#Lourdes Aperta ieri plenaria vescovi
La conférence des évêques de France se réunie du 3 au 8 novembre en assemblée plénière à #Lourdes.
Mons. Moulins-Beaufort (presidente), “l’affaire Santier ha sconvolto il programma”. “Proviamo rabbia e vergogna, forse anche sfiducia tra noi”
“Quello che oggi si può chiamare ‘l’affaire Michel Santier’ ha sconvolto il programma previsto di questa assemblea”. Con uno “sfogo” di rabbia e vergogna si è aperta ieri a Lourdes l’Assemblea plenaria dei vescovi francesi. A dar voce ai sentimenti che scuotono in queste ore la Chiesa di Francia è stato mons. Éric de Moulins-Beaufort, presidente della Conferenza episcopale. “Pensiamo alle persone che ne sono state vittime, a chi si è pronunciato due anni fa e più recentemente, e a chi, forse, non si è ancora fatto avanti”, ha detto. “Pensiamo al popolo diocesano di Créteil che si è sentito doppiamente tradito. Pensiamo a coloro che si sono fidati delle nostre decisioni l’anno scorso e che sono ripiombati nel dubbio e nella preoccupazione. Noi stessi ci riuniamo con sentimenti contrastanti di rabbia, vergogna, impotenza, incomprensione, forse anche di sfiducia tra noi, e sentiamo che la rabbia, la vergogna, lo scoraggiamento, la stanchezza dei fedeli più impegnati, diaconi, sacerdoti, seminaristi ha raggiunto un livello nuovo, indubbiamente insopportabile per alcuni. Siamo stati tutti scossi, personalmente e nella nostra autorità apostolica al servizio del Signore Gesù e del popolo di Dio, dal rimprovero collettivo per una questione che la maggior parte di noi non ha dovuto affrontare”. La Chiesa di Francia – assicura il suo presidente – andrà avanti nel suo processo di rinnovamento e revisione delle procedure esistenti con lo scopo di “restaurare la fiducia danneggiata o persa”. Nel caso del vescovo Santier, le vittime erano persone adulte ma contavano sull’aiuto di un sacerdote, di un vescovo, e si sono ritrovate con “l’anima a pezzi a causa di un uomo che voleva abusare del loro corpo”. “Dobbiamo affrontare, anche più acutamente dell’anno scorso, se possibile, questo dramma spirituale”, ha concluso l’arcivescovo Moulins-Beaufort.
(M.C.B.)
Papa Francesco: ai vescovi francesi, “Chiesa sconvolta dagli abusi di suoi pastori”. “Siete chiamati a chinarvi sulle ferite del popolo di Dio”
“Più che mai siete chiamati a chinarvi sulle ferite del popolo di Dio. Le vittime di questi abusi, in primo luogo, ma anche tutte le persone scandalizzate, deluse e provate, in particolare i vostri sacerdoti il cui bel ministero è disonorato e reso ancora più difficile, e che più che mai hanno bisogno della vostra vicinanza”. È il messaggio, diffuso dalla Conferenza episcopale francese, che Papa Francesco ha inviato ai vescovi francesi riuniti da ieri a Lourdes in assemblea plenaria. L’incontro dell’episcopato cattolico francese è quest’anno di nuovo scosso per lo scandalo degli abusi, in particolare per le recenti rivelazioni del caso del vescovo Michel Santier, che sta scontando misure disciplinari volute dalla Santa Sede in un monastero in risposta all’accusa di abusi sessuali. Secondo “Famille Chrétienne”, mons. Michel Santier, vescovo di Luçon e poi di Créteil tra il 2001 e il 2021, è stato sanzionato per abusi sessuali commessi su due uomini adulti nel quadro aggravante di un accompagnamento spirituale e in particolare durante il sacramento della confessione. In un messaggio scritto dal card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, al presidente dei vescovi francesi, mons. Éric de Moulins-Beaufort, il Papa osserva: “La Chiesa di Francia è ancora una volta sconvolta dal dramma degli abusi di alcuni suoi pastori” e invita i presuli a tenere “lo sguardo fisso sulla croce di Cristo, a non scoraggiarvi, ma a perseverare nella certezza che lo Spirito Santo accompagna i vostri sforzi, che saranno ancora una volta l’oggetto del tuo lavoro”. Il Papa – assicura il card. Parolin – “conosce la vostra determinazione a dare alla Chiesa di Francia il suo vero volto missionario e vi incoraggia ad andare avanti con audacia e discernimento”.
Nel messaggio, viene affrontata anche la questione del Motu Proprio “Traditionis Custodes”, la lettera apostolica che revoca le autorizzazioni a celebrare con il vecchio rito. A questo riguardo, il Papa invita i vescovi a mostrare “la massima sollecitudine e paternità verso le persone – soprattutto giovani, sacerdoti o laici” che si sono sentite “confuse” dal Motu Proprio. “Sono spesso pecore ferite che hanno bisogno di sostegno, di tempo per essere ascoltate”. C’è infine nel messaggio anche un riferimento all’iniziativa presa dal Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, di avviare un piano per una consultazione cittadina di sei mesi sull’eutanasia. A questo proposito, il Papa esorta a mettere al centro delle discussioni “la cura e il rispetto per i più vulnerabili”, a riflettere come la Chiesa cattolica può aiutare la società “a trovare leggi eque sul fine vita”. “Il Santo Padre – scrive Parolin – prega affinché nel vostro Paese si svolga un dibattito fondato sulla verità e libero da ogni ideologia e che la vostra voce sia ascoltata”.
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