetta. Da allora, le giornate dell’ammalato videro una partecipazione enorme, come riferisce l’allora parroco don Giovanni Piatti. La visita del card. Schuster nel 1930 ispirò l’intuizione di don Giulio (poi divenuto monsignore) di costruire un Santuario, che si realizzò nel 1934. Per Barbara ebbe inizio un periodo di crisi spirituale, non sentendosi all’altezza di quanto le era stato proposto dal card. Schuster: “La sua vita era da spendere tutta per la Madonna”.

Un dramma umano e spirituale, in cui Barbara ebbe vicini sia il parroco, sia le amiche, come risulta dalle numerose lettere riportate, sia don Luciano Spreafico, allora Diacono. Barbara morì l’8 febbraio 1957.

Il libro, ricco di foto, di testimonianze, presenta la “storia” del magnifico Santuario di Lourdes di Acquate, che domina la città ed è diventato meta di pellegrinaggi, luogo di preghiera e di devozione, in cui convergono, la sera del 13 maggio, le processioni delle parrocchie cittadine guidate dai loro parroci.

Sullo sfondo, con immagini e testimonianze, la vita di questo ‘borgo’ lecchese, con i suoi personaggi e soprattutto la devozione a Maria: “Mater mea, Fiducia mea”.

“Il miracolo di Lourdes che ha cambiato la storia di Acquate”
Il libro è in vendita a 5 euro nella parrocchia di Acquate

Fonte articolo

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