Antonia RacoStampa

Il parroco e una volontaria testimoni del prodigio

FRANCAVILLA SUL SINNI – La notizia ormai è di dominio pubblico. Da qualche giorno nel piccolo centro lucano, tra lo stupore generale, non si fa altro che parlare di questo evento prodigioso. Il primo in assoluto che ha toccato così da vicino la comunità francavillese. Costretta da circa cinque anni su una sedia a rotelle a causa della sclerosi laterale amiotrofica, una donna del luogo, casalinga cinquantenne, è tornata a camminare dopo aver compiuto il suo viaggio della speranza al santuario di Lourdes.

Ad accompagnarla, sul «treno bianco regionale » dell’Unitalsi, presieduto dal vescovo mons. Francesco Nolè, il parroco di Francavilla, don Francesco Lacanna, vicario generale della Diocesi di Tursi- Lagonegro, e altre tre pellegrine, tra le quali Ma – riangela Placanico, un’inse gnante 35 enne di Francavilla. «Siano partiti giovedì 30 luglio dalla stazione di Battipaglia – racconta don Francesco alla Gazzetta – con il desiderio di affidare tutta la nostra comunità all’intercessione materna della Madonna di Lourdes, pregando soprattutto per gli ammalati e le persone sole, considerando che la nostra comunità, nei primi mesi dell’anno, è stata segnata da eventi tragici i quali hanno scosso profondamente il popolo francavillese».

«I giorni vissuti a Loudes – continua don Francesco – sono stati segnati da una forte esperienza di fede. La partecipazione alle varie celebrazioni ha rincuorato tutti noi rassicurandoci che il Signore non ci abbandona mai. Infatti, l’evento straordinario accaduto alla signora, è segno che Dio ama questa comunità. Ora tocca a noi valorizzare questo grande dono con una risposta concreta all’amore di Cristo che deve vederci impegnati in serio cammino di fede superando la superficialità e l’indifferenza religiosa».

Ma che cosa è accaduto a Lourdes? E che cosa ha visto don Francesco? «Ho visto una donna umile che ha affrontato con fede, coraggio, dignità e soprattutto tanta serenità la sua sofferenza – ricorda il sacerdote. – Fui molto colpito dalla sua ferma volontà di volersi inginocchiare davanti alla grotta della Madonna, gesto che ha compiuto in verità senza molta fatica, suscitandomi meraviglia alla quale però, non ho dato seguito. Durante il viaggio di ritorno, in seguito alla lussazione della sua spalla sinistra, la signora ci rassicurava dicendo di non dare importanza all’esterno perché aveva una grande gioia interiore. Sul suo viso, infatti, leggevo, come sempre, una serenità immensa. Ma più che a cambiamenti fisici, pensavamo a una gioia interiore».

I primi a ricevere la notizia della guarigione sono stati il marito e i figli. Appena rientrata in casa infatti la donna ha comunicato loro il prodigio avvenuto: era di nuovo in grado di camminare senza alcun sostegno. Testimonianza analoga quella di Mariangela Placanico, una delle fedeli che ha partecipato al pellegrinaggio. «Ho saputo l’otto agosto scorso di questo evento straordinario – ha detto – e sono tanto emozionata. Quello che mi ha colpito della signora è stata la tranquillità del suo animo pieno di gioia e di pace e poi il modo in cui pregava per gli altri ammalati, tanto che, prima di partire, mi ha detto: “ Bisogna guardare sempre il lato positivo in tutto”».

EGIDIA BEVILACQUA

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