Lettera Hospitalitè
La parola del Presidente
Che ne hai fatto del tuo rosario?
«Con Bernadette, pregare il Rosario», questo sarà il tema dell’anno 2012. Prepariamoci fin d’ora a quella che si pone come un’opportunità per scoprire l’importanza della preghiera.
Il primo obbiettivo del nostro servizio è di accompagnare i pellegrini malati nel loro incontro con Cristo, questo suppone che noi stessi abbiamo un’intensa vita spirituale. Come ci ricorda Michel Gomis, non dimentichiamo che per Bernadette, tutto è iniziato con il rosario. Fino a pochi anni fa era uno dei segni identificativi dell’hospitalier: quando le sue mani non erano occupate ad aiutare i fratelli, erano al servizio della preghiera. I “brancardier” non erano solamente “uomini con le bretelle”, erano anche “uomini del rosario”.
Riprendiamolo in mano! Questa sarà certamente la più bella testimonianza del nostro impegno, piuttosto che misurare a grandi passi, a volte nell’inoperosità o nell’agitazione, l’Esplanade, il “plateau” della Grotta o quello delle piscine. Prestare servizio nelle cerimonie, non è soltanto presiedere il loro buon svolgimento, ma anche, con gli altri pellegrini, rispondere, come dice Giovanni
Paolo II nelle sua “Lettera sul Rosario”, all’invito della Signora di Massabielle: «Pregate per la conversione dei peccatori».
Più avanti scrive: «Il beato Bartolo Longo vedeva il rosario come una “catena” che ci lega a Dio. Una catena, certo, ma una dolce catena; perchè questa è sempre la relazione con Dio che è il Padre.
Una catena “filiale”, che ci avvicina a Maria, la “serva del Signore” (Lc 1,38) e, in definitiva, a Cristo stesso che, essendo Dio, si è fatto “servitore” per amore nostro (Fil 2, 7). È ugualmente bello comprendere il significato simbolico del rosario per le nostre relazioni reciproche; attraverso il rosario ci viene ricordato il legame di comunione e di fraternità che ci unisce in Cristo».
Buon Natale e auguri di cuore a tutti!
Antoine TIERNY
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