15 Agosto 2010

Lourdes, inchiesta sul falso allarme

La polizia: “Abbiamo qualche elemento”

La telecamera vicina alla cabina da cui è partita la chiamata era fulminata. L’uomo che ha telefonato alla polizia, hanno detto gli inquirenti, aveva “uno spiccato accento mediterraneo”

PARIGI – La giustizia francese ha aperto un’inchiesta sul falso allarme bomba di ieri nel Santuario di Lourdes, che ha portato all’evacuazione di oltre 30.000 pellegrini.

Il prefetto della regione Alti-Pirenei, Renè Bidal, ha detto che la polizia “possiede già qualche elemento”, anche se le telecamere di sorveglianza nelle strade della cittadina non avrebbero fornito finora alcun dato utile sul responsabile. Quella in prossimità della cabina da cui è partita la chiamata si era infatti fulminata qualche giorno fa.

L’uomo che ha telefonato alla polizia segnalando la presenza di quattro bombe nel Santuario, hanno detto gli inquirenti, aveva “uno spiccato accento mediterraneo” e sembrava “ben determinato”.

Intanto, il Consiglio francese del culto musulmano (Cfcm) ha espresso in un comunicato la sua condanna per il falso allarme che ha perturbato le celebrazioni dell’Assunzione nel Santuario di Lourdes. “Condanniamo con il più grande vigore – scrive il Cfcm – questo atto che mira a inquietare i pellegrini e a disturbare i momenti di preghiera e raccoglimento a cui i nostri concittadini cattolici sono profondamente attaccati”. Il Consiglio, prosegue il messaggio, “si rallegra del fatto che i Santuari di Lourdes abbiano ritrovato il loro clima di sicurezza, di pace e di serenità”, e rivolge “i suoi migliori auguri” alla comunità cattolica.

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