Sconcertante e drammatica meditazione
Sconcertante e drammatica meditazione sulla Passione di Gesù, in casa di un grande scienziato
La Sindone è un grande lenzuolo di lino che, secondo una antica tradizione cristiana, avrebbe avvolto il corpo di Gesù morto.
Su questo lenzuolo, che ora si conserva nel Duomo di Torino, vi è impressa una doppia immagine speculare, cioè frontale e dorsale, di un corpo sul quale sono riscontrabili tutti i segni della passione e morte di Gesù, come sono descritti dai Vangeli.
Per questa ragione, la Sindone è sempre stata venerata dai cristiani lungo il corso dei secoli e per questa ragione oggi, nel nostro tempo dove la Scienza è all’apice della sua potenza, è l’oggetto più discusso e più studiato che ci sia al mondo.
La Scienza ha raggiunto delle certezze: l’immagine che si vede sulla Sindone non è pittura, non è un disegno, non è neppure un’immagine ottenuta con l’impressione a fuoco. Se guardata da vicino, quasi non si vede. Da lontano, invece, si vede benissimo. Un pittore, quindi, non può aver dipinto ciò che lui stesso non poteva vedere mentre lavorava. Inoltre, su quell’immagine non ci sono tracce di pigmenti coloranti di nessun genere. Invece sono state trovate tracce di sangue umano. L’elaborazione al computer ha mostrato che quell’immagine ha delle proprietà tridimensionali, che non appartengono né ai dipinti né alle normali fotografie. Quando venne fotografata per la prima volta nel 1898, si scoprì che l’immagine si presenta come un negativo fotografico.
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