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Salvare il pellegrinaggio in treno

6201451612409760trenoIl treno è l’unico mezzo per il trasporto degli ammalati in pellegrinaggio verso Lourdes. E’ quanto ha ribadito il Presidente Nazionale Unitalsi, Salvatore Pagliuca, in una intervista pubblicata sul secondo numero di Lourdes News, il nuovo mensile gratuito che il Santuario mariano mette a disposizione dei pellegrini. Nell’inchiesta dedicata al trasporto verso Lourdes, il giornalista francese ha effettuato un’indagine a lungo raggio sui cambiamenti che si stanno verificando negli ultimi anni. A tal riguardo, sono intervenuti Monsignor Nicolas Brouwet, vescovo della diocesi di Tarbes e Lourdes, e il sindaco neo eletto della cittadina Josette Bourdeu che, in controtendenza con le Hospitalitè francesi, danno ragione al credo unitalsiano. Salvatore Pagliuca, infatti, ha ribadito con vigore il pensiero dell’associazione: «Partendo da uno studio fatto due anni fa, si è potuto stimare che il trasporto in pullman ci impedirebbe di accompagnare a Lourdes almeno 6.000 malati, la metà di quelli che accompagniamo oggi». L’analisi del presidente, tuttavia, è stata ben più dettagliata ed è stata ribadita dallo stesso Pagliuca durante il TG serale di TV2000 del 15 Maggio, di seguito riportata.
«Il pellegrinaggio è il costitutivo fondamentale del credente – sostiene Salvatore Pagliuca – è un percorso di disponibilità a mettersi in comune con le diversità. Le caratteristiche comuni e costanti dei pellegrinaggi sono tre: 1) separazione da uno status quo spaziale, sociale e psicologico; 2) passaggio ad uno spazio posto ai margini o liminale con relazioni che comportano un profondo senso di comunità; 3) rientro del pellegrino alla comunità di appartenenza, come essere umano cambiato e rinnovato. Dunque, l’essenza del pellegrinaggio è il pellegrino e non il luogo, e ne deriva che l’originalità di Lourdes è quella di trovarla sempre nuova e sempre collegata con il pellegrino».
«Il pellegrinaggio fin dall’inizio è fondamento e carisma dell’Unitalsi – evidenzia ancora il presidente – che nasce con Lourdes, inizia la sua vita associativa e la porta al suo pieno sviluppo con l’unico e pressante impegno dei pellegrinaggi che, per quanto ci riguarda, dal punto di vista pratico si basano su tre pilastri: il Santuario, il viaggio e l’accoglienza. Il Santuario, in particolare quello di Lourdes che è il nostro punto di forza, ha una vita propria su cui non possiamo influire se non con proposte di segni e di cerimonie che vogliono portare ad una caratterizzazione sempre più marcata del nostro pellegrinaggio, che si basa su una spiritualità forte. L’accoglienza è un dato importante perché maggiore è la qualità delle strutture che accolgono i nostri pellegrini meglio si vive il pellegrinaggio; con il Salus Infirmorum è decisamente migliorata la qualità dell’accoglienza dei malati, con la casa Giovanni Paolo II e l’Hotel Tara prima, ed ora con l’Hotel Florence, il Maris Stella ed il La Source migliorerà anche l’accoglienza del personale e dei pellegrini, oltre ad offrire un punto di ritrovo e di pasti all’italiana che è Casa Italia. Questo significa che l’Unitalsi è riuscita a creare un polo di attrazione del pellegrino italiano che trascina anche pellegrini di altre nazioni: investendo a Lourdes, l’associazione ha mostrato un sempre maggiore radicamento nella città ed un attaccamento al Santuario che non si affievolisce, anzi si rafforza e spinge a razionalizzare ed intensificare i pellegrinaggi ». Infine, il Presidente si è concentrato sul viaggio che definisce « nota dolente: tutti noi sappiamo come un viaggio disagevole danneggi gli effetti positivi del pellegrinaggio e sappiamo che i treni in particolare presentano diverse carenze, oltre ai canali di accesso alla rete ferroviaria francese che si riducono ogni anno costringendoci ad arrivare e ripartire in orari infami. Il problema dei treni è comune a tutte le associazioni di pellegrinaggio europee ed il fatto che le altre associazioni si orientano per raggiungere Lourdes in pullman non fa demordere l’Unitalsi dalla sua strenua difesa del treno come mezzo ottimale per il pellegrinaggio. Le altre associazioni commettono un errore di prospettiva: infatti, guardano al problema treni solo come un mezzo che viene gestito dalle Società ferroviarie nazionali e, quindi, venendo meno l’interesse di queste Società, si rivolgono al mezzo che sembra il più facile per sostituire il treno. Ma si dimentica che il treno è l’unico mezzo che ci permette di portare a Lourdes un gran numero di persone e soprattutto un gran numero di malati. E, tenendo conto che ci chiedono sempre più di venire in pellegrinaggio malati con grandi malattie invalidanti (SLA, Tetraparesi, etc.), si rende indispensabile cercare a tutti i costi di salvare il pellegrinaggio in treno ». « Il malato, il disabile non è un mondo a parte, ma è parte di questo mondo – ribadisce ancora una volta Pagliuca -: ha il diritto di vivere la propria vita anche facendo ciò che spera gli dia pace, serenità, una luce, una speranza. È una responsabilità troppo grande che ci spinge ad affrontare anche rischi economici pur di poter dare una risposta positiva a chiunque ci chieda di venire con noi a Lourdes. Poi, vi è l’aspetto della privacy: viaggiando in pullman, è impensabile cambiare un pannolone, fare una medicazione, lavare un malato o semplicemente girarlo davanti ad altre 50 persone e negli spazi angusti dei posti a sedere. Infine, va attentamente considerata l’unitarietà del pellegrinaggio; infatti, non solo con i pullman non c’è la possibilità di una catechesi e di celebrazioni uniche durante il viaggio, ma nemmeno il pellegrinaggio a Lourdes conserverebbe la sua unità, perché ogni gruppo potrebbe liberamente scegliere percorsi alternativi o visite in altri luoghi più attrattivi turisticamente ». Concludendo, il Presidente Pagliuca ribadisce un pensiero che, ancora una volta, si sente di difendere a spada tratta: « L’Unitalsi è convinta che il pellegrinaggio in treno resta l’unico modo per andare e tornare da Lourdes e continuerà per la strada iniziata della trattativa con Trenitalia per la gestione delle carrozze ferroviarie al dine di poter offrire ai propri pellegrini, soprattutto malati, un viaggio spirituale capace di convertire e rasserenare. Questa offerta può essere estesa a tutte le associazioni di pellegrinaggio europee, perché è solo dalla gestione, la più estesa e razionale possibile, dei treni che si possono ricavare le risorse per mantenere e migliorare i treni».

Ufficio Stampa Unitalsi

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Un commento

  1. In effetti il viaggio in treno costituisce una tradizione e permette anche di socializzare, muoversi, per i piu’ piccoli è anche un divertimento. Credo che la rinuncia al treno sarà negativa anche in termini di partecipazione: il viaggio in pullman non è per tutti, mentre quello in aereo è costoso. Un vero peccato!!!

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