Elisa e i miracoli che abitano a Lourdes
Sull’ Avvenire del 2 ottobre Laura Badaracchi racconta la storia di Elisa, una messinese oggi ultraottantenne che accompagna i pellegrini a Lourdes con l’Unitalsi. Elisa si ammala all’età di 14 anni di tubercolosi ossea multipla fistolare. Per lei inizia una periodo di cupa solitudine, dal momento che alla malattia si somma la perdita di entrambi i genitori E, in quella solitudine, racconta. «ho incontrato la Madonna e ho incontrato Cristo nella via della croce: è stato il mio cireneo».
«Elisa – prosegue la Badaracchi – subisce 33 interventi chirurgici, passa da una febbre all’altra e vive ingabbiata in un gesso che la immobilizza dal collo alla coscia destra, costringendola alla posizione supina». Poi il viaggio a Lourdes, e il 5 giugno del 1958 la guarigione: «Era la terza volta che venivo in pellegrinaggio. Avevo la febbre alta e chiesi a padre Giovanni Puleo, che mi trasportava in barella, di portarmi alle piscine. Le volontarie bagnavano un telo, lo strizzavano e lo mettevano sopra il gesso: non potevo immergermi. Ho avvertito un senso di svuotamento, poi la sensazione che le gambe si muovessero: ho pensato a una suggestione, chiedendo al Signore di togliermi dalla mente questo pensiero». Poi, però nella spianata, dove si apprestava a partecipare alla benedizione eucaristica, Elisa chiamò il «capo-medico, ripetendo: “Muovo le gambe dentro al gesso”». Il dottore si avvicinò alla donna e «vide le quattro fistole chiuse, le garze e i tubi di drenaggio puliti, accanto alle gambe».
Tornata a Messina, l’eccezionalità dell’evento viene riscontrata anche dalle radiografie, ma con «un dettaglio in più: il femore destro, che aveva subito un’esportazione di dieci centimetri nel tentativo di frenare l’infezione tubercolare, risultava perfettamente sano e completo. Nello stupore e nello sconcerto del medico: “Io non metto in dubbio i miracoli di Dio e della Madonna, né vorrei mettere in dubbio le parole del nostro radiologo […], ma l’osso che ho operato io, che con le mie mani ho tolto dalla tua gamba, è ricresciuto!».
Titolo dell’articolo: Elisa, miracolata oggi volontaria Unitalsi.
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