Serie A: prima delle partite sarà letto un brano di Anna Frank
Un brano tratto dal ‘Diario di Anna Frank‘ sarà letto su tutti i campi di Serie A prima delle partite in programma mercoledì. Un’iniziativa della Federcalcio, d’intesa con l’Unione delle comunità ebraiche italiane, dopo le polemiche per gli adesivi di Anna Frank con la maglia della Roma che i tifosi della Lazio hanno lasciato in curva sud. Martedì il presidente del club Claudio Lotito si è recato in visita alla sinagoga di Roma e ha annunciato che la società promuoverà un’iniziativa annuale: “Un viaggio per 200 persone ad Auschwitz per mettere in condizione i ragazzi di capire di cosa stiamo parlando”. Dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella a quello del Parlamento europeo Antonio Tajani, la condanna del mondo politico è stata unanime. “Utilizzare la sua immagine come segno di insulto e di minaccia, oltre che disumano, è allarmante per il nostro Paese, contagiato, ottanta anni addietro, dall’ottusa crudeltà dell’antisemitismo”, è stato il commento di Mattarella. “Ci sono delle cose incredibili che continuano ad accadere come, ad esempio, che un gruppo di ultrà di una squadra di calcio pensi di scherzare sulla storia e la figura di Anna Frank”, ha detto il premier Paolo Gentiloni. “E’ un fatto grave – ha detto il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani -. Ognuno ha diritto di essere praticante della propria religione e le comunità ebraiche fanno parte della nostra Unione. Credo che l’antisemitismo debba restare soltanto un’orribile esperienza del nostro passato”. Sulla vicenda si è espresso anche il direttivo degli Irriducibili, gruppo ultras della Lazio. “Rimaniamo stupiti da questo clamore mediatico – si legge nel comunicato del gruppo -. (…) Ci meravigliamo che queste, che vengono considerate offese, insulti o chissà che altro, quando però arrivano nei nostri confronti non scandalizzino nessuno. (…) Si tratta di scherno e sfottò da parte di qualche ragazzo forse, perché in questo ambito dovrebbe essere collocata questa cosa, anche in virtù del fatto che, come da sentenza di tribunale non è reato apostrofare un tifoso avversario accusandolo di appartenere ad altra religione”. Intanto la procura di Roma ha aperto un fascicolo per istigazione all’odio razziale. Già identificate, grazie alle telecamere dello stadio, quindici persone che attacavano gli adesivi sulle vetrate della curva sud. Ci sarebbero anche due minorenni, il più giovane avrebbe 13 anni.