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#Lourdes #PN2018 Cronace del 28/09/2018

Pellegrinaggi a Lourdes: mons. Bressan (Unitalsi), “assumiamoci la responsabilità di annunciare la forza del Vangelo”

(Lourdes) Dopo una settimana di pieno sole, non è bastata la sottile pioggia dei Pirenei a ‘spegnere’ l’ardore dei 2.500 partecipanti del pellegrinaggio nazionale Unitalsi che termina oggi a Lourdes. A presiedere oggi la celebrazione eucaristica di chiusura, mons. Luigi Bressan, arcivescovo emerito di Trento e assistente ecclesiastico nazionale dell’associazione sorta nel 1903 e che, sul tema pastorale tratto dal versetto del Vangelo di Giovanni “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”, in questo secondo periodo ha accompagnato le sezioni marchigiana, molisana, pugliese, sarda, siciliana, emiliano-romagnola, lombarda, triveneta e piemontese. “La Chiesa in questa data ricorda liturgicamente gli arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele e la Parola di Dio che narra l’episodio dell’Annunciazione ci dà fiducia, perchè rivela che il Signore non ci lascia soli, inviandoci persone, ‘angeli’, che in questo pellegrinaggio assumono il volto di sacerdoti, familiari, barelliere e sorelle, capaci di accompagnarci nel cammino della vita”, ha sottolineato Bressan nell’omelia mattutina, dopo giornate intense scandite da momenti di spiritualità condivisa e occasioni di aggregazione nel segno della fraternità che, da sempre, unisce i soci, i volontari, i malati e i disabili l’Unitalsi.

“Gli angeli sono inviati dal Padre per portarci gioia, speranza – ha aggiunto l’arcivescovo – e a loro dobbiamo rivolgere gratitudine, invocando la loro presenza tra i nostri passi e cercando di imitarne l’esempio, portando la ‘buona notizia’. Come l’esperienza che qui abbiamo vissuto, la testimonianza della fede, della dignità di essere cristiani, della bellezza di avere una Mamma celeste che ci protegge. Guardiamo attorno e vediamo quanti sono credenti, assumendoci la responsabilità di annunciare, noi per primi, la forza del Vangelo. Ripartiremo verso casa, ma con la consapevolezza di avere tutti noi una missione, sia che siamo in carrozzella sia che camminiamo sulle nostre gambe. Dio è amore e, tramite la sua grazia, tutti possiamo dare un contributo in questo mondo”.

Pellegrinaggio a Lourdes: Fontana (ministro), “carità e attenzione a meno fortunati sono valori fondanti della nostra nazione”

(Lourdes) “Sono qui per la devozione che, da sempre, nutro verso la Madonna: ho una predilezione speciale verso i santuari e questa è la mia terza volta a Lourdes”. Arriva a sorpresa Lorenzo Fontana, ministro per la Famiglia e la Disabilità, nella serata conclusiva del pellegrinaggio nazionale dell’Unitalsi. Fontana conosce da vicino la realtà associativa e si dice “ammirato nel vedere la generosità con cui decine e decine di persone si prodigano verso il prossimo, dimostrando qual è la giusta via da seguire per la santità e incarnando la bellezza del cristianesimo”. Il ministro aveva trentuno anni quando si recò per la prima volta a pregare alla grotta di Massabielle, assieme ai genitori: “Mio padre era gravemente malato – racconta – e venne a Lourdes per chiedere non tanto la guarigione fisica quanto la conversione del cuore. Ricordo che era solito seguire per televisione il Rosario meditato e, da cristiano, ha avuto una buona morte”. Fontana si è intrattenuto con la presidenza dell’associazione che quest’anno celebra i 160 anni dalla fondazione: “La carità e l’attenzione ai meno fortunati rappresentano alcuni dei valori fondanti della nostra nazione, valori che dobbiamo difendere con coraggio – afferma al Sir – e la mia presenza qui vuole essere un segnale di sostegno a chi, con umiltà e convinzione, offre una testimonianza evangelicamente concreta del fatto che la pietra scartata può diventare davvero testata d’angolo”.

Un cenno poi alla problematiche che le famiglie con invalidi a carico si trovano oggi ad affrontare: “In questo momento storico i nuclei con soggetti affetti da disabilità sono oggettivamente in affanno: vengono considerati un peso per la società quando dovrebbero rappresentare una risorsa”, afferma. Con un cenno alla prossima manovra finanziaria, il ministro Fontana ha quindi ribadito la ferma convizione a far sì che ci siano i fondi necessari per supportare chi vive un simile disagio: “Ritengo che il grado di civiltà di un Paese si misuri dal modo in cui si è vicini ai più deboli e io farò quanto più mi è possibile, nel ruolo istituzionale che ricopro, per rendere l’esistenza più semplice alle famiglia in difficoltà”.

Pellegrinaggio a Lourdes: Diella (Unitalsi), “aprire una via di speranza a quanti sono in difficoltà”

(Lourdes) “Cercatori di felicità” è il titolo della serata di condivisione e testimonianze di fede, accompagnata dal canto di Uccio De Santis, che ha chiuso il pellegrinaggio nazionale promosso a Lourdes da Unitalsi, con la presenza, tra il primo e il secondo periodo, di circa 6mila pellegrini. Un momento fortemente voluto dall’organizzazione, in cui grazie a contributi video e alla musica la grande ‘famiglia’ associativa ha ricordato e celebrato una storia di servizio che dura da 115 anni, per merito dell’intuizione di Giovanni Battista Tomassi: romano, poco più che ventenne, nel 1903, affetto da una grave forma di artrite deformante irreversibile, in pellegrinaggio nel paese dei Pirenei il giovane scoprì il valore che il conforto dei volontari riusciva a donare ai sofferenti. “La nostra – ha esordito il presidente nazionale, Antonio Diella – è un’energia che non smette di attirare tutti noi a recarci alla grotta per ricaricarci e fare esperienza di Dio parlando con sua Madre per cambiare la propria vita”. Tra le immagini proiettate anche il messaggio di Papa Francesco perché, come sottolineato da Diella, “tutti dobbiamo essere capaci di tenerezza per aprire una via di speranza a quanti sono in difficoltà, tutti dobbiamo saper guardare e amare gli ultimi, i poveri”. Ad intervallare la carrellata di esperienze, strappando risate ai malati e ai disabili riuniti nella chiesa dedicata a santa Bernadette, la verve del comico e cantante Uccio De Santis, che ha saputo coinvolgere con allegria i pellegrini in carrozzina.

Da Lourdes alla Terra Santa, poi, un legame che rende il volontariato unitalsiano sempre più oltre confine. L’Hogar Niño Dios – rappresentato in questo pellegrinaggio 2018 dalla madre superiora, suor Maria Pia – sorge a Betlemme e accoglie bambini, cristiani e musulmani, che nascono in condizioni di disagio. Lì, dove le cinque religiose del Verbo Incarnato si prendono cura dei piccoli ospiti, ogni anno i volontari di Unitalsi vanno a prestare servizio di supporto e compiono un percorso spirituale molto intenso, consolidando così l’attenzione che, da sempre, l’Associazione rivolge al mondo dell’infanzia. Un’infanzia sostenuta anche tramite il Progetto dei piccoli, come spiegato da Cosimo Cilli, responsabile della logistica di Unitalsi, “fiore all’occhiello a livello nazionale dedicato ai bimbi in difficoltà e ai loro genitori. D’altronde, il carisma unitalsiano inizia da qui, dall’accompagnamento, dalla vicinanza. Tutto nasce da qui, e la gioia che sperimentiamo a Lourdes siamo chiamati a testimoniarla a coloro che incontreremo tornando a casa, specie ai giovani protagonisti, tra l’altro, del nostro Servizio civile”. A questo, si affianca anche la presenza del progetto “Botteghe diverse”, illustrato nei gazebo allestiti accanto al santuario e creato in quattordici città italiane “per valorizzare le diversità trasformandole in potenzialità”.

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