Antonia RacoStampa

Nuovo miracolo a Lourdes?

FRANCAVILLA SUL SINNI – «Sono andata a Lourdes, mi sono bagnata nell’acqua benedetta e non ho avuto più bisogno della carrozzina. Non mi sento di dire di più, perché sto aspettando di andare a Torino per conoscere il responso dei medici che mi tengono in cura».

A essere baciata dalla grazia una signora di 50 anni di Francavilla sul Sinni, da anni malata e impossibilitata a camminare. La donna era affetta da sclerosi laterale amiotrofica, malattia che l’aveva costretta all’uso delle stampelle, prima, e della carrozzina, poi. Con tutte le cautele del caso, in attesa dei responsi medici e naturalmente tutelando l’identità della diretta interessata, raccontiamo la vicenda così come l’abbiamo ricostruita con l’aiuto anche di alcuni testimoni diretti. Si è bagnata nelle acque di Lourdes. Poi la signora è rientrata a casa. Mentre era sul divano ha sentito di doversi alzare in piedi: così, davanti a suo marito, ha abbandonato la carrozzina e ha cominciato a camminare sulle sue gambe. «Ho provato qualcosa che è difficile descrivere a parole – dice la donna alla Gazzetta. – Ho abbracciato mio marito e ho condiviso la grande gioia sia con lui, sia con i miei quattro figli».

A confermare l’episodio, anche alcuni accompagnatori della donna che, insieme ad altri malati della Basilicata, si era recata a Lourdes per un viaggio della speranza. La signora da cinque anni combatte con una grave patologia agli arti inferiori che non la rende autosufficiente. Da tempo, lei che fin da piccola ha frequentato gli ambienti religiosi ed è animata da una grande fede, voleva recarsi a Lourdes. Pare che la donna, come racconta il vescovo di Tursi Lagonegro, monsignor Francesco Nolè, abbia avvertito qualcosa alle gambe già a Lourdes ma, per timore di non sapere che cosa dire e per paura del giudizio della gente, non ha detto niente.

Era stata immersa nella piscina che sorge vicino alla grotta delle apparizioni. Durante il bagno aveva avvertito dolori lancinanti alle gambe.

Poi, per tutta la permanenza a Lourdes e il viaggio di ritorno a Francavilla, non ha fatto cenno con nessuno delle sue sensazioni interiori e fisiche. Una volta giunta a casa dai familiari, però, ha iniziato a camminare con le proprie gambe.

Sarà un miracolo?

Di certo c’è un fatto: è partita malata per andare a pregare a Lourdes ed è tornata guarita. Camminando finalmente senza più carrozzina. La donna era partita con il treno del 30 luglio, con altre circa 700 persone provenienti dal tutta la Lucania, accompagnate da familiari e assistenti. Dopo essersi immersa nelle acque che sgorgano dalla grotta Massabielle (quella dove la Vergine apparve nel 1958 alla giovane pastorella Bernadette) ha avvertito i dolori insopportabili alle gambe.

Tornata a casa ha ricominciato a camminare come da cinque anni non poteva più fare. «Come ogni anno – dice una componente dell’Unitalsi di Lagonegro – siamo partiti con altri volontari per portare i nostri malati e pellegrini a Lourdes. Il giorno stesso che siamo tornati, cioè il 5 agosto, abbiamo saputo che la signora di Francavilla aveva ripreso a camminare come se non avesse mai avuto nulla. Ora è felicissima e continua a piangere di gioia. Io stessa sono ancora molto scossa e mi vengono i brividi a raccontare questa storia, ma ovviamente desideriamo tutelare la privacy di questa nostra amica e vogliamo andarci cauti fin quando i medici non si pronunceranno in maniera scientifica». La donna si era ammalata nel maggio del 2004.

«Una notte mi svegliai con forti dolori alle gambe – racconta. – Non potevo resistere. Da qual momento non avevo più camminato. Dopo aver peregrinato per vari ospedali, all’ospedale Molinette di Torino il medico Adriano Chiò mi ha diagnosticato la sclerosi laterale amiotrofica. Ho un marito e quattro figli. Mi sono affidata al Signore: Gli ho detto: “fai Tu”. L’altra sera, quando sono tornata da Lourdes, sentivo che dovevo dire una cosa a mio marito ma non capivo bene cosa: mi sono alzata e mi reggevo sulle mie gambe senza bisogno della carrozzina. Una gioia immensa per me e per tutta la mia famiglia. Quello che mi è successo è un dono per me, ma anche per gli altri. La dimostrazione che Dio c’è».

PINO PERCIANTE

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