Senzatetto, braccio di ferro sull´ospizio occupato
I senzatetto vogliono ristrutturarlo.
L´Unitalsi: “Lo avevano promesso a noi”
Hanno già speso 1.200 euro per cercare di rimettere a nuovo l´ex centro per anziani che occupano da quasi una settimana. Ma presto potrebbero trovarsi costretti a lasciarlo: la struttura di via Valverde, che i senzatetto hanno occupato dopo aver abbandonato la cattedrale, è già assegnata a un´altra associazione.
Si tratta della Unitalsi, quella che organizza i viaggi a Lourdes, e che adesso la rivuole indietro. «La Regione ce l´ha assegnata un anno fa – dice il presidente, Giuseppe Andriolo – abbiamo pagato una cauzione e mesi di affitto anticipato. Non ci siamo ancora andati perché doveva essere risistemata, e i lavori erano già partiti a settembre. Siamo sotto sfratto e abbiamo bisogno di una sede. Sono umanamente vicino ai senzatetto, ma quella struttura è stata assegnata a noi».
La Unitalsi non vuole entrare in polemica con gli occupanti: «È compito della Regione consegnarci l´edificio per tempo e in buono stato – continua – noi non faremo nulla». Dichiarazioni che spiazzano il consigliere comunale di Altra Palermo Fabrizio Ferrandelli e il gesuita padre Gianni Notari, che ieri avevano incontrato Andriolo: «Con noi aveva avuto un altro atteggiamento – dice Ferrandelli – ci ha detto che a lui serviva una struttura, ma non per forza quella. Non capisco cosa possa essere successo. Cercherò di contattarlo di nuovo».
Padre Notari invita alla collaborazione: «Un´associazione come l´Unitalsi, che si occupa del prossimo, e i senzatetto non possono non dialogare tra di loro – dice il direttore del centro studi Pedro Arrupe – credo si possa trovare una soluzione che non distrugga i sogni delle famiglie e che non leda il diritto dell´Unitalsi ad avere una sede». I senzatetto vivono ore di angoscia.
«Abbiamo già speso 1.200 euro per rimettere a nuovo l´edificio – dice Tony Pellicane, portavoce del Comitato lotta per la casa – e avevamo anche preparato e spedito la richiesta di assegnazione del bene per trasformarlo in un albergo cittadino per i senza casa. Non chiediamo nient´altro, nemmeno un aiuto economico. Solo la possibilità di trasformare questo posto in un rifugio per chi si ritrova in strada». Adesso però c´è il rischio che debbano lasciarlo.
«Chiediamo all´Unitalsi di venirci a trovare per confrontarci – conclude Pellicane – sorprende però che la Regione decida di assegnare a un´associazione una struttura che deve ancora essere rimessa a nuovo». Per Antonella Monastra, consigliere comunale di Un´Altra storia, l´edificio è troppo grande per un´associazione. «Da persone che si occupano di organizzare viaggi a Lourdes mi aspetto sensibilità sociale – dice – spero che si possa aprire un dialogo».
Per il capogruppo del Pd, Davide Faraone, i senza casa devono puntare sul percorso avviato in prefettura: «Da un lato il bando pubblicato dal Comune per cercare alloggi da affittare – dice – dall´altro l´individuazione di una struttura confiscata per le emergenze».
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