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#Lourdes si reinventa con i social

Un piano del comune per fronteggiare il crollo del turismo

Lourdes si reinventa con i social, diversifica e spinge sull’ecologia

Lourdes cerca di reinventarsi dopo un 2020 catastrofico, un «anno bianco» come è stato definito a causa del calo drastico dei pellegrini che ha danneggiato le attività economiche della città mariana. La pandemia di Covid ha dato uno scossone a un modello considerato un po’ logoro. I pellegrinaggi stanno evolvendo verso altre forme e il santuario pensa al 2030. Intanto, ha aperto una pagina sui social media e diffonde le messe via internet o attraverso il canale tv Kto. Il numero degli abbonati al canale YouTube si è innalzato fino a raggiungere quota 800 mila.

Il nuovo sindaco, Thierry Lavit, eletto nel 2020, vuole dare un nuovo impulso alla diversificazione e alla transizione ecologica con il suo piano «Lourdes cuore dei Pirenei» che prevede nuovi percorsi urbani, la creazione di spazi abitativi, modernizzazione dell’architettura. Queste le sue priorità. Una piccola rivoluzione per risorgere.

L’attività del santuario mariano è crollata del 75% l’anno scorso e le perdite sono arrivate a 4 milioni di euro su un budget di 30 milioni. A Lourdes l’economia dipende all’80% dal turismo. Questo inverno è rimasto aperto un solo albergo o poco più. E quasi tutti i negozi sono rimasti chiusi: aperto al massimo uno su dieci.

A Lourdes arrivavano in treno all’incirca 3 milioni di fedeli ogni anno, ma quest’anno non sono stati più di un quarto. I turisti sono il pane per questo comune di 15 mila anime che conta 9.800 camere, 200 hotel: il numero più alto di Francia dopo Parigi. L’industria alberghiera e la ristorazione generano entrate per 350 milioni di euro tutti gli anni.

Ogni anno venivano organizzati 500 pellegrinaggi, accogliendo 6mila gruppi provenienti da tutto il mondo al santuario della vergine Maria dove la Madonna apparve a Bernadette: 53 ettari con tre basiliche sei vasche, il museo, lo spazio sotterraneo che può accogliere fino a 20 mila fedeli. Il santuario funziona come un’azienda di 250 dipendenti dei quali 140 stagionali. Misure sono state prese per salvare i loro posti di lavoro.

A metà agosto 2020 il ministro dell’economia, Bruno Le Maire, insieme ai colleghi al turismo e alle pmi, sono andati a Lourdes per illustrare le misure di sostegno: accesso al fondo di solidarietà per i negozi di souvenir, esonero dal pagamento dei contributi per quattro mesi. E all’inizio dell’anno la regione Occitania ha aggiunto un contributo di 20 milioni di euro. Ma sono le donazioni che avevano una parte importante e che ora si rischia di perdere.

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