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Lourdes riparte da Lourdes

La Giornata Mondiale del Malato compie 25 anni (di Alessandro de Franciscis)

A partire dall’11 febbraio 1858 si stabilisce una relazione del tutto particolare tra l’Immacolata Concezione e le persone malate sia per la condizione di « malata » di Bernadette Soubirous, sia per le prime di migliaia di guarigioni che i medici non hanno saputo nè potuto spiegare, già tre giorni dopo la scoperta della sorgente alla Grotta. In una zona termale i malati ”intuirono” la valenza terapeutica dell’acqua. Per questo il Vescovo della Diocesi di Tarbes Mons Bertrand-Sévère Laurence nel suo Decreto di riconoscimento delle Apparizioni (1862) utilizzò oltre ai due criteri « canonici » – l’affidabilità del veggente ed i frutti spirituali – come terzo criterio quello delle guarigioni dei malati.

Alla fine della guerra franco-prussiana (1870) si ebbe a Lourdes nel 1872 il grande Pellegrinaggio ”degli Stendardi” e l’anno successivo il pellegrinaggio ”nazionale” di operai dei Padri Assunzionisti. Una donna (L Fretel) aveva supplicato i Padri di portarla e accadde che fosse guarita. Dal 1874 il « Nazionale » viene tutti gli anni a Lourdes con lo scopo di accompagnare dei malati perché guarissero. Il Nazionale ha conosciuto talmente tante guarigioni che negli ”Annales de Lourdes” vi era la rubrica ”Guarigioni”. Ancora altre guarigioni crearono attenzione fino all’istituzione di un Bureau des Constatations Médicales nel 1883. Guarigioni dunque ”date” come ”segni” per la moltitudine. Guarigioni in relazione con i Miracoli del vangelo e con i piccoli segni dati a ciascuno, quelle guarigioni del cuore, dell’anima anch’essi segni di primissima importanza.

Mentre crescono i numeri dei pellegrinaggi e dei pellegrini, il volontariato, di ispirazione vincenziana, si organizza e si struttura in Hospitalités, il Santuario diviene sempre più imponente e accogliente in particolare per i malati, con i suoi Accueils, e la Città si adegua a accogliere grandi numeri. Emile Zola e gli avversari della Chiesa hanno solo contribuito a fare meglio conoscere Lourdes come luogo di guarigione e accoglienza dei malati !

Prima Guerra Mondiale: Gli Accueils dei malati divennero ospedali militari per i feriti di guerra e dopo la guerra vi tornano crescenti numeri di malati e crescenti numeri di medici, farmacisti e infermieri. Nel 1928 nasce l’Association Médicale Internationale de Lourdes (AMIL). Alla fine della Seconda Guerra Mondiale oltre i pellegrinaggi ”organizzati” con i malati vi sono grandi folle in pellegrinaggio che vengono a ringraziare la Vergine per avere scampato la morte e ritrovare la pace. Il vescovo del tempo, Mons Pierre-Marie Theas, propone un’autentica spiritualità per i malati e ripropone la dottrina della Chiesa Cattolica : la sofferenza può essere vissuta in unione con Gesù Cristo. In questo modo egli mette in luce la realtà invisibile di Lourdes. Quelli che non sono guariti ricevono comunque qualcosa : pace e consolazione per accettare la loro condizione e partecipare al mistero della Redenzione. In preparazione al Centenario del 1958 il vescovo fa appello ai Malati e al tempo stesso perfeziona la procedura di riconoscimento delle guarigioni con la creazione del Comité Médical International de Lourdes (CMIL).

Gli anni del Concilio arricchirono Lourdes (Lumen Gentium – capitolo 8) mentre si affacciava una nuova stagione scandita (1) dal superamento della rigida distinzione tra ammalati e sani e (2) con travolgenti sviluppi della medicina. I volontari e i pellegrinaggi entrano nella logica dei ”diritti” dei malati esattamente come nella società civile le rivendicazioni dei Diritti e dello Status di Persona Malata. E le persone malate cominciano a mettere più speranza di guarigione nella sola Medicina piuttosto che anche nella preghiera e nella Vergine. Paradossalmente i pellegrinaggi tradizionali cominciano a venire con ”effettivi” diminuiti e malati che non sono ”molto” malati e i malati gravi, o in fin di vita, vengono a Lourdes ma sempre più in forma anonima e individuale.

Dobbiamo riconoscere che Lourdes è fin dall’inizio all’incrocio della mutazione del contesto culturale del nostro Tempo (dall’apologetica del miracolo alla fine del XIX sec al primato della medicalizzazione nel XX) rimanendo luogo di accoglienza e di guarigione.

Tutti i Papi hanno amato Lourdes dal 1858 (Pio IX (1846-78), Leone XIII (1878-1903), Pio X (1903-14) Benedetto XV (1914 – 22), Pio XI (1922 – 1939) , Pio XII (1939 – 1958), Giovanni XXIII (1958 – 1963), Paolo VI (1963 – 1978), Giovanni Paolo I (1978). 
San Giovanni Paolo II è il Papa che tradusse pastoralmente la valenza universale di Lourdes ! Nel 1982 si tenne a Roma il 15° Congresso Mondiale dei Medici Cattolici con la partecipazione di quasi 5.000 medici di 71 Paesi. A quel Congresso, organizzato dai Medici Cattolici Italiani (AMCI), il 5 ottobre partecipo’ direttamente il papa. L’AMCI – a nome di tutte le delegazioni presenti – chiese al Giovanni Paolo II: la istituzione di un Organismo Mondiale con sede in Roma per la promozione l’orientamento dottrinale e il coordinamento di tutti gli organismi Nazionali e internazionali riguardanti il mondo sanitario, cattolico e non cattolico e un’apposita enciclica sulla malattia e la sofferenza nella vita dell’uomo con indicazioni e riflessioni storica, teologica, pastorale e sociale. Guida spirituale dell’AMCI era il vescovo, poi Cardinale, Fiorenzo Angelini. Il presidente, che ebbe l’onore di presiedere il Congresso e presentare le richieste al Papa, fu il Professor Pietro de Franciscis.

Il Papa non fece tardare la sua risposta pubblicando nel 1984 la sua bellissima Lettera Apostolica Salvifici Doloris sul senso cristiano della sofferenza umana. La data? l’11 febbraio 1984, memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes. Nel 1985, con il Motu Proprio Dolentium Hominem Giovanni Paolo II istituiva la Pontificia Commissione (poi Pontificio Consiglio) per la Pastorale degli Operatori Sanitari, come dicastero della Chiesa Universale. La data del Motu Proprio? 11 febbraio 1985. Papa Woytila, alcuni anni dopo, il 13 maggio 1992 decise la istituzione di una Giornata Mondiale del Malato fissandone la celebrazione annuale alla data dell’11 febbraio.

Nel corso del suo ultimo Pellegrinaggio a Massabielle nell’estate del 2012 il Cardinale Fiorenzo Angelini volle onorarmi di una sua confidenza raccontandomi come San Giovanni Paolo II sia stato Lui personalmente a scegliere la data della Celebrazione, in modo diverso dai suggerimenti ricevuti dai suoi Collaboratori. Del resto, è lo stesso Santo Padre a spiegare il senso di questa coincidenza di date. E lo fa nella Lettera istitutiva della Giornata Mondiale del Malato: « … ritengo significativo fissare la medesima ricorrenza per la celebrazione della Giornata Mondiale del Malato. Infatti ‘’insieme con Maria, Madre di Cristo, che stava sotto la croce, ci fermiamo accanto a tutte le croci dell’uomo di oggi’’ (Salvifici Doloris, 31). E Lourdes, santuario mariano tra i più cari al popolo cristiano, è luogo e insieme simbolo di speranza e di grazia nel segno dell’accettazione e dell’offerta della sofferenza salvifica». La Prima Giornata Mondiale fu celebrata a Lourdes nel 1993 e, poi, nel 2004. E lo sarà nuovamente questa settimana, in forma solenne, in occasione del 25°.

Con il Motu Proprio Vitae Mysterium Giovanni Paolo II istituì poi la Pontificia Accademia per la Vita. Obbiettivi dell’Accademia: studiare i principali problemi di Biomedicina e di Diritto, relativi alla promozione ed alla difesa della Vita. La data del Motu Proprio? L’11 febbraio 1994.

Alla Grotta di Lourdes Giovanni Paolo II si fece pellegrino per due volte. La prima ad Agosto 1983, dopo l’attentato di Piazza San Pietro. E tutti ricordiamo il suo ultimo viaggio fuori dell’Italia, il suo pellegrinaggio a Lourdes ad agosto 2004, malato tra i malati, alloggiato all’Accueil Notre Dame come fece espressamente chiedere al Vescovo Mons Jacques Perrier.

La considerazione di Papa Woityla ci è stata confermata da Benedetto XVI, pellegrino alla Grotta nel settembre 2008 in occasione del 150° anniversario delle Apparizioni, con le sue indimenticate omelie sulla malattia e la sofferenza. Ecco come il Papa raccontava la sua esperienza di pellegrino nella cerimonia di congedo da Lourdes: « (…) Lourdes è come una luce nell’oscurità del nostro brancolare verso Dio. Maria vi ha aperto una porta verso un al-di-là che ci interroga e ci seduce. Maria, porta coeli ! ».

E anche se Papa Francesco non è ancora venuto pellegrino alla Grotta, benchè poche ore dopo la sua elezione fosse in quella riprodotta nei Giardini Vaticani, noi sappiamo quanto egli ami teneramente la Madonna e le persone ammalate e disabili. E con Lettera Apostolica in forma di «Motu Proprio» del 17 agosto 2016 il Santo Padre ha voluto esprimere ulteriore sollecitudine verso il mondo della malattia disponendo la confluenza del Pontificio Consiglio per la Pastorale degli Operatori Sanitari, dal 1 gennaio 2017, nel nuovo Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. E chissà che a Lourdes -luogo e simbolo di speranza e di grazia- il Papa presto non ci sorpenda !

È con riconoscenza al Papa che intorno al Vescovo Mons Nicolas Brouwet attendiamo questa settimana a Lourdes il Suo Legato, il Card Parolin, il Card Turkson, gli Officiali del nuovo Dicastero, Vescovi e Sacerdoti e circa 10.000 pellegrini tra cui molti ammalati. Un’occasione per rendere grazie di questi 25 anni trascorsi! Lo faremo con la ricchezza delle Liturgie e con un Colloquio Internazionale con trecento iscritti (1 Tavola Rotonda, 13 Ateliers e 56 relatori).

Oggi che l’annuncio del Vangelo è messo in discussione, e le malattie d’oggi non sono le stesse di ieri, ci sono sempre i malati e la Medicina comincia a guardare verso la religione ! Rifletteremo così a nuovi paradigmi ora che la Medicina accademica scopre il grande valore della religione sia nella migliore performance di terapie di malattie gravi, sia nella guarigione che nella migliore aspettativa di vita. (( Prof Tyler VanderWeele (Harvard University, School of Public Health) Initiative on Health, Religion, and Spirituality ; JAMA; Prof Esther Sternberg (University of Arizona, formerly NIH, The Balance Within: The Science Connecting Health and Emotions (W.H. Freeman & Co., 2000, paperback H. Holt 2001; Dutch 2001, Chinese 2002; Japanese 2005) and Healing Spaces: The Science of Place and Well-being (Harvard University Press, 2009; paperback 2010; German 2011; Korean 2013) ; Prof Anne Harrington (Harvard University) Medicine, Mind and the Double Brain (1987), Reenchanted Science (1997) and The Cure Within; A History of Mind-Body Medicine (2007).))

Lourdes è ormai riconosciuto, anche nel mondo ”laico e non-credente”, come luogo di fecondo e onesto dialogo tra Fede e Scienza, tra religione e medicina, nella distinzione dei ruoli. La Medicina ha accertato ben oltre 7.000 guarigioni inspiegate. I Vescovi dei guariti hanno riconosciuto la guarigione come ”Segno” o ”Miracolo in 69 casi. L’ultimo nel 2013. E resta luogo frequentato e rispettato dalle professioni sanitarie (assistenza ai malati e studio dei dossiers di guarigione) all’incrocio di diversi percorsi : luogo di Chiesa e di pellegrinaggio, luogo di accoglienza della sofferenza dei malati, di aiuto nel sostenere il peso della croce soprattutto grazie al volontariato e luogo di guarigione come un luogo di incontro con Dio. Aver scelto per la Giornata del Malato un luogo di guarigione è una professione di fede e di speranza in Dio : perché il Dio di Gesù Cristo è il Dio dei viventi!

Alessandro de Franciscis, président du Bureau des Constatations Médicales de Lourdes

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