Denuncia Unitalsi
I treni dei pellegrini non sono treni merci
Preoccupazione del presidente nazionale Salvatore Pagliuca che denuncia i continui ritardi
I treni e gli aerei hanno portato a Lourdes più di 11mila partecipanti al Pellegrinaggio Nazionale Unitalsi, che fino venerdì vivranno momenti intensi di spiritualità e di gioia. Questi momenti sono in parte turbati dalla ormai perenne difficile situazione dei trasporti in treno. Negli ultimi anni cresce sempre più, da parte delle Istituzioni preposte, il disinteresse verso questo genere di trasporto dei malati in treno al punto tale che sembra ormai che il vero Miracolo di Lourdes consista nella fortuna di poter arrivare in orario e senza dover sottostare a condizioni di viaggio disumane.
Alla vigilia della partenza, sabato 24 settembre, infatti, non sono mancati problemi subito denunciati dal presidente nazionale Unitalsi, Salvatore Pagliuca: «Siamo molto preoccupati perché siamo alla partenza del Pellegrinaggio Nazionale, e sabato mattina, gli uffici tecnici della Sncf e Rff hanno annunciato che l’arrivo previsto a Lourdes di un nostro treno subirà circa 6 ore di ritardo. È inammissibile e vergognoso, predisponiamo dall’inizio dell’anno tutta la parte tecnico logistica del Pellegrinaggio Nazionale, che ricordo quest’anno coinvolge più di 11mila pellegrini in movimento con 15 treni ed 11 aerei da tutta Italia proprio per non incorrere in queste problematiche che puntualmente ci ritroviamo invece a dover affrontare. È diventata un’emarginazione del trasporto, i nostri treni sono troppo lenti e quindi troppo costosi. Tutte queste difficoltà ci costringono, nostro malgrado, a soggiacere alle logiche di mercato dettate dalle Ferrovie Francesi cioè da Rff e quindi dalla Sncf».
«La situazione è diventata insostenibile» continua la denuncia del Presidente Pagliuca, che lo scorso luglio aveva inviato una lettera aperta al Presidente di Sncf, Guillaume Pepy, denunciando l’allarmante situazione della circolazione dei treni di pellegrini diretti a Lourdes. «Il ritardo di un treno ordinario comporta notevoli disagi per i passeggeri, figuriamoci quando i ritardi si registrano su treni ‘Speciali’ per persone non deambulanti e disabili alcune delle quali anche in barella»
«Ai nostri associati quali rassicurazioni possiamo fornire per il loro pellegrinaggio a Lourdes?» Il Presidente Pagliuca ribadisce la inattendibilità delle rassicurazioni ricevute lo scorso mese di agosto dal presidente della Sncf, Guillaume Pepy «quando affermava che la stessa società che lui dirige ha creato Rff, una cellula specializzata per studiare le migliori soluzioni possibili in casi di difficoltà. Sabato mattina infatti è stata proprio la Rff ad annunciare che il treno in partenza dalla stazione di Udine arriverà a Lourdes con circa 6 ore di ritardo e quello in partenza dalla stazione di Roma Ostiense subirà circa 2 ore di ritardo».
Chiaramente a seguito di quanto denunciato «è anche inconcepibile e inaccettabile che Trenitalia decida conseguentemente e autonomamente, e senza il necessario tempo per un minimo di preavviso, di modificare gli orari di partenza dei treni, ignorando il gravissimo disagio provocato ai pellegrini e all’Unitalsi. Evidentemente – ha aggiunto Pagliuca – si ritiene che i treni pellegrinaggio siano assimilabili a treni merci. Stupisce il fatto che in tutti questi anni le Società di Trasporto Ferroviario non abbiano ancora capito invece che i nostri treni sono composti da pellegrini e ammalati che necessitano di cura e di attenzione e, per questa stessa ragione, non possono patire disagi ulteriori rispetto a quelli che normalmente sono costretti a subire a causa degli standard di qualità davvero inaccettabili proposti da Trenitalia».
Interviene anche l’onorevole Dante D’Elpidio, vice presidente Nazionale dell’Unitalsi e presidente della Sarp (Società Associazioni Religiose di Pellegrinaggi), che comunica l’intenzione di richiedere a breve un incontro con l’Ad di Trenitalia e con il ministro dei Trasporti per affrontare definitivamente queste problematiche.
Dichiara D’Elpidio: «Se sono in grado di risolvere i nostri problemi o di non crearcene altri con i fatti e non con le tante parole che abbiamo sentito negli ultimi anni, va bene, altrimenti chiederemo un serio esame di coscienza per valutare se non sia necessario passare la mano della gestione del Trasporto direttamente alle Associazioni interessate accelerando un iter ed un percorso già avviato».
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