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Pellegrinaggio a #Lourdes in 350 sul treno

IL VIAGGIO DELLA FEDE Convoglio di 12 vagoni e un piccolo esercito di volontari per assistere i malati

Pellegrinaggio a Lourdes in 350 sul treno Unitalsi

Tumore al seno: ora fanno i mondiali

MONASTIER – (zan) Nessuna di loro aveva mai pagaiato prima. Ora andranno addirittura ai Mondiali.
É un equipaggio davvero speciale quello di Dragon Boat del Trifoglio rosa della Lilt di Mestre.
Non foss’altro perché composto da donne operate di tumore al seno. Sono stati i medici della Casa di cura Giovanni XXIII di Monastier, che le hanno seguite, a consigliare loro questo sport per il recupero motorio degli arti superiori dopo lo svuotamento ascellare.
Il Dragon Boat è una disciplina del canottaggio di origine cinese, con grandi barche in cui prendono posto fino a dieci coppie di vogatori, ma sempre più diffusa e praticata anche in occidente. Dal 3 all’8 settembre, nella laguna di Venezia si svolgeranno i Campionati del Mondo.
Dopo la presentazione ufficiale, in programma domani alla Canottieri Mestre di Punta San Giuliano, anche la squadra delle signore del Trifoglio rosa è pronta alla nuova sfida.
Grazie ai medici della struttura trevigiana.

«A fare la differenza è lo spirito con cui si va a Lourdes. É vero, fuori ci può essere folla e anche un eccessivo business turistico-commerciale, ma davanti alla grotta ognuno vive dentro di sé l’emozione. Per me è così: questa è la ventiseiesima volta e, di anno in anno, l’entusiasmo si rinnova».
Mentre si appresta a salire sul treno, Viviana sintetizza così lo spirito comune ai partecipanti dell’annuale pellegrinaggio organizzato dall’Unitalsi di Treviso. In 356, tra malati (un centinaio), familiari e sorelle, barellieri e giovani (gli accompagnatori volontari dell’associazione), guidati dal vicario generale della Diocesi, sono partiti ieri mattina, alle 9, dalla stazione ferroviaria, alla volta della località dei Pirenei francesi, dove, nel 1858, la Madonna apparve alla 14enne Bernadette Soubirous. Altre 170 persone li seguiranno oggi in aereo. Vi rimarranno fino a giovedì prossimo, per rientrare il primo settembre. In prevalenza arrivano dal territorio diocesano, ma anche da Belluno, Vicenza, Verona, Milano. Il viaggio dura circa 23 ore. «Ed è esso stesso parte integrante del pellegrinaggio spiega Antonio Montemitro, presidente della sottosezione trevigiana dell’Unitalsi Noi siamo tedofori, portatori di un messaggio: una piccola fiaccola, che speriamo diventi un grande fuoco. C’è un 6-7% di persone che è qui per curiosità, ma la grande maggioranza viene per chiedere e ricevere.
Cosa? I miracoli accertati e riconosciuti dalla Chiesa sono 69, su seimila dichiarati. Ma il vero, grande miracolo è la speranza che Lourdes sa infondere: lo dimostrano i tantissimi pellegrini che tornano ogni anno».
Si caricano gli ultimi bancali di bottiglie di acqua e le cassette di verdura: gli operatori sono al lavoro fin dalla notte.
Nel lungo convoglio 12 carrozze con cuccette più motricesono state allestite anche una cucina e una cappella. «Un apposito vagone è attrezzato con apparecchiature mediche avanzate per l’assistenza 24 ore su 24 dei malati più gravi spiega il dottor Loris Confortin, che coordina il team di 12 medici e 8 infermieri, tutti volontari che in gran parte utilizzano le proprie ferie Anche per noi è un momento di condivisione e di speranza: si dà, ma si riceve molto di più»

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2 Commenti

    1. Basta prendere contatto con la sottosezione UNITALSI di Treviso in casa Toniolo 0422-586879 oppure aprire il sito UNITALSI TRIVENETA dove si possono trovare tutti I pellegrinaggi organizzati nel corso dell’anno nelle varie sottosezioni venete

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