Antonia RacoStampa

Fatto straordinario a Lourdes

Mons. Francesco Nolè: fatto straordinario
 
LAGONEGRO – «Prendiamo atto di ciò che è avvenuto ossia che, dopo 4 anni di sedia a rotelle con una diagnosi di Sla, la signora di Francavilla ha iniziato a camminare con le proprie gambe dopo essere tornata da Lourdes». Sono le parole del vescovo della diocesi di Tursi – Lagonegro, mons. Francesco Nolè, che ha incontrato la signora di Francavilla il giorno successivo a quello in cui la donna ha ripreso a camminare. Ma si può parlare di miracolo?

«Di certo è avvenuto un fatto straordinario che ora i medici di Torino valuteranno scientificamente. Ma la cosa più bella è l’esempio che ci ha dato la signora che ha tenuto nascosto il prodigio per tutto il tempo».

In che senso?

«Dalla guarigione a Lourdes, nella piscina, al ritorno a casa dai familiari la sera del 5 agosto. La signora, infatti, già nella piscina aveva udito una voce che le diceva: “Coraggio, non aver paura, vai avanti”. Ma per timore di non essere degna di tale predilezione da parte del Signore e, allo stesso tempo, per paura del giudizio della gente non ha detto niente. Da sottolineare anche la sua umiltà. Va sottolineata anche l’obbedienza alla chiesa di questa donna che si è lasciata guidare dal vescovo e dal parroco per la comunicazione di questo evento».

Poi quando è tornata a casa cosa è successo?

«Ha sentito un’altra voce che le diceva “Dillo, dillo ai familiari!” E lei a qual punto non ha fatto altro che alzarsi e camminare, tra lo stupore e la commozione del marito e dei suoi quattro figli. La signora era andata a Lourdes non per sé ma per chiedere la guarigione di una bambina, sua vicina di casa, anche lei malata di sclerosi laterale amiotrofica. Tutto questo rende ancor più credibile quello che è successo. D’altronde c’è l’evidenza: la signora prima non camminava e aveva difficoltà nel parlare, ora cammina e parla bene».

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