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Unitalsi: Lo abbiamo cacciato. È tornato a casa per conto suo

«Lo abbiamo cacciato È tornato per conto suo»

«Lo abbiamo cacciato via subito. È tornato a casa con un altro treno. Questo episodio va assolutamente condannato, questa persona non avrà più nulla a che fare con noi». Così i vertici dell’Unitalsi vicentina reagiscono alla richiesta di spiegazioni da parte del nostro Giornale sull’accaduto a Lourdes. C’è sofferenza nel parlarne, c’è amarezza profonda in tutti quelli che sono venuti a conoscenza dell’episodio. Giuseppino Scanferla, presidente dell’Unitalsi vicentina, pur avendo reagito duramente il giorno stesso del fatto a Lourdes, ora pare senza parole. Teme che la gente equivochi, che ne vada di mezzo il lavoro generoso dei volontari Unitalsi.

I nomi dei protagonisti li conoscono in pochi, giusto quelli che sono venuti a contatto con la famiglia della ragazza e con il presidente che è stato avvisato perchè intervenisse subito.
«In tanti anni di pellegrinaggi, non era mai accaduto niente del genere. Lo spirito stesso del viaggio induce ad una selezione tra chi parte, questo è non un luogo di divertimento, ma di dolore, di preghiera e di speranza» spiega chi era di ritorno nel convoglio arrivato in città il 31 maggio.
Ma evidentemente non era solo per spirito di servizio che il barelliere si è avvicinato alla sedicenne e le ha usato violenza. Un volontario che in questo modo ha fatto del male ad una minorenne e a tutta l’organizzazione che muove ogni anno migliaia di persone.

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