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Mons. Hérouard: “Non è una bocciatura”

Santuario di Lourdes. Mons. Hérouard: “Non è una bocciatura ma una sollecitudine per la cura dei pellegrini”

“Religiosità popolare – tiene a precisare mons. Antoine Hérouard​, vescovo ausiliare di Lille – non è un termine peggiorativo. Rimanda piuttosto a ciò che esprimono nella loro fede i malati, i poveri, i piccoli. Le persone vengono a Lourdes per affidare alla Vergine Maria le loro difficoltà, la loro vita, le loro speranze”. L’annuncio è stato dato dall’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione, il dicastero che da due anni ha ricevuto da Francesco l’incarico di valorizzare la pastorale dei santuari

“Il Papa è molto attento alla realtà dei santuari in generale e al santuario di Lourdes in particolare, perché è attento a tutto ciò che concerne le forme di religiosità popolare”. È questo il motivo che ha spinto il Santo Padre ad inviare un suo delegato “per la cura dei pellegrini” al santuario mariano di Lourdes, nella persona di mons. Antoine Hérouard​, vescovo ausiliare di Lille. È mons. Hérouard a spiegarcelo di persona. “Religiosità popolare – tiene subito a precisare – non è un termine peggiorativo. Rimanda piuttosto a ciò che esprimono nella loro fede i malati, i poveri, i piccoli. Le persone vengono a Lourdes per affidare alla Vergine Maria le loro difficoltà, la loro vita, le loro speranze”. L’annuncio è stato dato dall’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione, il dicastero che da due anni ha ricevuto da Francesco l’incarico di valorizzare la pastorale dei santuari.

Nel testo che accompagna l’annuncio si spiega che Papa Francesco “desidera accentuare il primato spirituale rispetto alla tentazione di sottolineare troppo l’aspetto gestionale e finanziario”. Mons. Hérouard, cosa significa esattamente?

Lourdes esce da un periodo difficile. Intanto perché ha subito due volte delle inondazioni che hanno richiesto la ricostruzione di un certo numero di luoghi. Ricostruzioni che hanno in qualche modo influito sui pellegrinaggi. Ci sono poi state altre difficoltà più importanti legate soprattutto al fatto che il numero di pellegrinaggi è da qualche tempo ormai in diminuzione, in particolare i gruppi italiani sono diminuiti e a mio avviso per diverse ragioni. Il fatto che ci sono in Italia altri luoghi di santuari più vicini e che la crisi economica rende il costo del viaggio troppo pesante per un numero crescente di persone. D’altro canto, però,

c’è un aumento netto del numero di pellegrini individuali, persone che arrivano Lourdes per una giornata, magari perché sono in vacanza nella Regione.

Si tratta allora di capire come accogliere al meglio queste persone pensando anche a percorsi che non siano solo turistici, ma occasioni per un cammino spirituale.

La Lettera del Papa, la missione di mons. Fisichella, la decisione di inviare un delegato. Si ha l’impressione di una bocciatura della Santa Sede alla gestione del santuario. È così?

Ma no, non è una bocciatura. Parlerei al contrario di un’attenzione e una sollecitudine perché il Santuario di Lourdes possa rispondere meglio alla sua vocazione. È questo che il Santo Padre ha voluto esprimere facendo in modo che alcune cose possano essere avviate nei mesi e negli anni a venire.

La mia missione è quella di aiutare, con uno sguardo esterno, questo processo fino a che altre persone potranno prendere questo incarico.

“A seguito delle verifiche” condotte da mons. Fisichella, scrive il Papa, “desidero comprendere quali ulteriori forme il santuario di Lourdes possa adottare, oltre alle molteplici già esistenti, per divenire sempre di più un luogo di preghiera e di testimonianza cristiana corrispondente alle esigenze del Popolo di Dio”. Come pensate concretamente di realizzare questa chiamata?

Credo che Lourdes lo sia già. Si tratta pertanto di partire da ciò che già esiste ma non arriverò con un piano già precostituito o con misure già decise.

Vorrei cominciare con l’ascoltare le persone che sono responsabili del Santuario, penso al cappellano, al rettore, al responsabile economico, al responsabile dei pellegrinaggi diocesani, ecc. per capire insieme quali piste intraprendere per migliorare le cose.

E solo in seguito e in funzione dei risultati della missione di mons. Fisichella quando è venuto questo inverno, si dovranno prendere un certo numero di decisioni ma ci si arriverà in maniera progressiva e pragmatica.

Ci sono in Europa moltissimi santuari mariani. Quale il loro ruolo in questo continente?

Penso che il messaggio della Vergine Maria presente dappertutto nei santuari è un messaggio di prossimità e di fiducia. A Lourdes questo messaggio è particolarmente visibile. Attraverso i malati, attraverso la gente, spesso molto semplice, che viene, che non ha informazioni teologiche particolarmente elaborate ma arriva perché ha fiducia nella Vergine Maria e le affida la sua vita, le sue preoccupazioni, le sue speranze. Maria li conduce a suo Figlio Gesù e le persone ripartono più forti nelle fede e con più speranza. Oggi, in un tempo in cui la pratica religiosa diventa più difficile, i santuari sono luoghi che permettono a persone che sono lontane dalla vita della Chiesa di venire e affidare a Maria ciò che abita nel loro cuore. ​

M. Chiara Biagioni per agensir

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