Un affresco necessario di uno dei luoghi più incredibili della terra
Un miracolo, la guarigione di una giovane donna, al centro di un dramma ben più grande e strutturato, l’affresco di un’umanità spoglia e malinconica, il ritratto di un non-luogo che racchiude in sé le speranze e lo scetticismo di mezzo mondo.
Quel che colpisce del terzo lungometraggio dell’Austriaca Jessica Hausner, è la duplicità della lettura dell’intera opera; all’indomani della presentazione Veneziana infatti, oltranzisti Cattolici ed integralisti atei hanno immediatamente urlato al capolavoro, in sincrono, cercando di farne, ad arte, una bandiera del proprio credo (o non credo). Delle due una: o una delle fazioni aveva preso un granchio colossale, o in questo film c’è qualcosa di diverso, che ne rende possibile una lettura ben più stratificata di quanto potesse far pensare una prima analisi superficiale.
L’occhio della regista è attento e apparentemente asettico, lo stile scelto è volutamente scarno, minimalista ed essenziale, con un’attenzione più marcata alla costruzione dell’immagine e dell’inquadratura, che non rivolta alla narrazione; quel che emerge è dunque da una parte la vicenda umana della protagonista, che sembra quasi voler giustificare il proprio destino di fronte agli altri malati, dall’altra, soprattutto, uno studio della cornice che costituisce il vero e proprio valore aggiunto per la pellicola.
È Lourdes la vera protagonista, con le sue contraddizioni e i suoi lati oscuri: una Disneyland della fede per alcuni, l’ultima speranza possibile per altri, un bagno nell’essenza stessa della Cristianità per i fedeli, così come una gita settimanale per ripulire la coscienza di parte degli operatori e dei volontari impegnati nell’assistenza ai malati. La Hausner osserva dell’alto, concedendosi qualche sporadica incursione nel grottesco, senza però prendere le parti di nessuno, se non con l’ultima, incredibile sequenza, la cartolina finale che racchiude in sé la sintesi di tutto il film. (Enrico Costantino)
Da notare – Le comparse presenti nel film sono tutti veri pellegrini.
Perché su Bizzarro – Esiste al mondo un luogo più folle e bizzarro di Lourdes?
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