ShopStampa

Storia di un massone convertito a Lourdes

Il dottor Maurice Caillet, già ginecologo di fama, oggi è un anziano signore in pensione che vive in Bretagna, in Francia. Si allontana poco dalla propria abitazione; quando lo fa è soprattutto per tenere conferenze sulla sua conversione e sulla sua ex appartenenza alla massoneria francese.

Cresciuto privo di educazione religiosa, nel 1970, a 36 anni, entrò a far parte di una loggia e fu iniziato ai rituali – un po’ ridicoli – della fratellanza massonica. Attraversò e superò i vari stadi iniziatici fino a diventare egli stesso un rispettato maestro venerabile del Grande Oriente di Francia, conseguendo favori e successo nella società civile e nel mondo professionale cui apparteneva. Fu in quegli anni che divenne un rispettato membro del partito socialista francese. Come massone e come socialista si batte per la legalizzazione dell’aborto in Francia, che, infatti, diventa legge di Stato nel 1975. Il disegno di legge è approvato dal parlamento senza problemi grazie ai numerosi deputati e ministri massoni. Stesso discorso vale per la promozione di tutte le leggi che favoriscono il libertinaggio sessuale, dal divorzio alla contraccezione, dalla manipolazione degli embrioni alle unioni civili degli omosessuali.
In qualità di ginecologo esegue quindi aborti e sterilizzazioni,  anche se qualcosa – dentro di lui – comincia a turbarlo. Nel suo libro-testimonianza “Ero massone” (Edizioni Piemme, 2010, pagg. 181) Maurice Caillet racconta: “Solo in casi eccezionali si riscontravano ragioni mediche valide, mentre nella maggioranza dei casi le ragioni erano di carattere sociale e avrebbero richiesto soluzioni psicologiche, sociali, materiali, finanziarie anziché chirurgiche…Dal momento che ci occupavamo anche di numerosi casi di sterilità, eravamo inoltre insorti di fronte all’aberrazione di un sistema legale che permetteva di sopprimere un feto, ma vietava di mettere in relazione direttamente e in maniera umana una candidata all’aborto con una coppia sterile desiderosa di adottare un bambino: quando provai a farlo, ricevetti subito una telefonata del Procuratore della Repubblica che mi prospettava la prigione se avessi continuato…” (pagg. 50-51).

In quindici anni di massoneria (1970-1985) Maurice Caillet vedrà di tutto: corruzione, clientelismi, intimidazione di personaggi scomodi. Dietro ai millantati principi di libertà, uguaglianza, fraternità (gli stessi della Rivoluzione francese), la massoneria nasconde un gruppo di persone, il cui fine è il relativismo religioso e che in realtà si nutre di un particolare odio verso il Papa e i dogmi della Chiesa cattolica.

La grande svolta per Maurice Caillet avverrà un pomeriggio di febbraio del 1984 nella grotta di Lourdes, dove si reca, più che mai scettico, per accompagnare la moglie ammalata. Sente la Madre del Signore che gli parla. Inizia lì un percorso che lo porterà all’abbandono della massoneria, alla conversione, al battesimo. Da quel momento gli capita di tutto: minacce di morte, licenziamento per futili motivi e impedimento a continuare la professione di medico.

Ancora oggi – che gira l’Europa per raccontare la sua storia di ex massone e soprattutto di convertito felice – Maurice Caillet vive sotto protezione.

Avviso: Le pubblicità che appaiono in pagina sono gestite automaticamente da Google e sono necessarie a poter mantenere gratuite queste pagine. Pur avendo messo tutti i filtri necessari, potrebbe capitare di trovare qualche banner che desta perplessità. Nel caso, anche se non dipende dalla nostra volontà, ce ne scusiamo con i lettori.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio