#Lourdes Meno disabili e più precari
Meno disabili e più precari: ecco chi sono i nuovi pellegrini di Lourdes
Un’inchiesta dell’Ansa rivela come è cambiato il santuario mariano di Lourdes, tra allerta terrorismo e crisi economica. E tra i “nuovi” malati ci sono i giovani depressi e i disoccupati
Disoccupazione, depressione e solitudine sono le malattie del nuovo millennio. Ecco spiegato perché, davanti alla grotta di Lourdes, ad inginocchiarsi per chiedere un miracolo alla Vergine apparsa nel 1858 a Bernadette Soubirous sono sempre meno persone con malanni e disabilità fisiche e sempre più famiglie e giovani sofferenti per la mancanza di lavoro, l’emarginazione o le difficoltà economiche.
A dirlo è un’inchiesta dell’Ansa ( Che trovate qui ) che mostra come è cambiato negli ultimi anni il celeberrimo santuario francese. Secondo una ricerca dell’Unitalsi, l’associazione cattolica che si occupa di trasportare i malati in pellegrinaggio sui famosi “treni bianchi” a Lourdes e negli altri santuari internazionali, quasi il 30% dei pellegrini oggi è affetto da malattie psichiatriche. Non solo. Negli ultimi anni sono approdati nella cittadina francese ai piedi dei Pirenei anche gruppi inediti di visitatori. Il 1 maggio di qualche anno fa per la prima volta è stato organizzato il pellegrinaggio dei disoccupati, poi è toccato alle vittime del bullismo e quelle del gioco d’azzardo. Piaghe, queste, che affliggono, evidentemente, sempre più persone che scelgono di affidare le loro sofferenze alla Vergine.
Il miracolo più richiesto oggi, quindi, sembrerebbe quello della guarigione prima di tutto dalla sofferenza. Quella legata al precariato, alle difficoltà economiche, ma anche alla solitudine. E ad invocarlo, questo miracolo, ci sono anche moltissimi giovani. Il 12% di coloro che si recano a Lourdes per combattere la depressione, infatti, secondo l’Unitalsi, ha meno di 34 anni. E tra i pellegrini non manca neppure chi si appella alla Madonna per ricomporre un matrimonio naufragato. Sono tante, secondo il presidente di Unitalsi, Antonio Diella, sentito dall’Ansa, anche le famiglie in crisi che fanno rotta verso la grotta delle apparizioni per ricomporre i pezzi di un’unione andata in frantumi.
In 160 anni nel santuario sono stati riconosciuti 70 miracoli. Ma l’afflusso di pellegrini, che restano diversi milioni ogni anno, negli ultimi tempi è calato. Dai 53mila accompagnati dall’Unitalsi nel 2012 si è passati ai 36mila del 2017. A crescere, infatti, sono gli asiatici, mentre cala il numero dei fedeli europei, che per raggiungere la cittadina ormai prediligono i voli low-cost rispetto ai viaggi organizzati. Colpa della paura legata al terrorismo islamico e delle tasche delle famiglie, che sono sempre più vuote.
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