Ci ha lasciati Roberto Bignoli

INNAMORATO DELLA VITA, MA SOPRATTUTTO DI DIO

La sua voce era conosciuta da milioni di persone. Roberto Bignoli, famoso cantautore cristiano, era l’autore della sigla mondiale di Radio Maria, quella che ogni giorno apre le trasmissioni dell’emittente mariana che, nel mondo, conta 35 milioni di ascoltatori.

Roberto ci ha lasciato ieri, all’improvviso.

1Agli amici resta il dovere di ricordarlo con il naturale dolore dovuto alla perdita. Ma anche con qualcosa di più. Roberto Bignoli infatti non avrebbe voluto vedere sul volto di parenti e amici il pianto per la sua scomparsa ma la gioia per la sua nascita al cielo. Questo perché era innamorato della vita ma soprattutto era innamorato di Dio e, da uomo di profonda fede, sapeva che la destinazione di ognuno è il Paradiso mentre qui, sulla terra, siamo soltanto di passaggio.

Classe 1956, costretto a camminare con le stampelle per una malattia avuta da bambino, con alle spalle un passato di disperazione, rabbia, ribellione, droga e carcere, Roberto aveva completamente ribaltato la propria esistenza incontrando l’amore della Madonna. <<Lei mi ha illuminato e sono diventato un uomo sereno>>, diceva sempre.

Un uomo sereno che viveva per la musica e che era diventato un “menestrello del Cielo.” Era considerato il maggiore esponente italiano della “christian music” e aveva vinto cinque “UCMVA Unity Award”, cioè i Grammy americani per la musica cristiana cattolica. Brani come “Ho visto la croce”, “Porta Cristo”, “Diglielo tu”, “Concerto a Serajevo” oppure “Non temere” scritta per Giovanni Paolo II, sono e saranno sempre vere e proprie preghiere in musica. <<Dio mi ha dato la passione per la musica e la musica è diventata lo strumento della mia fede>>, diceva Bignoli.

Portava sempre con sé tre cose: il sorriso disarmante che diventava ancora più luminoso di fronte alle difficoltà, la corona del Rosario e la chitarra. Rappresentavano la sua essenza.

5L’ho incontrato spesso. Ho scritto di lui, del suo lavoro. Ed era sempre elettrizzante l’entusiasmo con cui affrontava ogni nuovo progetto. Sempre dicendo: <<Se a Dio piace, andrà avanti……>>

<<Ho cominciato a suonare la chiratta da ragazzino>>, mi aveva detto, raccontandomi la sua storia. <<Poi, verso i vent’anni avevo fondato una band che portava il mio nome. Partecipavo a concorsi, a festival, ne avevo vinti alcuni, tenevo concerti, scrivevo canzoni che riscuotevano successo. Ma non ero felice. Dentro di me avevo molta rabbia. Da bambino avevo avuto la poliomielite. A causa di problemi economici, la mia famiglia non era stata in grado di affrontare la mia malattia e di prendersi cura di me e così ero vissuto fino ai quindici anni in vari istituti. Uscito dal collegio, ero diventato un ribelle. Me ne andai di casa, vissi a Parigi. Seguivo le correnti estreme. Mi impegnai nella politica, con ideali rivoluzionari. Ma la solitudine diventava sempre più angosciosa. E nel 1984, ci fu il cambiamento: la scoperta di Gesù. Un cambiamento improvviso, radicale, che rivoluzionò la mia vita e le diede un senso preciso, al punto che da allora ho sempre amato anche le sofferenze che mi avevano avvelenato l’anima. Perché se non avessi incontrato quelle sofferenze, forse non avrei avuto poi il dono della fede.

roberto-bigonoli-libroOK (1)<<La molla di tutto fu l’incontro con alcuni ragazzi che appartenevano al movimento carismatico “Rinnovamento dello Spirito”. Loro ammiravano le mie canzoni. Un giorno, vedendomi triste, mi dissero: “Gesù ti ama”. Risi. Ma quella frase continuava a girare nella mia mente. Finii per frequentare i ragazzi del Rinnovamento e con loro andai in pellegrinaggio a Medjugorje. Fu là che si verificò il cambiamento. Mi trovavo in mezzo a migliaia di giovani provenienti da ogni parte del mondo. L’atmosfera era fantastica. Un senso di tranquillità penetrava nell’anima. Cominciai a pregare, a modo mio. E alla fine, volli chiedere alla Madonna la grazia. Non quella di guarire fisicamente. Non ci pensai neppure. Ma quella di trovare una strada che desse senso alla mia vita. E la Madonna mi ascoltò.

<<Subito dopo il pellegrinaggio, scoprii un movimento musicale di cui prima non avevo mai sentito parlare, la “Christian music”. Un movimento internazionale, fatto di artisti e di persone meravigliose che si servono della musica proprio per diffondere l’amore a Gesù e far conoscere il suo messaggio. E in quel movimento mi sono finalmente sentito a casa>>.

Roberto Allegri

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1 Commento

  1. Roberto era un caro amico, così come lo sono la moglie Paola e le loro meravigliose figlie. Sempre pronti ad accogliere ed ascoltare chiunque. Personalmente credo sia stato un onore oltre che un piacere, poter far parte della sua cerchia di amici anche se per pochi anni. Stare accanto a Roberto faceva davvero sentire “il profumo di Maria. Grazie Roby, non ti dimenticherò mai.

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