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L’Hospitalité di Lourdes celebra a Roma il suo 125° anniversario

Un centinaio di volontari che accolgono e supportano i pellegrini malati che ogni anno si recano nella cittadina mariana, saranno a Roma dal 25 al 28 gennaio per celebrare l’importante ricorrenza. In programma anche un’udienza in Vaticano con Papa Benedetto XVI.

L’Hospitalité Notre Dame de Lourdes, l’associazione internazionale che si occupa di accogliere i numerosi malati in visita al santuario accompagnandoli nei luoghi delle apparizioni mariane, festeggia i suoi 125 anni con un pellegrinaggio a Roma. Un centinaio di hospitalier – per lo più dirigenti delle varie sezioni nazionali dell’associazione, che conta ormai oltre 20 mila volontari – soggiornerà nella Città eterna tra il 25 e il 28 gennaio, per vivere momenti di spiritualità nei luoghi d’origine della cristianità. Fitto il programma di visite ed incontri: martedì Messa nella tomba di San Pietro, tour dei Musei Vaticani e della Cappella Sistina. Mercoledì udienza con Papa Benedetto XVI in sala Nervi, visita del centro storico di Roma e dell’Abbazia di San Paolo fuori le Mura. Giovedì Messa nella Basilica di Santa Maria Maggiore e visita di San Giovanni in Laterano.

L’Hospitalité Notre Dame di Lourdes é nata nel 1885, per volontà dei cappellani dei Santuari di Lourdes e del vescovo di Tarbes, con una missione ben precisa: accogliere i pellegrini malati. Due date sono fondamentali nella storia dell’Hospitalité. La prima è il 20 marzo 1928: l’elevazione dell’Hospitalité Notre Dame di Lourdes alla dignità dell’”arciconfraternita” da Papa Pio XI. Ciò le ha permesso di aggregarsi a tutte le altre confraternite con lo stesso nome e lo stesso obiettivo. La seconda data è imprtante è il 2000, quando il cambiamento di statuto ha permesso la fusione delle hospitalités femminili con quella maschile. Oggi l’Associazione lavora sotto la supervisione del vescovo di Tarbes-Lourdes, monsignor Jacques Perrier, durante la stagione di maggiore afflusso di pellegrini, tra il 20 marzo e il 31 ottobre.

Il presidente Antoine Tierny, il segretario Alan Bregon, il tesoriere Alain Marchio e il cappellano Padre Horatio Brito, coordinano circa 20.000 hospitaliers, provenienti dal mondo intero, che si danno il cambio nella stagione dei pellegrinaggi nel fornire assistenza e supporto. Per servire l’Hospitalité i volontari (i piu giovani hanno 18 anni) devono seguire una preparazione complessa e meticolosa, visti i compiti delicati a loro affidati. Infatti, prima di poter essere considerati membri dell’Hospitalité Notre Dame di Lourdes bisogna frequentare un corso di formazione per i primi quattro anni di volontariato. Dopo la preparazione, spirituale e pratica, i volontari sono pronti ad essere suddivisi nei diversi Servizi.

L’Hospitalité si mette infatti a disposizione dei pellegrini attraverso una serie di servizi che garantiscono il buon funzionamento dei pellegrinaggi e il regolare afflusso ai diversi luoghi sacri della località mariana. Dal servizio ai tavoli nelle mense alla pulizia degli spazi comuni, dall’accoglienza dei pellegrini alla stazione ferroviaria e all’aeroporto all’accompagnamento dei malati, sono numerose le “prestazioni” svolte dai volontari. Tra i compiti più delicati, anche della cura dei pellegrini durante il percorso del bagno, di cui si occupa il Servizio San Giovanni Battista offrendo un vero cammino spirituale che ricorda il Sacramento del battesimo, mentre il Servizio Marie Saint Frai, legato all’omonima residenza, può ospitare più di 400 pellegrini disabili, grazie anche all’aiuto fondamentale delle Figlie di Notre Dame des Douleurs.

Una caratteristica che contraddistingue l’Hospitalité Notre Dame de Lourdes é l’internazionalità dei suoi volontari, essi infatti arrivano da ogni parte del mondo per aiutare i pellegrini disabili. Una vocazione forte sentita in maggioranza dagli Italiani che, tra hospitaliers, stagisti e ausiliari, nel 2008 sono stati ben 3.036 davanti ai francesi (2.739). Dato rilevante, gli Americani, con un totale di 471, sono stati più numerosi che gli Inglesi (429), Irlandesi (311), Tedeschi (252) e Belgi (72). Cresce di anno in anno il numero dei volontari provenienti dai paesi orientali, nel 2008 sono stati ben 221 tra hospitaliers, stagisti e ausiliari.

http://www.vivereroma.org

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