Preghiera del ministro Fontana #Lourdes
Pellegrinaggio a Lourdes: Fontana (ministro), “carità e attenzione a meno fortunati sono valori fondanti della nostra nazione”
(Lourdes) “Sono qui per la devozione che, da sempre, nutro verso la Madonna: ho una predilezione speciale verso i santuari e questa è la mia terza volta a Lourdes”. Arriva a sorpresa Lorenzo Fontana, ministro per la Famiglia e la Disabilità, nella serata conclusiva del pellegrinaggio nazionale dell’Unitalsi. Fontana conosce da vicino la realtà associativa e si dice “ammirato nel vedere la generosità con cui decine e decine di persone si prodigano verso il prossimo, dimostrando qual è la giusta via da seguire per la santità e incarnando la bellezza del cristianesimo”. Il ministro aveva trentuno anni quando si recò per la prima volta a pregare alla grotta di Massabielle, assieme ai genitori: “Mio padre era gravemente malato – racconta – e venne a Lourdes per chiedere non tanto la guarigione fisica quanto la conversione del cuore. Ricordo che era solito seguire per televisione il Rosario meditato e, da cristiano, ha avuto una buona morte”. Fontana si è intrattenuto con la presidenza dell’associazione che quest’anno celebra i 160 anni dalla fondazione: “La carità e l’attenzione ai meno fortunati rappresentano alcuni dei valori fondanti della nostra nazione, valori che dobbiamo difendere con coraggio – afferma al Sir – e la mia presenza qui vuole essere un segnale di sostegno a chi, con umiltà e convinzione, offre una testimonianza evangelicamente concreta del fatto che la pietra scartata può diventare davvero testata d’angolo”.
Un cenno poi alla problematiche che le famiglie con invalidi a carico si trovano oggi ad affrontare: “In questo momento storico i nuclei con soggetti affetti da disabilità sono oggettivamente in affanno: vengono considerati un peso per la società quando dovrebbero rappresentare una risorsa”, afferma. Con un cenno alla prossima manovra finanziaria, il ministro Fontana ha quindi ribadito la ferma convizione a far sì che ci siano i fondi necessari per supportare chi vive un simile disagio: “Ritengo che il grado di civiltà di un Paese si misuri dal modo in cui si è vicini ai più deboli e io farò quanto più mi è possibile, nel ruolo istituzionale che ricopro, per rendere l’esistenza più semplice alle famiglia in difficoltà”.
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Caro Ministro,
non ci sono “soggetti affetti da disabilità”, ma persone in condizione di disabilità, o meglio ancora, “persone con disabilità”. La disabilità non è la malattia: Convenzione internazionale sui diritti delle persone con disabilità – preambolo, lettera e)
ne vogliamo Parlare?!